Formula 1 2012: le pagelle del GP di Silverstone

Formula 1 2012: le pagelle del GP di Silverstone
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
A conquistare il GP di Silverstone è stato Webber (voto 10) che chiude davanti ad un tenace Alonso (voto 9) seguito da Vettel (voto 6,5)
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
9 luglio 2012

Alzi la mano il ferrarista che non ha pensato, appena finito il gran premio, che è andata bene così, perchè l'importante è stare davanti a Vettel ed Hamilton, che tanto "quello là" non è un vero concorrente per Fernando, perchè non vincerebbe un mondiale nemmeno se glielo regalassero.

"Quello là" naturalmente è Mark Webber, e onestamente i precedenti autorizzano ad un po' di cautela prima di puntare sull'australiano, capace di buttare letteralmente al vento un Mondiale 2010 già ipotecato e di passare un intero 2011 assolutamente incolore. Cose brutte, difficili da dimenticare e soprattutto da far dimenticare, però Mark quest'anno ci sta riuscendo: in qualifica se la sta giocando assolutamente alla pari con Vettel, in gara ha imparato a partire insieme agli altri senza regalare manciate di posizioni ad ogni start e più di una volta è stato complessivamente più veloce e consistente di Vettel.

La gara di ieri, più che l'eccezione, è la conferma: quello di quest'anno è un Mark Webber diverso, veloce e consistente, una brutta gatta da pelare perfino per Vettel. E allora, voto 10 alla sua meritata vittoria, costruita dopo una qualifica strepitosa, e al suo campionato, che lo vede meritatamente al secondo posto (perchè le sfighe, soprattutto in prova, le ha avute anche lui, non solo Vettel). Se si convincerà davvero che il mondiale è alla sua portata e non si farà venire troppi pensieri in testa, questo potrebbe anche essere il suo anno. Ritrovato.

L'altro vincitore, per lo meno morale, di Silverstone è Alonso (voto 9), capace di conquistare una pole strepitosa e di dominare con autorità tutta la gara, tranne i pochi giri che davvero contano: gli ultimi. Ma del crollo delle gomme morbide nel finale lo spagnolo non ha colpa, anche perchè nei giorni precedenti è mancata la possibilità di fare prove adeguate. In classifica però allunga su tutti tranne che su Webber e questa è già una mezza vittoria. Roccioso.

Voto 6,5 a Massa, perchè dopo le prestazioni in crescita a Valencia dal brasiliano arriva un'altra bella prova, e con essa anche un po' di punti "pesanti" che portano la Ferrari al secondo posto nel costruttori. Si qualifica bene e corre per tutta la gara nei pressi di Vettel, ma senza mai riuscire ad

andare a riprendersi la posizione persa nel gioco dei pit stop. Perchè non un voto più alto allora?
Perchè la differenza con Alonso rimane grande, diciamo pure incolmabile, e perchè con una Ferrari
finalmente competitiva a ben guardare ha fatto solo il minimo che ci si deve aspettare da lui. Concreto.

Inspiegabilmente al di sotto delle attese è stato invece Vettel (voto 6,5): in qualifica, sulla pista bagnata che tante volte l'ha esaltato, non è andato oltre il 4° tempo e in gara ha recuperato il gradino
più basso del podio, ma senza mai dare l'idea di andare davvero più forte di Webber. La sensazione
che soffra se non parte davanti c'è, inutile nasconderlo, ma questa probabilmente non era nemmeno
la pista più adatta alla Red Bull, nonostante la vittoria ottenuta. Attendista.

Con Vettel, in realtà, si apre l'ampio capitolo di chi a fine gara aveva qualcosa da rimpiangere. Il primo nome che viene in mente è Hamilton (voto 6,5), che sul bagnato si qualifica maluccio (soprattutto per il suo talento) e in gara fa quel che può per risalire, ma le gomme morbide montate

nel secondo stint durano una manciata di giri, è costretto ad anticipare l'ultima sosta e da lì in poi
l'unico obiettivo è arrivare in fondo, a costo di farsi risuperare da Schumacher. La verità è che la
McLaren, a Silverstone, è apparsa in profonda crisi tecnica, ma questo mondiale ci ha abituati a
cadute e resurrezioni repentine. Rallentato.

