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Encarnación, Paraguay, 1 Settembre. Adesso il gioco si fa davvero duro ma tremendamente interessante. Quei dati virtuali che scorrevano cambiando più volte durante il week end del Rally Ueno Paraguay 2025 sono ora fissati in un risultato chiaro e in un processo matematico con troppe variabili. Sébastien Ogier e Vincent Landais hanno vinto la corsa sudamericana al debutto nel Mondiale, e con questo Toyota (doppietta) porta a 8 il numero di successi, sui 10 Rally sin qui disputati, Tanak e Solberg Jr. hanno vinto Acropolis e Estonia.
Vittoria meritata, sin dal venerdì quando, in testa, il francese aveva bucato ed era sceso indietro. Vittoria sofferta, anche. Molto. Perché davvero è successo di tutto e di più. Al punto che anche la Super Domenica, le ultime due Speciali e il Power Stage stesso non hanno risparmiato sorprese e colpi di scena. Qualcuno addirittura ridicolo, come l’acquazzone che se l’è presa con l’ultimo partito, cioè Ogier, risparmiando tutti quelli prima di lui.
È così che, con una serie troppo lunga di eventi trasversali, il risultato non è così giusto come si evince dalla classifiche. Troppe forature e cedimenti di pneumatici, ma ci può stare perché le Hankook avevano anche loro da scoprire la terra sudamericana, e troppe defaillance meccaniche, gravi e lievi, non difficilmente digeribili a due terzi di stagione in un momento cruciale del Campionato (leggi soprattutto Tanak e Fourmaux). In questo senso risultato poco giusto. Primo perché alla fine premia Evans e Neuville, per due giorni non pervenuti, che si ritrovano alla fine secondo e terzo, il belga Campione del Mondo in carica addirittura protagonista della domenica con il massimo dei punti raccolti, Super Sunday e Power Stage. Secondo, perché sacrifica in modo un po’ cinico Fourmaux e Tanak che si sono dannati l’anima per l’intero week end mandando in scena numeri di grande repertorio.
Poi si dirà che sia Evans che Neuville hanno fatto bene a starsene in disparte e rischiare il minimo, per raccogliere dalle disgrazie degli altri o per un rush finale da o la va o la spacca. E probabilmente non è sbagliato, certamente non del tutto. Per capirlo meglio bisogna rifarsi alle tre ultime prove speciali, la prima Mision Jesuitica Trinidad, la seconda Bella Vista e il gran finale Power Stage. A tre dalla fine Ogier, che è in testa dalla 14ma quando Rovanpera ha lasciato due minuti in mezzo nella speciale per una foratura, ha davanti Fourmaux e Tanak, il francese costante, l’estone in pratica ripescato dai suoi stessi guai. Meno di trenta secondi e meno di quaranta, cifra tonda. Evans e Neuville tuttavia, sono poco dietro.
Bella Vista, 21 chilometri, e si sgrana Tanak, nuova foratura e il motore allagato. Passano sia Evans che Neuville, Fourmaux resiste pur accusando un problema simile a quello di Tanak. Ogier, a caccia ormai di ogni punto possibile, porta il suo vantaggio a quasi 40 secondi. E finalmente è Power Stage. Inizia a piovere, man mano che ci si avvicina agli ultimi l’acqua aumenta. Così Neuville spara la sua unica cartuccia e vince Power Stage e Super Sunday, Fourmaux è rallentato, ce la mette tutta ma deve dapprima lasciar passare Evans, per poi cedere definitivamente a fine Speciale quando esce dalla classifica, ritirato dalla Squadra per salvare la macchina in vista dl Cile. Disdetta assoluta per il bravo francese, davvero dall’altare alla polvere. Sébastien Ogier, intrappolato nell’acquazzone finale, non va oltre la decima posizione, cede quasi 15 secondi, salva capra e cavoli e vince il Rally. Il rimpasto sul podio è roba di pochi secondi, ma determinanti quanto mai.
Morale… il Campionato entra in una fase addirittura eccitante. È vero, tre Toyota sono al comando. Ma adesso succede che Evans, tornato al Comando con 198 punti, precede Ogier e Rovanpera appaiati a 189, cioè 9 punti appena di ritardo. Altri 11 punti ed ecco Tanak, che non è tagliato fuori ma che non ha certo delle scartine davanti a sé. Gli altri, a cominciare da Neuville, possiamo ormai darli per spacciati, altrimenti vuol dire che ci aspetta qualcosa di veramente grosso. Cile, dal 11 al 14 Settembre, Central Europe, Giappone e Arabia Saudita, da qui alla fine di questo pazzo Mondiale c’è da venderne delle belle. Di certo c’è solo che Ogier non ci mena più il can per l’aia. Il fuoriclasse francese punta decisamente al nono Titolo, vai a sapere se gli piace più l’idea di rimettere al loro posto un po’ di giovani (a proposito, Oliver Solberg, Toyota, ha vinto il Paraguay WRC2) oppure quella di uguagliare il record di un avversario leggendario e mai digerito fino in ondo, Sébastien Loeb.
© Immagini. Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport – Ford M-Sport, WRC.com
Ueno Rally del paraguay 2025. Final Classification
1 Sébastien Ogier/Vincent Landais (Toyota GR YARIS Rally1) 3h00m06.6s
2 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1) +26.2s
3 Thierry Neuville/Martijn Wydaeghe (Hyundai i20 N Rally1) +27.2s
4 Ott Tänak/Martin Järveoja (Hyundai i20 N Rally1) +30.6s
5 Kalle Rovanperä/Jonne Halttunen (Toyota GR YARIS Rally1) +2m05.2s
6 Sami Pajari/Marko Salminen (Toyota GR YARIS Rally1) +3m35.5s
7 Oliver Solberg/Elliott Edmondson (Toyota GR Yaris Rally2) +6m53.8s
8 Yohan Rossel/Arnaud Dunand (Citroën C3 Rally2) +7m16.3s
9 Nikolay Gryazin/Konstantin Aleksandrov (Škoda Fabia RS Rally2) +8m48.2s
10 Fabrizio Zaldivar/Marcelo Der Ohannesian (Škoda Fabia RS Rally2) +9m17.0s