Montecarlo amarcord: i GP di Monaco entrati nel mito

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  • di Francesco Tassi
Ripercorriamo i più emozionanti ma anche i più tragici GP di Monaco attraverso la cronaca delle spettacolari gare che hanno avuto per protagonisti Moss, Senna, Schumacher, Prost, Hamilton e molti altri ancora
  • di Francesco Tassi
25 maggio 2013

Curiosamente Monaco, pur essendo la pista meno adatta alle caratteristiche della Formula uno, è preda ambita per ogni pilota: vincere a Montecarlo è paragonabile alla 500 miglia di Indianapolis o alla 24 ore di Le Mans. Praticamente tutti i grandissimi qui hanno vinto, da Prost (4 volte) a Stewart (3), da Moss (3) a Lauda (2); Senna, Schumacher e Graham Hill sono gli specialisti assoluti con 6 vittorie per il brasiliano e 5 per gli altri due.


Fa un certo effetto non trovare Nigel Mansell e Nelson Piquet nell'albo d'oro mentre figurano tra i vincitori piloti che non si sono mai più ripetuti (Panis e Trulli). La gara tipo di Montecarlo non conosce mezze misure: può essere un assolo monotono o una girandola di colpi di scena. Molte edizioni sono passate alla storia, ripercorriamone alcune.

1955 - un tuffo dove l'acqua è più blu

Stirling Moss su Mercedes non vuole vincere:decide di stravincere e per farlo cerca di doppiare il secondo che è Alberto Ascari su Lancia. L'inglese esagera e nel finale rompe il motore. Peggio andrà al milanese che alla chicane del porto volerà in mare salvandosi miracolosamente. Vince Trintignant (zio dell'attore Jean-Louis Trintignant).

1967 - la prima tragedia in diretta televisiva

Lorenzo Bandini è il pilota italiano più forte del decennio. Il romagnolo è uno che è partito veramente dal nulla e dopo tanti sacrifici nel 1967 arriva la grande occasione. Arrivato a Monaco, è il favorito per la vittoria finale ma Hulme su Brabham quel giorno è imbattibile. Bandini però non molla e sembra recuperare qualche secondo: è una illusione perchè il distacco torna ad aumentare. All' 82° giro alla chicane del porto avviene uno strano incidente:il pilota entra in quinta (e non in terza) e si schianta, qualcuno ipotizzerà un crollo fisico.

 

 

La Ferrari si ribalta e prende fuoco, i soccorsi sono scandalosamente lenti e quando il pilota viene estratto è chiaro che non c'è nulla da fare. Morirà 3 giorni dopo. Quando anni dopo fu chiesto ad Enzo Ferrari di ricordarlo, queste furono le sue parole: «Ricordo quel giorno di maggio del 1967. Ero nel mio studio di Maranello, davanti al televisore. Quando vidi il grosso fungo nero di fumo che deturpava sinistramente la baia di Montecarlo…sentii che quella macchina in fiamme era una delle mie. Ora non so dire perché, ma intuii Bandini nel rogo e fui sicuro che non lo avrei più visto”.

1981 - semplicemente Gilles

La Ferrari turbo arranca da inizio campionato, eppure Villeneuve riesce a issarla fino al secondo posto in prova, dietro solo al poleman Piquet su Brabham. La gara sembra una questione a due tra Piquet e Jones fino a quando il brasiliano sbatte. Gilles non molla mentre Jones deve fare una sosta ai box per problemi di pescaggio: il canadese forza il ritmo e a quattro giri dalla fine con un fantastico sorpasso sul rettilineo del traguardo si porta al comando che non mollerà più fino alla bandiera a scacchi. Quel giorno al muretto dei box Ferrari piangevano davvero tutti. Fu la prima vittoria di un motore turbo a Montecarlo.

 

1982 - Patrese sbanca la roulette

La gara thriller per antonomasia, monotona fino all'arrivo della pioggia. Le prime gocce eliminano infatti Prost su Renault, poi a turno passano in testa ed escono di scena Patrese, Pironi, De Cesaris e Daly. La leggendaria telecronaca di Mario Poltronieri ne è splendida testimonianza: ad un certo punto si chiede chi sarà il vincitore perché non si capisce più nulla! Patrese, giratosi al Loews era nel frattempo riuscito a ripartire e taglierà il traguardo per primo senza saperlo; sul podio anche i ritirati Pironi e De Cesaris.

1984 - la prima volta di Alain e Ayrton

Piove e il via è la solita carambola: questa volta è l'ex ferrarista Tambay a farsi male in un incidente con il compagno in Renault,  Warwick. Ben presto scende il  diluvio ed in prima battuta Prost sembra inattaccabile; non aveva però fatto i conti con un giovane sconosciuto su Toleman, un certo Ayrton Senna, che rimonta furiosamente fino ad arrivare a ridosso del francese. Jacky Ickx, direttore di corsa, sceglie di fermare la corsa al 31esimo giro salvando Prost.

 

 

Per molti l'interruzione del GP fu una ingiustizia: la direzione di corsa affidata ad Ickx, uomo Porsche come i motori della McLaren, ed il forte legame tra Prost e Jean Marie Balestre (Presidente FISA) del resto fanno discutere ancora oggi. Con il senno di poi quella scelta si rivelò poi letale per la conquista del primo mondiale da parte del francese: Prost perse infatti il mondiale di mezzo punto su Lauda (72 a 71,5)  anche in virtù del dimezzamento dei punti (ne prese 4,5 su 9) dovuto proprio alla sospensione della corsa monegasca.

 

Quel giorno a Monaco si consumò il primo atto della sfida più eccitante della formula uno moderna. Una curiosità: le foto del podio ritraggono Stefan Bellof sul terzo gradino del podio mentre le classifiche di stagione vedono il nome del ferrarista René Arnoux. Il tedesco della Tyrrel, morto alla 1.000 km di Spa nel 1985 proprio in un contatto con Ickx, venne infatti privato di tutti i risultati stagionali per via di alcune irregolarità riscontrate sulle vetture del team inglese al gp di Detroit.

1996 - il sigillo della meteora

Michael Schumacher parte in pole con la Ferrari ma sbatte al primo giro. Inizia una serie di colpi di scena che elimina prima Hill e poi Alesi: in testa si porta quindi la giovane promessa francese Olivier Panis su Ligier. Irvine con l'altra Ferrari gioca all'autoscontro con Hakkinen e Salo, alla fine arrivano in quattro. Per Panis (come per Trulli nel 2004) sarà l'unica vittoria in formula uno.

 

2008 - il principe nero

Probabilmente meno impressa nella memoria, fu tuttavia la gara capolavoro di Lewis Hamilton su Mclaren. L'anglocaraibico dopo una toccata contro le barriere al 6° giro che lo costrinse ai box, corse a ritmi impressionanti imponendosi d'autorità davanti a Kubica e Massa. Memorabile la corsa di Sutil su Force India, risalito fino al quarto posto prima di essere speronato dal ferrarista Raikkonen.

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