Zetsche: «Sviluppare in F1? Fa parte del DNA Mercedes»

Zetsche: «Sviluppare in F1? Fa parte del DNA Mercedes»
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Paolo Ciccarone
In occasione della presentazione su strada di smart fortwo e forfour abbiamo avuto modo di parlare di prodotto e di F1 con Dieter Zetsche, Presidente del board di Mercedes-Benz. Ecco cosa ci ha detto | <i>P. Ciccarone</i>
8 novembre 2014

Se non fosse per l’altezza, potrebbe essere scambiato per Gino Paoli, il noto cantautore ligure. Invece è “solo” Dieter Zetsche, Presidente del board di Mercedes-Benz, la Casa che ha appena vinto il mondiale F.1 costruttori e che entro fine mese vedrà chi fra Hamilton e Rosberg si fregerà del titolo piloti.

E’ stata senza dubbio una stagione importante, trionfale, di quelle che giustificano gli investimenti e infatti si parla di circa 400 milioni di euro per sviluppare i nuovi motori ibridi e le monoposto. Abbiamo incontrato Zetsche al lancio internazionale della smart fortwo e forfour, un modello in netto contrasto con le Mercedes F.1, ma dalle quali il numero 1 della Stella si aspetta lo stesso successo:
«Diciamo che per noi questa stagione è stata trionfale e forse irripetibile – attacca a dire Mr Dieter – quando nel 2008 a Stoccarda abbiamo organizzato un evento esibizione attorno alla fabbrica, per celebrare il mondiale di Hamilton vinto con la McLaren Mercedes, c’erano 66 mila persone entusiaste. Lì abbiamo preso la decisione, a partire dal 2010, di entrare direttamente in F.1 come marchio globale, non solo come fornitori di motori. Abbiamo sofferto per far crescere la squadra, cogliere le occasioni, ma alla fine ci siamo riusciti».

Certo, spendendo forse oltre il dovuto, ma per un costruttore come Mercedes che senso ha vincere un mondiale, il primo dell’era dei motori ibridi?
«Ha avuto un impatto importantissimo, perché noi, ma anche Renault, abbiamo un filo diretto fra i nostri prodotti e la tecnologia delle competizioni. Fa parte del nostro DNA sviluppare tecnologia in pista e poi trasferirla alle nostre auto. Infatti noi e Renault abbiamo una produzione ibrida o elettrica molto sviluppata, per Ferrari è decisamente diverso il discorso, visto che Fiat non ha nessun modello ibrido nella gamma. Vincere il primo anno di questa nuova Formula 1, mostrare cosa abbiam saputo fare, è motivo di orgoglio prima, di tecnica innovativa poi che ci dà immagine e lustro a livello mondiale».

Le nostre vittorie hanno più valore se il numero di avversari è maggiore quindi più squadre ci sono e meglio è per noi. So che la F.1 è in crisi, so che si parla di proposte e soluzioni, io posso solo dire che siamo disposti a sederci attorno a un tavolo per discutere il da farsi e trovare una soluzione che vada bene a tutti


Certo, ma in F.1 c’è crisi, due team sono spariti, altri tre han problemi di soldi, e voi avete speso più di tutti, non c’è un equilibrio…
«Diciamo che le nostre vittorie hanno più valore se il numero di avversari è maggiore quindi più squadre ci sono e meglio è per noi. So che la F.1 è in crisi, so che si parla di proposte e soluzioni, io posso solo dire che siamo disposti a sederci attorno a un tavolo per discutere il da farsi e trovare una soluzione che vada bene a tutti. Anche perché noi forniamo i motori, se poi le squadre non ce li pagano (si parla di 20 milioni di euro all’anno, ndr) non è che facciamo un affare. Abbiamo bisogno di ammortizzare gli investimenti, ma servono i team clienti, quindi siam pronti a tutte le soluzioni».

Ha creato discussione il vostro spot, diciamo così, di una Classe C ibrida messa davanti ai cancelli della Ferrari con la citazione di Enzo Ferrari, la migliore macchina sarà la prossima…
«Era una provocazione scherzosa – dice Zetsche – ma era anche il tributo a una grande Casa di cui abbiamo bisogno per competere. Noi vogliamo una Ferrari forte, agguerrita e competitiva, ne ha bisogno tutta la F.1 e il nostro era solo un augurio di rivederla vincente, ma non troppo, in futuro. Perché se vinciamo contro una Ferrari competitiva, vuol dire che siamo davvero forti. Loro hanno storia, noi non siamo da meno…».

Sviluppare modelli ibridi o elettrici oggi è costoso e non rende affatto. Ma il giorno in cui la tecnologia e la richiesta di queste auto si allargherà, noi saremo pronti per farlo


Adesso c’è Marchionne al timone della rossa, però Fiat non ha modelli ibridi in gamma…
«Non commento decisioni altrui, posso dire che sviluppare modelli ibridi o elettrici oggi è costoso e non rende affatto. Ma il giorno in cui la tecnologia e la richiesta di queste auto si allargherà, noi saremo pronti per farlo. E allora cambieranno le cose, dal punto di vista economico. Noi ci saremo, gli altri che oggi non hanno modelli, non so…».

E si parla anche di Alfa Romeo in vendita, sareste interessati?
«Se Fiat dovesse mettere in vendita Alfa Romeo sarebbe una proposta da considerare seriamente, una di quelle cose da analizzare a fondo e con attenzione».

Adesso siete alla nuova generazione di smart, la vettura cittadina per eccellenza, cosa si aspetta da questa auto?
«Quando 20 anni fa abbiamo pensato al traffico cittadino e abbiamo pensato alla Smart ci hanno dato dei visionari. Oggi, 20 anni dopo, se ripenso a quale soluzione al traffico, rifarei pari pari la stessa operazione Smart. Lo dicono le cifre, oggi vive in città il 48 per cento della popolazione mondiale, fra pochi anni saranno il 70 per cento, quindi sempre più traffico, sempre più mobilità urbana e penso proprio sempre più smart in circolazione!».

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