GP Italia, Maroni: «Ecclestone? Senza la firma, non entra a Monza»

GP Italia, Maroni: «Ecclestone? Senza la firma, non entra a Monza»
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Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato che se Bernie Ecclestone, patron della F1, non dovesse firmare il rinnovo del GP di Monza, i cancelli dell'autodromo rimarrebbero sbarrati per lui
2 settembre 2015

Continua ad essere nuvoloso il futuro del Gran Premio di Monza. Nonostante un primo emendamento sia passato in Senato per sbloccare i fondi destinati alla riqualificazione degli impianti dell'autodromo e del parco brianzolo, la firma sul rinnovo del contratto, con scadenza attuale al 2016, non è ancora stata posta.

 

Il Presidente di Aci Milano ed ex pilota di Formula 1, Ivan Capelli, da mesi ha avviato una trattativa serrata con Bernie Ecclestone, patron della Formula 1, il quale al momento pare fare orecchie da mercante, tattica utilizzata per intraprendere il consueto gioco al rialzo.

 

Il Gran Premio di Monza di Formula 1 è il più importante evento internazionale con cadenza annuale che si tiene in Italia, e perderlo rappresenterebbe uno smacco - oltre che dal punto di vista morale - anche per quanto riguarda il ritorno economico.

 

Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, nel corso di una conferenza stampa, ha dimostrato di avere a cuore l'argomento, lanciando una picconata di cossighiana memoria all'indirizzo di Mister E. «Visto che l'Inghilterra chiede la sospensione del trattato di Schengen, diciamo che l'inglese Bernie Ecclestone può venire a Monza solo se firma il contratto, altrimenti non lo faremo entrare. Domenica si corre l'edizione numero 86: vogliamo arrivare a cento, questo è l'obiettivo minimo.»

 

Da quando esiste la Formula 1, esiste il Gran Premio di Monza. Solo nel 1980, anno in cui la pista di Imola entrò nel calendario del circus iridato, il tracciato brianzolo non ospitò l'evento. Per il resto, ogni sua curva trasuda di storia, mito e leggenda. 

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