Formula E, cinque cose da tenere d’occhio per l’E-Prix di São Paulo

Formula E, cinque cose da tenere d’occhio per l’E-Prix di São Paulo
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Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
La Formula E correrà il Round 6 in Brasile per la prima volta della sua storia, segnando il terzo nuovo circuito della categoria della Stagione 9
  • Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
22 marzo 2023

È passato un mese dall’E-Prix del Sudafrica e team e piloti sono finalmente pronti a tornare in pista per il Round 6 della Formula E, che si correrà sabato 25 marzo. La categoria full-electric si appresta a correre su un circuito inedito, il terzo della stagione e anche consecutivo dopo Hyderabad e Cape Town.

1. E-Prix di São Paulo 2023: la Formula E arriva in Brasile

La Formula E approda finalmente in Brasile, un paese noto come la casa delle leggende del motorsport. La mente corre subito ad Ayrton Senna, che proprio ieri 21 marzo avrebbe compiuto 63 anni ma il paese sudamericano non si è risparmiato nel mandare nel mondo un grandissimo numero di piloti. Anche il campionato elettrico ha beneficiato di drivers brasiliani, in quanto i piloti provenienti dal Brasile che hanno corso in FE nel corso di nove stagioni sono ben 6. Il Brasile quindi si colloca come il quinto paese con più rappresentanti della storia dello sport elettrico, non male per un Paese che non ha mai ospitato un E-Prix di Formula E.

São Paulo si presenta come una novità assoluta per il Brasile, come già Hyderabad per l’India e Città del Capo in Sudafrica, rispettivamente i Round 4 e 5 della nona stagione. Questo fa riflettere su due aspetti. Il primo è la voglia di novità della Formula E, ben disposta ad allargare i propri orizzonti e a crescere sia come diffusione che come obiettivo primario della categoria, ovvero abituare il mondo alle auto elettriche, più sostenibili e rispettose dell’ambiente, seppur con i propri limiti che andranno ad essere eliminati solo con il tempo e la sperimentazione tecnologica. L’altro punto, invece, è un’apertura da parte di sempre più paesi verso una nuova categoria di motorsport e di intendere il mondo automotive in generale.

2. Porsche e i suoi piloti: leader imperfetti

È da tenere d’occhio anche Porsche, team che potrebbe esprimersi su livelli altissimi o grandi disastri. In ogni caso, con Porsche lo spettacolo è assicurato. Solo prendendo esempio l’ultimo E-Prix in Sudafrica, si vede una squadra in possesso di un’ottima macchina ma alle prese con alti e bassi.

L’esempio è la vittoria che ha permesso a Porsche di mantenersi a capo della Classifica Costruttori che però rivela un imprevisto: è stata ottenuta dal “numero 2”, Antonio Felix da Costa, il quale ha anche ottenuto un podio a Hyderabad, rivelandosi abilissimo ad interpretare i nuovi circuiti, una qualità che lo accomuna con l’ex compagno di squadra Jean-Eric Vergne. Wehrlein, leader del Mondiale Costruttori, è stato vittima di un errore di valutazione che lo ha portato a tamponare l’Envision di Buemi e, oltre il ritiro della sua vettura, il tedesco è stato punito con una penalità di tre posizioni in griglia.

In definitiva, Porsche ed i suoi piloti sono ben lontani dalla perfezione ma riescono a performare tanto bene e costantemente, seppur alternandosi, da mantenere la leadership di entrambe le classifiche. Vediamo cosa succederà in Brasile.

3. Home heroes: di Grassi e Sette Camara

Non possiamo non tenere d’occhio anche i due eroi di casa, i piloti brasiliani Lucas di Grassi, nel team Mahindra, e Sergio Sette Camara, in Nio 333.

