Formula 1, sette team si schierano contro la Ferrari per l'accordo con la FIA

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Sette team di Formula 1, Mercedes e Red Bull comprese, si schierano apertamente contro la decisione della FIA di raggiungere un accordo privato con la Ferrari sulla power unit di Maranello
4 marzo 2020

Arriva una forte presa di posizione da parte di sette team di Formula 1 contro l'accordo raggiunto tra FIA e Ferrari riguardo alla power unit di Maranello: Mercedes, McLaren, Racing Point, Red Bull, Renault, AlphaTauri e Williams hanno diffuso un comunicato congiunto in cui chiedono alla FIA di fornire tutte le informazioni riguardo all'accordo, i cui termini sono rimasti privati. «Siamo sorpresi e scioccati dalla comunicazione della FIA del 28 febbraio riguardo alla conclusione delle sue indagini riguardo alla power unit della Scuderia Ferrari», si legge nella nota. 

«Un legislatore sportivo internazionale ha la responsabilità di agire secondo gli standard più elevati di governance, integrità e trasparenza - si legge -. Dopo mesi di indagini condotte dalla FIA solo in seguito a richieste da parte di altri team, ci opponiamo con forza al fatto che la FIA abbia raggiunto un accordo confidenziale con la Ferrari per concludere la questione. Per questo motivo, affermiamo pubblicamente il nostro impegno congiunto nel chiedere una divulgazione completa delle informazioni, per far sì che il nostro sport tratti tutti i concorrenti in modo equo. Lo facciamo per conto dei fan, dei partecipanti e degli azionisti della F1». 

Non finisce qui: «Inoltre, ci riserviamo il diritto di procedere per vie legali presso le autorità competenti». Secondo il regolamento della FIA, è troppo tardi perché le scuderie possano presentare una protesta formale: si può chiedere un riesame solo 14 giorni dopo la pubblicazione della classifica finale di un concorrente, e la finestra si chiude quattro giorni prima della cerimonia di consegna dei premi. Una possibilità per i team potrebbe essere quella dell'apertura da parte della FIA di un'indagine disciplinare, per poi sottoporre la questione al Tribunale Internazionale della FIA. Una cosa è certa: è guerra aperta.

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