Formula 1 GP Abu Dhabi 2013: il commento alla gara

Formula 1 GP Abu Dhabi 2013: il commento alla gara
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Paolo Ciccarone
Ormai sulla superiorità Vettel-Red Bull non si sa più cosa dire. Meglio quindi concentrarsi sul caso Ferrari e chiedersi come andrà il prossimo anno | <i>P. Ciccarone, Abu Dhabi</i>
3 novembre 2013

Abu Dhabi - E con questa fanno sette vittorie di fila, undici nella stagione, non c’è dubbio che Sebastian Vettel non stia vincendo, anzi ha già vinto, ma sta dominando in modo pauroso questo finale di stagione. E anche qui, come a Singapore, pista con curve di raggio simile, ha pure inflitto un paio di secondi al giro al primo degli inseguitori, che era il suo compagno Webber.

Superiorità Vettel-Red Bull: non si sa più cosa dire

A questo punto c’è poco da dire sul binomio Red Bull-Vettel, stanno battendo tutti i record, infliggono umiliazioni agli avversari al punto che non si sa più cosa dire. E quindi, prendendo spunto dal confronto diretto fra i due piloti Red Bull, si vede come Vettel sappia sfruttare al meglio quello che gli passa il suo convento, tanto che al traguardo Webber si è preso oltre 30 secondi ed è di sicuro un pilota veloce, tanto che era partito in pole.

 

Il segreto, più che nella macchina (che in tanti stanno cercando di scoprire) sta nella gestione delle gomme Pirelli, che hanno una fascia stretta di utilizzo ad alto livello. Chi sta dentro questo limite vola, gli altri no. La capacità di gestire queste coperture, con una macchina perfetta e la visione di gara che dall’alto gli semplifica le cose, danno questo risultato. E allora, archiviato il mondiale col doppio titolo, archiviata la gara che qualcuno ha paragonato a un film porno “tanto sai già come va a finire appena sono partiti”, tanto vale parlare dei rincalzi.

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La superiorità schiacciante di Vettel con la Red Bull non fa quasi più notizia

Ferrari: altra gara in salita (ripida)

Nella fattispecie Ferrari. Stavolta c’era anche una Mercedes e una Lotus davanti ad Alonso, quinto, segno che questo finale di stagione sta diventando una sofferenza per una macchina, la F138, che ormai è pronta per il museo di Maranello visto che la concentrazione è tutta per il prossimo anno. Stavolta, però, c’è stato un copione diverso.

 

Alonso partiva undicesimo, poi la penalizzazione a Raikkonen, spedito in ultima posizione perché la sua Lotus era irregolare, gli fa guadagnare una posizione in griglia, poi la partenza e altri due sorpassi, la lotta con Massa, feroce e senza esclusione di colpi, la polemica del brasiliano: Mi hanno montato le gomme medie sul finire quando invece le morbide andavano meglio» (come ha dimostrato Alonso che ha fatto pure il giro più veloce).

Il sorpasso su Vergne a 240 orari

Fino al culmine, uscendo dai box dopo il secondo pit stop, Fernando è incappato nella Toro Rosso di Vergne e a 240 orari si è inventato un sorpasso fuori dalla pista, saltando sui cordoli come un rallista. Applausi a scena aperta ma richiamo dai commissari sportivi perché il regolamento non lo permette.

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La Ferrari F138 quest'anno ha deluso le aspettative. Meglio pensare all'anno prossimo

 

Alonso è stato lapidario: «Sono uscito dai box, ero più veloce e mi sono trovato a fianco la Toro Rosso, ero al suo fianco di oltre mezza macchina, anzi ero leggermente avanti io, non mi ha lasciato spazio perché mi ha chiuso, per evitare l’incidente sono finito fuori dalla riga, io credo di non aver fatto nulla di male o di irregolare, ho evitato il botto, ma lui non mi ha lasciato spazio spingendomi fuori».

E l'anno prossimo?

Dopo aver visto le riprese TV i commissari gli hanno dato ragione e il quinto posto finale, con questa macchina, con quei sorpassi e quella lotta messa ad ogni metro di pista, vale quanto la vittoria di Vettel. Ora ci sono ancora due corse, Massa ha ancora l’occasione per chiudere in bellezza la sua storia in Ferrari e Alonso vede il secondo posto sempre più confermato (magra consolazione), ma con la rivoluzione regolamentare del prossimo anno, con i problemi da risolvere ma soprattutto contro questa Red Bull che partirà ancora in vantaggio (su certe cose aerodinamiche non ci si improvvisa dalla sera alla mattina) resta solo la speranza che a Maranello azzecchino tutto dal primo giorno.

 

Altrimenti la sofferenza di questo finale di stagione, rischia di passare il testimone alla prossima che deve ancora partire… «dobbiamo ridurre il distacco dalla Red Bull, è imperativo» ripete Alonso come fosse un mantra. Lo sperano tutti perché di vedere una F.1 col finale scontato (leggi Vettel davanti) non lo vuole nessuno.

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