Fra i due, il più interessante da osservare sarà di Grassi, e non solo perché è originario proprio di San Paolo. L’alfiere Mahindra ci ha abituati ad ottime performance che lo hanno reso campione del mondo di Formula E nella stagione 2016-2017. Se questo non fosse sufficiente, di Grassi avrà su di sé anche il peso di portare avanti una Mahindra in cerca di riscatto. Il team indiano, infatti, ha deluso se stessa ed i tifosi con un ritiro dal weekend dopo le Prove Libere a causa di guasti meccanici molto seri che hanno inficiato anche le possibilità – e la partecipazione a sua volta – del team cliente, ABT Cupra. È passato un mese da quel giorno e sarà importante vedere come gli indiani hanno reagito e risolto il problema tecnico. Sette Camara, invece, cercherà di fare bene con la sua Nio 333 per mostrare una stabilità che il team necessita in una stagione di alti e bassi, per quanto la monoposto Gen3 sia comunque migliorata rispetto alla Stagione 8.

4. Layout sconosciuto? Sfida assicurata

È sempre emozionante conoscere un nuovo tracciato, anche se la Formula E quest’anno ci sta viziando in questo senso. Quello di San Paolo è infatti il terzo E-Prix nuovo, in un Paese nuovo, della Stagione 9 ma anche consecutivo, dopo il Round 4 a Hyderabad per l’E-Prix dell’India e il 5 a Città del Capo per quello del Sudafrica.

Il tracciato brasiliano consiste in 11 curve disposte su una lunghezza totale di 2,96 chilometri. La caratteristica più interessante del layout è la presenza di tre lunghi rettilinei, di cui il primo appena dopo la linea di partenza, che culmina nella chicane fra Curva 1 e 2, molto stretta e quindi sulla carta un punto ideale per un sorpasso. Si continua su un tornante a U in Curva 3 su cui è posto l’Attack Mode per procedere lungo due importanti rettilinei intervallati da una chicane fra le Curve 4,5 e 6 in modo simile a quelle già incontrate su altri circuiti già conosciuti. Si conclude con la parte più tecnica del tracciato, su cui sono presenti curve a 90° prima di quella finale, la 11, situata appena prima della fine del circuito.

5. Il ritorno di Frijns

Il Round 6 della stagione 9 di Formula E non si prospetta solo come il teatro delle nuove occasioni, nuove esperienze e nuove avventura ma anche come quello del ritorno di vecchie conoscenze. San Paolo rivedrà l’atteso ritorno in pista di Robin Frijns, il quale torna al volante della sua ABT Cupra, la monoposto #4. Nelle ultime quattro competizioni, la vettura era stata guidata dal pilota sudafricano Kelvin Van der Linde, il quale non ha avuto la chance di gareggiare nell’ultimo E-Prix nel ruolo di titolare, quello di casa per giunta, a causa di un problema tecnico dovuto ad un difetto nell’M9 Electro del team fornitore, Mahindra.

Questo sarà il primo vero E-Prix del 2023 per il pilota olandese, fuori dalla Formula E dall’E-Prix di Città del Messico, occasione nel quale ha subito un incidente alla prima curva della gara inaugurale delle Gen3. Ora che si è completamente ripreso dall’infortunio subito alla mano e al polso sinistro, il pilota olandese dovrà sperare di poter contare sulla vettura, che non ha potuto prendere parte alle qualifiche e alla gara a Città del Capo. Inoltre, l’alfiere di ABT Cupra è chiamato a recuperare in fretta l’esperienza che non ha potuto formarsi nel corso di cinque gare, un gap che lo separa dagli avversari e dal compagno di squadra Nico Muller. Il compito si presenta con una difficoltà extra, ovvero il fatto che da questa stagione le monoposto si sono evolute in una nuova generazione, la Gen3, che gli altri hanno avuto modo di provare e conoscere mentre Frijns era alle prese con l’infortunio subito. Sarà intrigante poter vedere come si adatterà alle novità e se riuscirà a mettersi alla prova fra infortunio appena superato, mancanza di esperienza, e M9 Electro incerta.

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