Le curiosità del GP di Ungheria

Le curiosità del GP di Ungheria
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  • di Maurizio Tanca
Tutte le curiosità del GP di Ungheria in diretta dall'Hungaroring. Da Rocco Siffredi nei box di F1 ai voli low cost per la fidanzata di Button | <i>P. Ciccarone, Budapest</i>
  • di Maurizio Tanca
27 luglio 2012

Rocco e la Formula 1

Di Rocco Siffredi si conoscono le gesta cinematografiche e le prestazioni fuori dall’ordinario nell’ambito del cinema hard, ma in pochi sanno che ha un cuore per le corse. Ama la F.1 e i suoi due figli corrono pure nel kart. Il maggiore ha pure vinto qualche gara in Italia nelle categorie inferiori, ma per non appesantire il ragazzo di troppa pressione, papà Rocco lo fa correre col nome della madre, che nel cinema di settore si fa chiamare Rosa Tassi.

A Budapest Siffredi è di casa, sia perché ha una splendida villa con parco e piscina vicino all’autodromo, sia perché la moglie è ungherese e qua realizza tutti i suoi film, gestendo anche i casting con le aspiranti attrici. Punto di ritrovo è il ristorante italiano Il Terzo Cerchio, gestito da un toscano, Sergio, e qui una volta all’anno con Jarno Trulli e la pattuglia abruzzese della F.1, Rocco Siffredi organizzava una cena in cui portava anche qualche attrice.

L’ultima volta era presente Cayenne, nome d’arte ovviamente, che si era esibita in una triplice…avventura (contemporaneamente, insomma ci siamo capiti…). La stessa Cayenne aveva poi accettato l’invito del dopo cena da un manager di F.1 che la mattina dopo aveva confessato di aver avuto qualche problema… «Ho sofferto di solitudine con quella là, era abituata troppo bene con tre alla volta…» disse affranto.

Ma la battuta più bella nei box la fece l’addetta stampa della McLaren, che guardandolo in viso disse a Rocco: «Credo che lei sia famoso, l’ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove» e tutti si misero a ridere. Quando le spiegarono chi era e cosa faceva Rocco Siffredi, la nostra cadde dalle nuvole… «per forza non lo riconoscevo, se lo inquadrano dalla vita in giù hai poco da vedere la faccia!».

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La sala stampa a Budapest è una delle più rumorose di tutto il calandario di Formula 1

Dal tendone di Hockenheim al…pollaio di Budapest

Giornalisti, vil razza dannata. E viziata. Si dice sempre così, ma non è sempre vero. In Germania la sala stampa era ricavata sotto un tendone che col caldo faceva bollire la gente, col freddo e la pioggia si riempiva di umidità. C’erano solo due bagni chimici a disposizione per 350 persone (un bel cassonetto bianco che puntualmente era intasato) e un buffet con le delizie locali, carne di maiale fritta crauti e insalate, e anche tanto caffè (a Monza ti danno acqua a malapena e il bicchiere te lo porti da casa…).

In Ungheria la sala stampa sembra invece un pollaio dismesso (e quella di Estoril in Portogallo, anni 90, lo era davvero!) ed è fra le più rumorose in assoluto perché da un lato c’è il rettilineo di partenza, dall’altro la pista con il tracciato di ritorno. Anche a Budapest come in Germania i parcheggi sono lontani e l’accesso al paddock avviene con navette (rigorosamente Mercedes van) che portano fotografi ospiti e stampa dal parco auto al paddock.

Mi faccia una bella foto

E’ vecchia ma merita di essere raccontata. Un nuovo assunto in un top team era stato invitato al primo GP della stagione, ma non avendo la divisa ed essendo quasi sconosciuto, qualcuno dell’ufficio tecnico ha avuto la bella pensata di fargli fare delle foto sulla griglia di partenza.

“Fammi tutti i posteriori e i lati B che vedi, mi raccomando, tante foto e tutta roba giusta, da godersela fino in fondo, sono stato chiaro?” questo l’ordine perentorio. E in effetti il nostro, pur non capendo, si è adeguato.

Risultato finale? Una mega litigata al ritorno in ufficio, perché le foto erano tante, belle e ricche di dettagli, ma erano tutti i sederi e i lati B delle ragazze in griglia e delle ospiti che passavano nel paddock! Diciamo che non si erano capiti bene su cosa si dovesse fotografare: il capo tecnico voleva le foto dei diffusori e degli scivoli, l’altro ha capito che avesse tendenze particolari…

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In Formula 1 è importantissimo distinguere in tempi rapidissimi l'avvitatore destro da quello sinistro, pertanto gli si danno due colori differenti

Che la destra non faccia la sinistra

Non c’entrano i dettami evangelici, che la destra non sappia cosa fa la sinistra, in F.1 destra e sinistra sono due lati importanti, il primo perché le gomme vanno solo in una direzione, ma anche le pistole al pit stop, per il cambio gomme, devono essere differenziate. E allora ogni team si organizza in proprio. La Ferrari dipinge di rosso quelle di un lato e metalliche le altre (e tra l’altro sono tutte doppie per evitare problemi) ma McLaren le ha nere e argento e così via. Ogni team ha una sua definizione, unica certezza è che le pistole devono essere assolutamente unidirezionali.

Una cambiata a 293 bar!

Vista sullo schieramento di partenza. I tecnici Red Bull, nel tarare la pressione idraulica dell’impianto del cambio, hanno tarato il tutto a 293 bar con una spinta di 5763 kg sulle levette del cambio! Questo spiega i tempi di cambiata rapidissimi, meno di 20 millesimi di secondo, ma anche il perché appena cala la pressione, tutto l’impianto, dal cambio al servosterzo, va in crisi. Con quei valori è come se ci fosse pronta una bomba ad esplodere… Naturalmente, appena visto lo sguardo indiscreto del giornalista, hanno chiuso il computer con altri dati importanti, che vi sveleremo in seguito…

Inseminator in F.1

Sembra incredibile ma in un momento di bassa natalità, in F.1 è scoppiata la voglia di fare figli. Alla Lotus sono due le addette con bebè che han saltato la stagione, Simona Legati (bresciana e responsabile del catering) e Clarisse Hofmann, addetta stampa. Alla Toro Rosso è invece l’addetta stampa Fabiana Valenti in dolce attesa, mentre alla Ferrari è incinta la responsabile logistica Bertazzoni. Altre nascite anche alla Force India e negli uffici della FOM: chi è l’inseminator della F.1?

Button inglese dall’indole scozzese

Giovedì 26 luglio, aeroporto di Zurigo, volo per Budapest della Swiss. Posto 2 A Jessica Michibata, fidanzata di Jenson Button, prende posto. E’ una classe economica, pagata dal pilota per la sua ragazza. Chi pensava che si muovesse col volo privato o con prima classe, ha sbagliato tutto. La prima ipotesi è che Button sia sparagnino, l’altra è che sia Jessica sia Jenson nonostante il lavoro (lui pilota lei modella) alla fine sono due ragazzi che viaggiano con le low cost come tanti coetanei. Belli, bravi e modesti.

Just married

Dai e dai alla fine Romain Grosjean ha ceduto alle lusinghe di Marion Jolles e ha detto sì. Lo ha fatto fra il GP d'Inghilterra e quello di Germania per cui ora, dopo Budapest, il pilota della Lotus e la telecronista francese partiranno per un lungo viaggio di nozze. Alla richiesta di assistenza psicologica di Jackie Stewart, che voleva dare dei consigli a Grosjean (7 incidenti al via su 10 gare...) il francese ha detto che preferisce, giustamente, stare con la mogliettina...

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