Formula 1 Australia 2016: le pagelle di Albert Park

Formula 1 Australia 2016: le pagelle di Albert Park
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Diamo i voti al Gran Premio d'Australia 2016, che ha visto la vittoria di Rosberg davanti ad Hamilton e Vettel. Tanta paura per Alonso
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
21 marzo 2016

Al termine di una gara per molti versi bugiarda, vince Rosberg di strategia. E in fondo a va bene così, perché anche e soprattutto di strategia si vince in questa F1 sempre più difficile da capire. Però va detto: Rosberg per tutto il fine settimana ha subito Hamilton e anche in gara, una volta persa la prima posizione, non ha mai dato l'impressione nemmeno di pensare di attaccare le Ferrari. Certo, è stato bravo a gestire le gomme si dirà, ma da uno con la sua esperienza che punta al mondiale ci pare francamente il minimo. E allora voto 7, per grazia ricevuta.

Tutt'altra storia Hamilton, spettacolare il sabato e probabilmente l'uomo più veloce del week end, finchè - come talvolta gli capita - non ha deciso di complicarsi da solo la vita con una partenza lenta. A quel punto si è accorto che anche con una Mercedes non è poi così facile superare. La sua gara pareva irrimediabilmente compromessa, ma anche l'inglese ha beneficiato della bandiera rossa per agguantare un 2° posto insperato per come si erano messe le cose. Sbagliare è umano, l'importante è non perseverare. Voto 7, alti e bassi.

Ferrari: si può fare di più

Ha molto di più da recriminare, comunque, Vettel, autore di una partenza spettacolare e di una prima parte di gara magistrale. Diciamolo chiaro: il tedesco aveva la vittoria in tasca. Poi è arrivata la bandiera rossa e la decisione - con il senno di poi - scellerata di continuare con le super soft. Ecco, forse un pilota con la sua esperienza doveva metterci del suo, arrivare là dove i super computer di Maranello non sono arrivati, ma questo è un tema ricorrente nella F1 di oggi: la strategia la fanno gli ingegneri e i computer e certe cose non sono quasi più di competenza del pilota, nemmeno se è un quattro volte campione del mondo. Voto 8,5, peccato.

E poi c'è chi la fortuna se la costruisce, come Ricciardo. Il suo è un 4° posto che fa morale e che ricorda a tutti, semmai ce ne fosse bisogno, che l'australiano è davvero un top driver

Sempre alle spalle del compagno di squadra, ma mai troppo distante Raikkonen: solido in qualifica, abile al via e concreto in gara, finchè il turbo non lo ha abbandonato con tanto di fiammata sopra la testa. Non è colpa sua ovviamente, però possibile che al finlandese capiti sempre qualcosa? Voto 8 per l'impegno, ma a costo di appesantire l'auto urge portafortuna.

E poi c'è chi la fortuna se la costruisce, come Ricciardo. Senza la "rossa" probabilmente sarebbe finito un po' più indietro, però in gara ha mostrato la grinta di sempre, compiendo sorpassi a ripetizione su auto di ben altra cavalleria. Il suo è un 4° posto che fa morale e che ricorda a tutti, semmai ce ne fosse bisogno, che l'australiano è davvero un top driver. Voto 8, fortissimo.

Un altro che è sempre lì, un po' a sorpresa, è Massa: passano gli anni eppure il brasiliano continua a dimostrarsi veloce e concreto, traendo il massimo da una Williams che a Melbourne probabilmente non valeva la Toro Rosso sul piano velocistico. E, dettaglio non secondario, il brasiliano stravince fin dal sabato il confronto con l'ex astro nascente Bottas: niente male per un vecchietto... E allora voto 8, eterno ragazzo.

Grosjean miracolato. Alonso anche...

Il miracolo della giornata però è il 6° posto di Grosjean con la debuttante Haas: d'accordo, anche in questo caso c'è di mezzo la "rossa" che ha consentito al francese di cambiare le gomme senza fare il pit stop, però il francese guidando di mestiere si era arrampicato fino alla zona punti prima dell'interruzione e dopo la ripartenza ha gestito alla grande vetture ben più veloci di lui, senza mai offrire una reale possibilità di sorpasso agli inseguitori. Ormai è sicuro: Grosjean il pazzo è diventato Grosjean il pilota d'esperienza, e la cosa ci fa davvero piacere per il talentuoso pilota francese. Voto 10, impresa!

