Formula 1, c'era una volta il Canada

Formula 1, c'era una volta il Canada
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Paolo Ciccarone
Uno sguardo nostalgico ai Gp del Canada che furono, ricchi di eventi a margine della corsa che vedevano uniti piloti e giornalisti
10 giugno 2016

C’era una volta il Canada, potrebbe iniziare così la storia di questo GP che era uno dei più amati del circo iridato. Semplicemente perché attorno a questo evento, considerato una festa nazionale, si svolgevano avvenimenti che davano un senso unico alla gara. Un esempio? Mentre oggi sono rimaste solo le esibizioni in un paio di vie del centro storico, attorno a Santa Caterina, una volta la settimana cominciava con il console italiano che accoglieva i giornalisti tricolori. Poi gli organizzatori proponevano rafting sul San Lorenzo per i familiari e gli stessi giornalisti mentre i piloti organizzavano una partita di calcio contro la stampa dove i più cattivi (i piloti) si vendicavano dei giornalisti puntando alle caviglie invece del pallone!

Ed erano dolori anche sotto la doccia, con nudità imbarazzanti (dei giornalisti) coi piloti che scommettevano su chi fosse gay o meno. Come? Semplice, si nascondevano nella stanza del giornalista scelto per l’occasione, mandavano una prostituta in camera ad agire col fortunato (o meno) che a seconda della reazione si beccava i voti dei piloti e degli altri colleghi che al momento meno opportuno sbucavano da sotto al letto, dall’armadio o dal balcone e tutto finiva in una risata generale con la ragazza che di solito prendeva i soldi senza aver lavorato nemmeno un minuto! 

E poi la gara di canottaggio dei meccanici. Infatti con i materiali dei box bisognava costruire dei battelli spinti solo dalla forza delle braccia. Negli ultimi due anni (ultima edizione 1993!) qualcuno ha barato mettendo una elica spinta da un motore elettrico ( a Maranello smentiscono ma pare che siano stati i primi a interpretare il regolamento…) fino al punto che per una questione di immagine e professionalità della F.1, la gara fu vietata e non più ripresa. La sera, poi, cene coi piloti che pagavano il pranzo (Fisichella, Trulli o Morbidelli per non dire di Patrese che era molto…attento alle spese, ci davano dentro con menù di primo piano). E poi il campionato mondiale di fuochi d’artificio, che concludeva la sera del GP. Adesso si disputa una o due settimane dopo e raccoglie più visitatori della corsa.

Un altro punto forte del GP era la serata a “birra col pelo”, nel senso che piloti o team manager invitavano a bere una birra in un locale di strip tease e si rideva tutti insieme. Briatore una volta si ritrovò circondato da una ragazza di colore che sembrava la sosia di Naomi Campbell con la quale era fidanzato. La scelta dei giornalisti non fu casuale. Ma anche Damon Hill, già campione del mondo, con Herbert o Coulthard organizzavano serate per la stampa inglese che finivano in grandi bevute e ragazze soddisfatte degli incassi (una stripper guadagna anche 150 mila dollari, 100 euro, all’anno spogliandosi tre minuti alla volta). Infatti un fotografo, saputo dei guadagno, allontanò la fanciulla e si mise sul trespolo a spogliarsi: “Oi, se ne prendo anche 50 mila sempre meglio che far foto”. Fu allontanato fra le risate di tutti.

Questa era la F.1 di una volta in Canada. Adesso si arriva il giovedì e si fanno le conferenze stampa ufficiali ma se vuoi parlare col pilota un addetto stampa te lo impedisce. Se gli dici buon giorno ti dicono che non puoi fare interviste. Di cene e serate a birra col pelo manco l’idea, anzi nessun pilota è autorizzato a uscire con giornalisti durante il week end di gara, di manifestazioni per i meccanici son 23 anni che non se ne fanno e tutte le attività sono proibite. Ragion per cui anche la gara che era la più divertente del calendario è diventata una delle tante.

Questa era la F.1 di una volta in Canada. Adesso si arriva il giovedì e si fanno le conferenze stampa ufficiali ma se vuoi parlare col pilota un addetto stampa te lo impedisce. Se gli dici buon giorno ti dicono che non puoi fare interviste

E poi ci si lamenta che non ci sono storie da raccontare, episodi da divulgare, confidenze e altro ancora. Sotto questo aspetto la F.1 è morta ma non lo ha ancora capito. Certo, altri tempi. Quando Gilles Villeneuve usciva dal ristorante invece della mancia faceva i testacoda con la sua auto, qualche anno fa in Australia Hamilton fece una sgommata uscendo dai box, si beccò la reprimenda della federazione, le proteste degli ambientalisti, le accuse delle associazioni e via di questo passo. Altri tempi, altri mondi. Siamo sicuri che siano migliori quelli attuali?

Foto: FIA e Formula 1

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