Vettel vince il GP del Giappone

Vettel vince il GP del Giappone
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  • di Maurizio Tanca
Sebastian Vettel conclude il week end perfetto vincendo il GP del Giappone a Suzuka seguito da Massa e Kobayashi. Alonso Out per contatto con Raikkonen| P. Ciccarone, Suzuka
  • di Maurizio Tanca
7 ottobre 2012

Suzuka - Secondo la legge di Murphy se qualcosa deve andare storto, state sicuri che lo farà e la Ferrari, in Giappone, è stata splendida protagonista di questo comma demenziale con una uscita di pista alla prima curva di Fernando Alonso. Nello scenario peggiore oltre al ritiro dello spagnolo c’era solo la vittoria di Vettel e anche questa si è verificata per cui, in un colpo solo, tutto il vantaggio costruito in otto gare al comando è stato azzerato.

Tra una settimana di nuovo in pista

Fra sette giorni, in Corea, si ricomincia da capo e con altre basi rispetto a quelle attuali. Perché il vero punto dolente non è tanto l’uscita di pista di Alonso (che ha una piccola responsabilità nella toccata con Raikkonen) quanto la mancanza di competitività della F2012.

Red Bull: nuovamente competitiva

La Red Bull ha ritrovato il carico aerodinamico e in più ha aggiunto anche la velocità di punta, su una pista complessa ha dimostrato di aver ritrovato il passo del 2010 e ora son dolori: «La nostra macchina è sempre la stessa da 5 o 6 gare – ha detto Alonso – dobbiamo portare qualcosa per stare al passo con gli avversari.»

Fra sette giorni, in Corea, si ricomincia da capo e con altre basi rispetto a quelle attuali. Perché il vero punto dolente non è tanto l’uscita di pista di Alonso quanto la mancanza di competitività della F2012


Che poi è uno solo, Vettel, capace di sfruttare al meglio una macchina competitiva mentre la Ferrari, fra gallerie del vento che non vanno (quella di Maranello) quelle a noleggio (Colonia, ex Toyota e Carolina del Nord) sta spendendo pacchi di soldi in qualcosa che poi in pista non funziona.

formula 1 giappone 2012 (13)
«La nostra macchina è sempre la stessa da 5 o 6 gare – ha detto Alonso – dobbiamo portare qualcosa per stare al passo con gli avversari.»

 

Come dire che non sono le strutture a mancare, ma le idee dei tecnici che devono progettare le modifiche. E in questo, a Maranello, i nuovi arrivi non sembrano essere irresistibili. E qui si torna al punto principale: avere una macchina poco competitiva ti fa partire indietro, nel gruppo rischi di far danni (ed è successo) e quindi sprechi occasioni e butti punti.

Grosjean: serve più attenzione

In Giappone, inoltre, si è rivisto all’opera Grosjean (testa di nocciolina come lo chiama Webber) che alla prima curva ha tamponato la Red Bull, ha provocato il trambusto alle sue spalle permettendo a Senna di centrare Rosberg, totale: due auto KO alla prima curva, due attardate.

Se Grosjean non la capisce, sarebbe il caso di farglielo capire dove si siede nell’abitacolo. Insomma, tutto quello che poteva andare male per la Ferrari lo ha fatto, tutto quello che poteva andare bene per la Red Bull, pure. I conti tornano…

A seguire i risultati di gara:

1-Sebastian-Vettel-Red-Bull-Racing-Renault
2-Felipe-Massa-Ferrari-+20.6-secondi
3-Kamui-Kobayashi-Sauber-Ferrari-+24.5-secondi
4-Jenson-Button-McLaren-Mercedes-+25.0-secondi
5-Lewis-Hamilton-McLaren-Mercedes-+46.4-secondi
6-Kimi-Räikkönen-Lotus-Renault-+50.4-secondi
7-Nico-Hulkenberg-Force-India-Mercedes-+51.1-secondi
8-Pastor-Maldonado-Williams-Renault -+52.3-secondi
9-Mark-Webber-Red-Bull-Racing-Renault-+54.6-secondi
10-Daniel-Ricciardo-STR-Ferrari-+66.9-secondi
11-Michael-Schumacher-Mercedes-+67.7-secondi
12-Paul-di-Resta-Force-India-Mercedes-+83.4-secondi
13-Jean-Eric-Vergne-STR-Ferrari-+88.6-secondi
14-Bruno-Senna-Williams-Renault-+88.7-secondi
15-Heikki-Kovalainen-Caterham-Renault-+1-giro
16-Timo-Glock-Marussia-Cosworth-+1-giro
17-Vitaly-Petrov-Caterham-Renault-+1-giro
18-Pedro-de-la-Rosa-HRT-Cosworth-+1-giro
19-Romain-Grosjean-Lotus-Renault-+2-giri
Charles-Pic-Marussia-Cosworth-ritirato
Narain-Karthikeyan-HRT-Cosworth-ritirato
Sergio-Perez-Sauber-Ferrari-ritirato
Fernando-Alonso-Ferrari-ritirato
Nico-Rosberg-Mercedes-ritirato
 

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