"Miracolo", forse, è il termine più opportuno per definire quanto successo ieri ad Alonso
"Miracolo", forse, è il termine più opportuno per definire quanto successo ieri ad Alonso

Alle sue spalle Hulkenberg, che porta a casa dei punti preziosi in un gara nella quale ha poche occasioni per farsi vedere, complice una pista non proprio ideale per la Force India. Ma il tedesco come sempre ha saputo capitalizzare il massimo del potenziale: voto 8, concreto.

Poteva e doveva fare di più invece Bottas, un po' sfortunato il sabato e pure penalizzato per la sostituzione del cambio, ma con il tuo talento e una Williams a disposizione era lecito aspettarsi di più. Voto 5, evanescente.

Si è visto molto di più Sainz, che chiude 9° una gara in cui poteva finire agevolmente 6°. Veloce in qualifica, anche se non quanto Verstappen, conferma anche in gara tutto il suo potenziale, anche se c'è poco da dire: il prodigioso compagno di box aveva un altro passo. Il colpo di grazia, comunque, a entrambi i piloti Toro Rosso arriva con l'interruzione della gara. E allora voto 7,5 per la prestazione comunque positiva, però con "quello lì" sotto lo stesso box sarà un altro anno difficile. A proposito, Verstappen ha entusiasmato il sabato e dato spettacolo anche la domenica, pure troppo, come quando ha quasi tamponato Sainz: una leggerezza che dovrà assolutamente evitare in futuro. Più di tutto, comunque, paga anche lui l'interruzione con la "rossa". Però il piede c'è, pesantissimo. Voto 8, incontenibile.

Voto 5, invece, alla Ferrari, perchè sbagliare capita, ma resta il fatto che l'errore di strategia è stato grave. Inoltre il distacco rimediato al sabato è stato pesantissimo e già Raikkonen lamenta il solito problema di mandare le gomme in temperatura...

Fuori dai punti, ma dentro queste pagelline, finiscono di diritto Alonso (voto 10 per il sangue freddo con cui è uscito da un incidente terrificante) e due debuttanti.

Palmer, con una Renault non certo al top, ha evitato errori e sfiorato i punti, dimostrando di poter stare in F1: per un debuttante che nelle formule minori non aveva mai del tutto convinto (neppure dopo il titolo di GP2) è già molto. Voto 7, solido.

Wehrein, da parte sua, con una Manor meno cenerentola dello scorso anno ma comunque tutt'altro che competitiva dopo il via era risaluto fino al 13° posto, dimostrando che il talento c'è. Speriamo che abbia altre occasione di metterlo in mostra, nel frattempo voto 8 per l'audacia.

Haas, che sorpresa! Ma le qualifiche...

Tra i team, voto 10 alla Haas, che esordisce con un risultato da sogno anche se un po' fortuito, però va detto che la fortuna aiuta gli audaci, e allora va riconosciuto al team americano anche di essersi mosso costituendo una partnership tecnica molto forte con Ferrari e Dallara e di avere investito in un pilota come Grosjean, invece di vendere il suo sedile al miglior offerente. Complimenti.

Voto 5, invece, alla Ferrari, perchè sbagliare capita, ma resta il fatto che l'errore di strategia è stato grave. Inoltre il distacco rimediato al sabato è stato pesantissimo e già Raikkonen lamenta il solito problema di mandare le gomme in temperatura. Insomma, la magnifica cavalcata di Vettel non deve illudere: l'auto c'è, però contro la Mercedes sarà anche quest'anno durissima...

Voto 0, invece, al nuovo format delle qualifiche, degno del peggiore reality e con l'aggravante di ottenere l'effetto contrario rispetto a quello voluto, con il conto alla rovescia per l'eliminazione che proseguiva mentre i piloti erano già ai box per non bruciarsi un altro treno di gomme. Pare che già dalla prossima gara si torni al format tradizionale, e questa sarebbe l'unica pensata intelligente di tutta la vicenda.

Voto 0, comunque, anche alle nuove regole sui pneumatici: come noto ora i piloti hanno molta più scelta, ma devono fare le "ordinazioni" alla Pirelli ben prima del week end di gara. Il risultato è che l'elemento gomma rischia di influenzare ancora di più l'andamento della gara, in modo anche un po' fortuito, e soprattutto che per il pubblico è diventato quasi impossibile ricordare quale tipo di pneumatico hanno i diversi piloti in pista e cosa dovranno montare al prossimo pit stop. E guardare per un'ora e mezza qualcosa che non si capisce non è poi così bello...

 

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