Quanto a Schumacher, vista anche la sua ormai veneranda età, la cosa più bella (e vera) che si può
dire della sua gara è che oggi la Mercedes non vale il suo talento: in qualifica ritrova anche sotto
l'acqua (dove in passato, da quanto era rientrato in F1, aveva faticato un po') lo smalto dei tempi
migliori, stando davanti anche a Vettel. In gara si difende come può, ma in certi momenti è triste
vedere gli avversari che lo infilano come se fosse un birillo in mezzo alla pista. Però lui non molla
e nel finale si riprende il 7° posto ai danni di Hamilton. Per lui voto 8, per le qualifiche, perchè ha

surclassato nettamente Rosberg e perchè non molla mai. Mastino.

In casa Lotus, invece, il ritornello è sempre lo stesso: questa poteva essere la loro gara, ma... per
vincere bisogna qualificarsi più avanti (Raikkonen) ed evitare incidenti nel primo giro (Grosjean)
Per entrambi voto 7,5, che come a scuola vuol dire che sono stati molto bravi, ma per centrare il
bersaglio grosso serve uno sforzo in più, tecnico o di concentrazione. Incompiuti.

Su Button (voto 3, sopratutto per le qualifiche pessime e senza attenuanti tecniche) preferiamo non dilungarci, soprattutto perchè a noi Jenson è sempre piaciuto e fa rabbia vederlo in questa situazione, mentre due parole bisognerebbe dirle a Maldonado. Quando gli pulsa la vena, cioè quasi sempre, è un fulmine, ben supportato da una Williams che oggi probabilmente è superiore perfino alla Sauber rivelazione di inizio campionato, però gli incidenti continuano a essere troppi e il conto del carrozziere e dei punti buttati si fa ormai pesante.

A noi Pastor piace, per il suo modo aggressivo di correre e perchè ha saputo scrollarsi di dosso l'etichetta di "pilota con la valigia", però dopo la sua vittoria a Barcellona ci saremmo aspettati un salto di qualità anche sul piano della maturazione. Imbizzarrito. Per lui quindi voto 4, a dispetto delle qualifiche come sempre strepitose, dove ancora una volta ha asfaltato Senna (voto 6), che però le gare le finisce e qualche punticino lo raccoglie, anche se con un'auto così si potrebbe fare molto di più.

Sul fronte delle squadre, detto della crisi McLaren, ci si poteva aspettare di più da Sauber e Force India (voto 5 per entrambe), che ancora una volta non riescono a concretizzare il loro potenziale velocistico, ma la vera delusione di Silverstone è stata la Mercedes (voto 3).

Il trionfo della Cina appare lontanissimo e la squadra anglo-tedesca sembra vittima di un'involuzione tecnica sconcertante, roba da gettare nello sconforto e nel centro-gruppo anche un fuoriclasse come
Rosberg (voto 5), mai competitivo nè in qualifica sul bagnato nè in gara sull'asciutto. Disperso.

Nel giorno del trionfo Red Bull, però, va anche assegnato un bel 5 al loro programma giovani: hanno finanziato la carriera di decine di piloti, chi più chi meno, ma con la luminosa eccezione di Vettel finora non hanno cavato un ragno dal buco, ormai possiamo dirlo. Onesti professionisti della velocità sì, ma i campionissimi sono di un'altra categoria. In un sabato bagnato come quello inglese, dove la sensibilità di guida contava più della macchina, ci saremmo aspettati un guizzo da Vergne e Ricciardo (voto 5 a entrambi) e invece niente.

Un anonimato, il loro, che appare assordante dopo le aspettative con cui avevano iniziato il campionato, con schiere di team manager delle formule minori pronti a giurare che erano i nuovi fenomeni del volante. Il duo della Toro Rosso, se continua così, rischia di fare la fine di Buemi e Alguersuari, scaricati dopo due stagioni senza un vero acuto in due. Intanto il "vecchietto" Webber, quello a cui in Red Bull rinnovano il contratto di anno in anno perchè vorrebbero tanto far spazio ad una nuova promessa del loro vivaio, punta dritto alla vetta del mondiale...

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