Formula 1: Mercedes, ecco il segreto della vernice nera

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Paolo Ciccarone
La scelta del nero per la livrea della Mercedes W11 di Formula 1 non ha solo un valore simbolico, ma anche tecnico. Ecco perché
3 luglio 2020

Unire l'utile al dilettevole. Per Mercedes l'utile è il messaggio sociale contro il razzismo e colorare di nero la monoposto di Hamilton e Bottas. Una scelta coraggiosa e importante con un simbolo forte, il colore, che da frecce d'argento ha trasformato le frecce nere della Stiria in questo avvio di mondiale. Come spesso succede, però, a una scelta di marketing e comunicazione, fa seguito una scelta tecnica. Ovvero, deciso di dover colorare la monoposto in un certo modo, quale vantaggio possiamo ottenere? E qui scatta il genio di Mercedes e dei suoi tecnici, perché il nero usato per dipingere le monoposto ha anche una finalità diversa.

Si chiama aerodinamica e vi spieghiamo il perché. Da tempo si parla dei problemi di temperature delle vetture tedesche e il nero, a prima vista, non farebbe che peggiorare le cose. Se non fosse che lo speciale trattamento crea una temperatura superiore sullo strato superficiale che, nel momento di azione, ovvero di penetrazione dell'aria, quello che sembra uno svantaggio  è in realtà un vantaggio. L'aria è un fluido e a contatto con le superfici della vettura crea dei micro vortici. Questi vortici sono tanto più fitti quanto più è densa l'aria. Ergo, per diminuire i filetti fluidi e diminuire i micro vortici, servirebbe riscaldare l'aria per renderla meno densa. E qui scatta il bello con il trattamento vernici.

In Italia la Nanoprom ha portato avanti da anni lo sviluppo di queste micro particelle sviluppando la nanotecnologia delle vernici, che oltre ad essere leggere hanno due funzioni: dispersione del calore e quindi a protezione dei vari accessori sulle monoposto, e un irraggiamento tale da rendere lo strato esterno un conduttore fenomenale. Partendo da questo principio, anche la Mercedes ha sposato la linea delle colorazioni speciali, scegliendo però il lucido (che è più facile da pulire rispetto all'opaco), mentre l'opaco è stato introdotto sulla Red Bull che ha sempre usato delle pellicole e del trasparente opaco, più facile da pulire e rimuovere, mentre la Ferrari l'anno scorso ha scelto di verniciare in opaco la sua monoposto, coi problemi legati alla pulizia su questa scelta. Un colore opaco riflette meno e assorbe più calore, riduce la presenza di impurità raccolte in pista, ma è un colore che smaltisce meglio il calore pur assorbendone di più e con questo aumenta la penetrazione aerodinamica. Vi alleghiamo un report dell'ingegner Jean Claude Migeot con i risultati ottenuti in galleria del vento su studi con le vernici Nanoprom:

Please find attached the Nanoprom test results, With seven tests on three different set-ups, we found a reduction in Cx ranging from 0.2 to 0.5%. This corresponds to an average reduction in Cx amounting to approximately 0.8%. The measurements are reasonably repeatable and all constitute improvements, so it can be said that there is an effect and it is measurable. Among other things, it is more or less quantifiable as due to a reduction in the friction coefficient amounting to around 10%, which is similar to results obtained for flat bases and on pipes with tests which Nanoprom has had carried out by a university (Trieste, I think) and another institution.

Jean Claude Migeot

In pratica, usando il tipo di vernici speciali e la colorazione opaca, si ha un miglioramento del Cx che arriva allo 0,8 per cento, ovvero quasi un punto e la riduzione dell'attrito porta a un meno 10 per cento. Ecco perché dopo la Red Bull e la Ferrari, anche la Mercedes si è convertita alla colorazione diversa e per giunta con un nero che accumula calore, ma rende più fluida l'aria, quindi riducendo l'attrito e i micro vortici sulla carrozzeria migliorando la penetrazione aerodinamica. Qualcuno dice che abbiano migliorato di 1 punto di Cx, che a quelle velocità è davvero tanto. Quando si dice unire l'utile al dilettevole...

Disegno: Gabriele Pirovano

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