In Formula 1 si sta scatenando la guerra dei cloni?

In Formula 1 si sta scatenando la guerra dei cloni?
Pubblicità
Williams e Alpine a Silverstone hanno adottato soluzioni che strizzano l'occhio alle filosofie di Red Bull e Ferrari, rispettivamente. Ma questa corsa alla convergenza tecnica è inevitabile in Formula 1, con un nuovo regolamento tecnico
1 luglio 2022

In Formula 1 si sta scatenando la guerra dei cloni? Vedendo le soluzioni adottate da alcuni team per il Gran Premio di Gran Bretagna, non può che sorgee spontanea questa domanda. A cominciare la danza dell'imitazione era stata l'Aston Martin, con la AMR22 diventata decisamente simile alla Red Bull in quel di Barcellona. Ma a Silverstone anche Williams e Alpine si stanno muovendo nella direzione di quella convergenza tecnica che ci si attendeva si potesse verificare una volta chiaro quali delle varie soluzioni applicate agli albori dell'era dell'effetto suolo fossero più efficaci. 

In casa Williams, sulla sola monoposto di Alex Albon, è stato adottato un aggiornamento corposo, che, nelle speranze del team, dovrebbe portare a un salto prestazionale notevole. La scuderia di Grove sulla FW44 dell'inglese ha implementato delle pance in stile Red Bull, abbandonando la filosofia in stile Mercedes. Le bocche dei radiatori sono più sottili e tondeggianti, mentre tutto il corpo pancia è stato allungato, copiando la soluzione del team di Milton Keynes. Le pance non si abbassano più repentinamente verso il fondo, bensì scendono in maniera più lineare sino a toccare il fondo subito davanti alle ruote posteriori. La Williams segue così il solco tracciato da Red Bull prima e Aston Martin poi, scartando di conseguenza una soluzione che ha dato riscontri negativi in quando a efficienza aerodinamica e accentua il porpoising.

Alpine, invece, si è orientata verso una soluzione già vista in Ferrari. Il disegno complessivo delle pance non cambia nelle forme esterne, ma la zona in alto, a contatto con il telaio e quella del serbatoio e del motore adottano una scavatura pronunciata. Il "catino" per cui ha optato la scuderia di Enstone non è accentuato come nel caso della Ferrari F1-75, ma l'effetto aerodinamico che si crea è il medesimo. L’aria scorre nella zona scavata andando a creare minore resistenza aerodinamica e migliori flussi verso il retrotreno e l’ala posteriore.

Ma la presenza di questi "cloni" è tutt'altro che anomala, a ben vedere. Con l'introduzione di un nuovo regolamento tecnico, è normale che, dopo un numero di gare sufficienti a comprendere quale delle soluzioni sia più efficace, i team che hanno intrapreso altre direzioni cambino rotta, adottando le filosofie più azzeccate. Il direttore tecnico di Alpine, Pat Fry, ci aveva spiegato durante i test di Barcellona che tutte le scuderie stavano osservando le soluzioni altrui con genuina curiosità, in attesa di capire quali funzionassero meglio. Ora è giunto il momento di agire. Ma adottare accorgimenti altrui non è un esercizio banale. E difficilmente la copia è migliore rispetto all'originale. 

Ha contribuito al pezzo Gabriele Pirovano, autore dei disegni

Pubblicità