Formula 1: GP Messico 2023, le pagelle

Formula 1: GP Messico 2023, le pagelle
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Città del Messico nelle pagelle del Gran Premio del Messico 2023 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
30 ottobre 2023

Chi sono i promossi e i bocciati dell'Autodromo Hermanos Rodriguez? Scopriamoli insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio del Messico 2023 di Formula 1. 

Max Verstappen: voto 9

Gli spettatori sempre più annoiati possono provare a consolarsi pensando che stanno assistendo a una pagina di storia della F1, perché non c’è dubbio che il dominio di Verstappen in questa stagione passerà agli annali. Anche partendo dalla seconda fila, l’olandese ci ha messo meno di 800 metri (tanta è la distanza tra la linea di partenza e la prima curva in Messico) per passare al comando dove nessuno ha mai avuto dubbi che sarebbe rimasto fino alla bandiera a scacchi. Troppo superiore, troppo perfetto, troppo… per tutti gli altri. “Solo” voto 9 per la mancata pole position, giusto per trovargli qualcosa che non va.

Lewis Hamilton, voto 9

Alle sue spalle voto 9 anche a Hamilton, che forse con l’età avrà perso qualcosa del guizzo del sabato (una sua specialità assoluta, in altra era anagrafica), in compenso in gara il campionissimo inglese resta un martello che Thor in confronto spostati proprio. Bravissimo nella gestione gomme, ancora affamato al punto da strappare il giro veloce all’ultimo passaggio, Lewis sta mettendo davvero in ombra quello che doveva essere il suo erede in casa Mercedes. Sempre sul pezzo.

Charles Leclerc: voto 8,5

Torna a podio Leclerc, ma è un terzo posto che inevitabilmente sa di brodino per uno che partiva ancora una volta in pole position, e stavolta con il vantaggio teorico di avere accanto il compagno di squadra. Invece non solo Verstappen se l’è divorato nei primi metri, ma nulla ha potuto anche contro il ritmo di Hamilton. Anche se nel calo prestazionale domenicale della Ferrari il monegasco ha poche colpe: voto 8,5 per averci almeno provato.

Carlos Sainz: voto 8

Alle sue spalle un Sainz sempre un passo indietro a Leclerc, ma pur sempre molto efficace (altrimenti non avrebbe colto la prima fila). Anche per lui resta il rammarico del via infelice, mentre con Hamilton ha fatto il possibile per difendersi. Voto 8, peccato per il podio mancato.

Lando Norris: voto 9

L’impresa del giorno però è di Norris, splendido quinto dopo essere partito penultimo a seguito di una qualifica orrenda, tra errori ed episodi sfortunati: la sua sembrava ha una gara già segnata, invece l’inglese ha dato vita ad una rimonta fenomenale, recuperando e surclassando il compagno Piastri (a conferma che l’inglese in gara è ancora un paio di spanne sopra al compagno di squadra esordiente) e beffando Ricciardo e Russell con due sorpassi che sono altrettante perle. Voto 9 anche se vorremmo dargli 10 e lode, ma nella qualifica ci ha messo anche del suo… In ogni caso garone!

George Russell: voto 5

Ecco, avrebbe dovuto fare una gara così anche il già citato Russell, tanto più che come ha dimostrato Hamilton la Mercedes in Messico era competitiva, invece il giovane talento inglese non è mai stato realmente in lotta per qualcosa di importante, anzi in gara ha dovuto più guardare gli specchietti piuttosto che cercare di andare a prendere le Ferrari, come probabilmente avrebbe avuto il potenziale per fare. Voto 5, non pervenuto.

Daniel Ricciardo: voto 9

Vale molto di più, in compenso, il 7° posto di Ricciardo, impreziosito dallo splendido 4° posto in qualifica: l’australiano ha dato un bellissimo segnale ai suoi tifosi, ma anche in Red Bull considerando che si continua a parlare di un appiedamento di Perez. Poi certo la gara di Tsunoda (fino all’incidente) conferma che in Messico l’AlphaTauri era competitiva, ma l’impresa resta. Che bello rivederlo nelle posizioni che contano: voto 9, bentornato.

Oscar Piastri: voto 6

Deludente anche l’8° posto di Piastri, che pure si era qualificato discretamente bene, ma in gara il suo ritmo è rapidamente crollato, tanto da subire la rimonta di Norris. Nonostante l’impresa in Qatar, la curva di apprendimento non è ancora finita, come è naturale che sia: voto 6, ma può fare molto di più.

Esteban Ocon: voto 7

Chiude la zona punto un Ocon a lungo in lotta con Hulkenberg e sempre davanti a Gasly, ma se sei un ufficiale Alpine (quindi Renault) c’è poco da festeggiare: comunque voto 7 perché evidentemente il problema non è il pilota.

Nico Hulkenberg: voto 7,5

Fuori dai punti, voto 7,5 a Hulkenberg che finché ha potuto si è arpionato in zona punti con tutte le sue forze, mentre il suo compagno di squadra andava a muro (anche se non è chiaro se per errore o per una rottura meccanica). Considerando anche la qualifica più che discreta, voto 7,5: niente male per un ex pensionato.

Valtteri Bottas: voto 5,5

In compenso, voto 5,5 a Bottas, bravo a entrare in Q3 ma ancora una volta fagocitato dagli avversari in gara: eppure la velocità c’era stavolta, occasione sprecata.

Sergio Perez: voto 4

Soprattutto, voto 4 a Perez che di fronte al suo pubblico riesce a qualificarsi benino (ma pur sempre in terza fila) ma rovina tutto con un’ingenuità alla prima frenata, una di quelle cose che un pilota con la sua esperienza non dovrebbe mai fare. Insomma, la serie nera continua.

Autodromo Hermanos Rodriguez: voto 5

E voto 5 alla pista di Città del Messico, perché ancora non riusciamo a capacitarci di come abbiano distrutto una delle curve più belle del mondiale per creare una gincana priva di senso all’interno di uno stadio. Ma poi sugli spalti il pubblico si diverte davvero a veder passare le monoposto in quel modo?

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