Staurenghi e la F.1 vista dall'hospitality Pirelli: il GP di Ungheria

Staurenghi e la F.1 vista dall'hospitality Pirelli: il GP di Ungheria
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Christian Staurenghi, Responsabile del catering Pirelli F1, ci parla del Circus della F1 visto dall'interno. Tappa a Budapest, in un paddock infuocato tra voglia di vacanza e tanti, troppi, ricordi
24 luglio 2015

"Trent'anni a Budapest" dice la locandina del Gp e venti sono i miei weekend di gara passati in questa bellissima città. Numeri e numeri. Hanno riturato il 17 in onore di un pilota, un amico, un ragazzo allegro, spensierato ed educato che ha lasciato un ricordo profondo nel paddock della F1 e della GP2, 20 anni dopo quel tragico 94 ad Imola.

 

"Ciao Jules",  a te va il mio primo pensiero di questa nota di viaggio con il tuo sorriso tra i tavoli delle nostre Hospitality. Crudele, cinica e spietata, ma anche reale sincera e franca la vita, ti chiede di continuare il tuo cammino, in discesa o salita che sia. Facciamo il nostro dovere montando la struttura che permetterà di servire i pranzi e le cene nel caldo week end Ungherese. Le temperature passano i 40° C e, con i termometri per le cucine impazziti e fuori scala.

 

Affrontiamo un bel week end caldo in terra magiara ma verso la serata di ieri una fresca breccia contornata da fulmini e lampi ha rinfrescato il tutto. Molti sono con un piede in vacanza visto lo stop obbligatorio delle corse per tre settimane e forse arrivano nel momento migliore della stagione. Si vive il paddock lo stretto necessario questa settimana e il tutto si sposta verso la city dove giovani e turisti riempiono la città a tutte le ore del giorno e della notte. Città carica di storia e di monumenti da fotografare, con il Danubio a tagliare come il burro una città divisa in due: Buda e pest.


Ristoranti, bar, hotel organizzati e presenti ovunque lasciano ampie possibilità di scelta. È cambiata radicalmente la città dal quel 1994 quando si andava dal contadino per le verdure, le uova e un piccolo market albergava nel centro città. Reperire cibo non era scontato come ora. Un plauso a questa città, porta dell'est, che ha saputo velocemente adattarsi ai ritmi e necessità dell'altra faccia di quella che chiamiamo Europa.


Questo GP ha un sapore particolare per me, il primo punto con Michele Alboreto, su Minardi, la prima vittoria e quindi muretto di Fernando Alonso, la polizia che con passaporto in mano (anni del comunismo) mi bloccò fuori dal circuito fino alle 3 del mattino, oppure il concerto di Michael Jackson in piazza degli eroi... Consiglio una visita a questa città come tappa per un viaggio, o un week end, lasciandovi la sorpresa di scoprire tante altre cose su Budapest.

 

Christian Staurenghi

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