Formula 1 Spagna 2014: gli highlights del GP di Barcellona

Formula 1 Spagna 2014: gli highlights del GP di Barcellona
Pubblicità
Paolo Ciccarone
La Mercedes è imprendibile, ma le modifiche che porta la Ferrari non servono neanche per tenere il passo degli altri rivali. Cosa bisogna fare allora? | <i>P. Ciccarone, Barcellona</i>
11 maggio 2014

Montmelò – I numeri parlano chiaro, c’è poco da dire. Per la quarta volta di fila una doppietta Mercedes con Hamilton davanti a Rosberg e il primo degli inseguitori a 50 secondi di distacco, fa venire voglia di assegnare il titolo, smontare tutto e andarsene in ferie fino a data da destinarsi.

Le cose devono cambiare

Invece bisogna resistere, sperare che cambi qualcosa e, soprattutto, la Ferrari si dia una mossa tale da rendere interessanti le prossime corse. Perché da quello che si è visto a Barcellona, la tanto sperata rimonta rossa non c’è stata. Anzi, è andata anche peggio rispetto al Bahrain, che aveva rappresentato il punto più basso della stagione. Fino a questa corsa.

Rivali in rimonta

E a vedere cosa hanno fatto i rivali, vengono in mente tante domande. Per esempio, va bene che la Mercedes è un missile imbattibile, ma la Red Bull, che era partita in ritardo, sta rimontando alla grande. Ricciardo sul podio, Vettel quarto dopo essere partito 15. (vero vincitore morale della corsa). Certo, hanno Newey che ci capisce, ma anche una struttura che realizza le modifiche in poco tempo. E una volta portate in pista, queste funzionano.

La Lotus? Disastrata, in ritardo da paura e simile a un catorcio. Ebbene Grosjean si è qualificato davanti alle Ferrari e in gara ha pagato il deteriorarsi delle gomme prima del dovuto, ma era saldamente davanti a Raikkonen e Alonso. Insomma, rimontare, ma non vincere, è possibile, ma a Maranello per ora non ce la fanno.

Se portano modifiche, non è detto che funzionino: «Qualcuna è andata bene, altre no, è normale» dice Alonso. E aggiunge «A Montecarlo fra due settimane non avremo una macchina stravolta, ciò non vuol dire che non porteremo qualcosa di nuovo, ma non ci saranno differenze sostanziali».

Le voci che danno al lavoro lo staff sulla macchina del 2015 fanno preoccupare, perché vuol dire che il progetto attuale è destinato a fallire, lo sanno ma ci sono ancora 14 gare da disputare e se va avanti così sarà un calvario

Le modifiche devono funzionare

Quindi il solito problema, di portare modifiche che poi non funzionano, è rimasto come costante. Basti dire dei porta mozzi forati i cui buchi sono stati poi tappati in pista durante il week end… E le voci che danno al lavoro lo staff sulla macchina del 2015 fanno preoccupare, perché vuol dire che il progetto attuale è destinato a fallire, lo sanno ma ci sono ancora 14 gare da disputare e se va avanti così sarà un calvario.

Per i due piloti, con un Alonso stratosferico che ci mette il cuore e un Raikkonen che non sa più cosa inventarsi per tenere il passo e poi, vedi la classifica, e scopri che si arriva sesti e settimi. «Ma staccati di un minuto e mezzo – dice Alonso – e questo non va bene, specie se vediamo che i secondi sono arrivati a 50 secondi di distacco, però il mondiale è lungo, ci sono tanti punti e la matematica è ancora aperta per tutti. C’è da sperare che facciano disastri alla Mercedes e che le novità che avremo in maniera massiccia a partire dal GP del Canada (primi di giugno, ndr) ci facciano fare un salto in avanti. Nonostante tutto siamo ancora in terza posizione nella classifica mondiale, ci stiamo difendendo e sappiamo che abbiamo le persone giuste e le strutture per fare un miglioramento anche se contro le Mercedes è davvero durissima».

Mercedes imbattibili

Un Alonso aziendalista che tiene unita la squadra ma con lo sguardo di chi sa perfettamente che anche questa stagione è andata e ci sono ancora tantissime corse da disputare. Resta la speranza, ma contro Hamilton e Rosberg cosa si può fare? «Nulla, loro sono perfetti – dice Niki Lauda – in questo momento Lewis ottiene tutto quello che vuole, riesce a fare cose incredibili e a tirare fuori dalla macchina quel qualcosa che fa la differenza. Nico spinge forte, sta facendo cose incredibili ed è bello vedere come i due si spingano oltre i limiti, la loro è battaglia vera, si stimolano, hanno ancora molto da fare e combattere e per me questo è perfetto. Abbiamo concluso con la quarta doppietta della stagione, un risultato perfetto che fa piacere, ma se qualcuno dice che il mondiale è già assegnato, non ha capito nulla di F.1: succede di tutto e non bisogna mai dare nulla per scontato. In F.1 può cambiare tutto, noi non molliamo, e restiamo allerta!».

Fra questi che non mollano, gli altri che annaspano e i distacchi in pista che vanno bene per il giro d’Italia, fra due settimane a Montecarlo l’unica speranza è che vinca l’incognita di una pista unica«Non puoi sbagliare nulla» dice Alonso. Lui almeno ci proverà.

Pubblicità