Formula 1: come funzionano e quanto costano le assicurazioni dei piloti?

Formula 1: come funzionano e quanto costano le assicurazioni dei piloti?
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  • di Maurizio Tanca
I 3 milioni di euro di danni causati da Grosjean nell'incidente alla prima curva del GP del Belgio domenica scorsa verrano coperti dai singoli team. Perché non pagano le assicurazioni? | <i>P. Ciccarone</i>
  • di Maurizio Tanca
4 settembre 2012

Poteva andare peggio, sotto tutti i punti di vista.  Il GP del Belgio ha fatto discutere per vari aspetti: l’incidente alla partenza, tanto per cominciare. Il responsabile è Grosjean, e su questo tutti d’accordo, era almeno la settima volta che il francese ne provocava uno al via, ma stavolta ha esagerato perché nella carambola ha provocato almeno 3 milioni di euro di danni, calcolando che a parte qualche motore e cambio, e un paio di telai, tutto il resto delle auto coinvolte è da buttare.

E il bello è che le assicurazioni non pagano, in questo caso. I danni restano alla squadra che non può nemmeno metterli in conto al pilota. Le uniche assicurazioni presenti in F.1 riguardano la FIA, che quando fa firmare la superlicenza (costo base 1.200 euro più 400 euro a punto) prevede un massimale di 12 milioni di sterline in caso di morte o invalidità (15 milioni di euro) e poi c’è l’assicurazione privata del pilota, che viene pagata a parte con un contratto privato: «Non si assicura fisicamente per danni o convalescenza – ci dice un manager di F.1 – ma si assicura lo stipendio percepito nell’anno.» 

«Ovvero se uno ha un contratto da 1 milione di euro, in caso di fermo dovuto a incidente, verrà risarcito per quella cifra, mentre la squadra non paga nulla. Per i costi medici ci sono altre polizze e quelle previste dalla superlicenza della FIA.» I costi sono di circa 5-10.000 euro all’anno di base che cambiano a seconda dell’importo assicurato presso i Lloyd di Londra.

romain grosjean accident
Uno scatto fotografico spettacolare testimonia il pericolo corso da Alonso durante l'incidente causato da Grosjean

Ad esempio, un Alonso che coi suoi 257 punti dell’anno scorso ha pagato 104.000 euro di licenza sportiva vanno aggiunti i costi dell’assicurazione privata che devono coprire i 20 milioni di euro di ingaggio, per cui è facile ipotizzare altri 50-100.000 euro di assicurazione privata. Ma in caso di incidente, nessuno gli fa pagare nulla, resta tutto in carico alla squadra.

Ci fu un caso, invece, nel 1992 quando Eddie Jordan voleva i danni da Ivan Capelli perché nel contratto non aveva previsto la clausola tutto compreso e il pilota milanese, dopo il secondo crash in due gare, prese la decisione di smetterla altrimenti non sarebbero bastati i soldi degli sponsor…

C’è stato anche chi, come Pastor Maldonado, nelle categorie minori aveva assicurato anche i danni in caso di incidente, una specie di Kasko da corsa, ma visti i botti e i rimborsi, questo contratto è sparito e Maldonado ha dovuto mettere mano da solo al portafoglio fin tanto che non è approdato alla GP2 dove era tutto compreso nel prezzo. Eh sì, perché correre in auto è come andare dall’autonoleggio: fai un contratto in cui è tutto compreso, assistenza, incidenti e franchigia eventuale, stabilisci le rate di pagamento, le modalità e i supplementi in caso di vittoria o sconfitta etc, quindi è come una giostra dove si compra il gettone e poi si sale a bordo…

Quindi nuove regole di sicurezza sperando di non vedere più spettacoli simili. O no, visto che forse è stato l’unico momento spettacolare del GP?

 

«Chiedo scusa a tutti i tifosi dei piloti coinvolti nell’incidente» ha detto Grosjean. C’è poco da chiedere scusa, quando si fanno certe manovre il rischio è sempre alto e ora, dopo l’incidente di Spa, alcune squadre vogliono accelerare l’introduzione del cupolino salvatesta: «Se ne riparla nel 2014- dice Paddy Lowe della McLaren – ma da quello che si è visto è assolutamente necessario perché la testa è la parte più esposta in caso d’urto.»


I test effettuati finora sono stati fatti anche con gomme lanciate contro il cupolino (che nelle auto sport Le Mans è già presente ma crea grossi problemi di visibilità, e da qui qualche incidente spettacolare…). Ora si vuole accelerare l’introduzione di questo sistema che stravolgerà l’aspetto delle monoposto future. Quindi nuove regole di sicurezza sperando di non vedere più spettacoli simili. O no, visto che forse è stato l’unico momento spettacolare del GP?

 

A seguire vi proponiamo un elenco dei prezzi indicativi medi di alcune delle componenti che equipaggiano le monoposto di Formula 1

 

- Alettone anteriore: da 20.000 a 40.000 euro
- Ala posteriore: da 80.000 a 150.000 euro
- Specchietti retrovisori: 5.000 euro
- Telaio completo: minimo 400.000 euro
- Paratia ala anteriore: da 8.000 a 15.000 euro
- Cerchione: 2.000 euro
- Bracci sospensione: 40.000 euro anteriore, 80.000 euro posteriore
- 4 gomme: 1.200 euro (prezzo politico)
- Freno in carbonio: 15.000 euro
- Pinze carbonio per i freni: 10.000 euro
- Cambio: minimo 250.000 euro
- Motore completo: 140.000 euro (prezzo politico ma solo per il noleggio)
- Cavetti tiranti ruote e sospensioni: 10.000 euro
- Bullone serraggio gomma: minimo 800 euro cadauno
- Radiatore laterale: minimo 35.000 euro
- Volante in carbonio con comandi computer: 100.000 euro

 

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