Formula 1: i retroscena della multa a Sebastian Vettel

Formula 1: i retroscena della multa a Sebastian Vettel
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Paolo Ciccarone
Ecco cosa è successo nell'incontro con il direttore di gara da cui Sebastian Vettel si è congedato anzitempo, finendo per essere multata
11 luglio 2022

Multato con la condizionale: 25 mila euro a Sebastian Vettel per aver abbandonato il briefing dei piloti il sabato sera. Fin qui la motivazione ufficiale, ma manca la domanda principale: perché uno come Vettel, 4 volte campione del mondo di F.1, con 289 gran premi disputati (e quindi calcolando tre briefing a gara, dal venerdì alla domenica, per un totale di 867 riunioni col direttore di gara) ha deciso di abbandonare l'assemblea? Abbiamo un clamoroso retroscena su quanto accaduto sabato sera e fa capire come le varie sanzioni (domenica dopo la gara la condizionale perché i preparatori erano entrati in parco chiuso...), investigazioni con tagli di chicane, di curve, di messaggi radio o di indumenti indossati, stia diventando un problema grosso per la F.1.

Abbiamo ricostruito la vicenda parlando con alcuni dei piloti presenti al briefing e quello che emerge è un atto d'accusa a questa direzione gara, nella fattispecie a Niels Wittich che si alterna con Eduardo Freitas dopo l'uscita di scena di Michael Masi, spostato ad altro incarico. Dalle nostre ricostruzioni, il primo che ha chiesto a Wittich perché Albon non fosse stato penalizzato per la toccata subita da Vettel mentre lo stesso Albon, per aver accompagnato nell'erba (o meglio sul cordolo) Ricciardo avesse preso 5 secondi e nel caso dell'urto con la Aston Martin niente? "E' una decisione del collegio dei commissari" avrebbe risposto il direttore di gara. Al che anche Alonso avrebbe chiesto come mai a Silverstone non sia stato punito Leclerc perché aveva ondeggiato più volte chiudendo la strada e anche in questo caso la risposta è stata "E' una decisione dei commissari".

Russell è intervenuto a sua volta chiedendo come comportarsi con un taglio o un fuoripista, come accaduto nella sprint race e la risposta è stata sempre "Decisione dei commissari sportivi". Al che gli animi si sono accesi e Vettel è sbottato: "Se dobbiamo parlare coi commissari sportivi e qui non succede niente, a sto punto meglio andarsene" con la dose rincarata da altri "Se non ci dice lui (il direttore di gara, ndr) come comportarci, cosa andiamo a fare ai briefing? Parliamo con il collegio dei commissari e facciamo prima". Parlando coi giornalisti inglesi, inoltre, George Russell, come componente della GPDA, il sindacato dei piloti, ha sparato duro contro la direzione gara: "C'è una assoluta mancanza di assunzione di responsabilità" da parte della direzione gara intendeva. Infatti, sentendo i piloti, che preferiscono non parlare per evitare sanzioni, il ruolo del direttore di gara deve essere di guida e deciso nel dire cosa si può e cosa non si può fare, mentre ultimamente, specialmente Wittich, definito da un pilota: "Il classico tedesco, o è bianco o è nero, la via di mezzo e l'interpretazione non la capisce" le decisioni su sanzioni e interventi vengono delegati ai commissari sportivi, che cambiano di gara in gara e non hanno lo stesso metro di giudizio.

Dai malumori dei piloti e prese di posizione decise, vedi Vettel che se ne va sbattendo la porta, ecco l'accanimento federale verso i piloti. Come dire ecco chi comanda e viene fatto su tutto quello che riguarda il rispetto delle regole, degli indumenti ammessi, addirittura la reprimenda e la multa perché in parco chiuso i preparatori atletici avevano passato le borracce d'acqua ai loro piloti, cosa che fanno da anni (e qualche centinaio di GP) come se fossero degli sprovveduti che non conoscono le regole. "Michael Masi è stato un ottimo direttore di gara - ha detto Chris Horner - ha sbagliato una volta ed è stato punito ma indubbio che avesse fatto un ottimo lavoro", confermando in un colpo solo che ad Abu Dhabi l'errore di Masi ha consegnato il mondiale a Verstappen e che la rimozione di Masi è dovuta proprio a questa intromissione...

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