227 km/h con l’Audi R8: l’inseguimento folle sull’autostrada finisce in un disastro totale

227 km/h con l’Audi R8: l’inseguimento folle sull’autostrada finisce in un disastro totale
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Sulla A11 francese un automobilista trasforma una domenica normale in una scena da film: supercar da 600 cavalli, inseguimento ad alta velocità e un epilogo che non lascia scampo
20 novembre 2025

Sull’A11, all’altezza di Ermenonville-la-Grande, la giornata di controlli della Polizia francese si è trasformata in una corsa contro il tempo quando un’Audi R8 è stata registrata a 227 km/h, quasi cento oltre il limite consentito. La supercar tedesca, spinta dal suo poderoso V10 da quasi 600 cavalli, ha sfrecciato davanti alla postazione di monitoraggio, costringendo la squadra di intervento rapido a entrare in azione senza esitazione.

A inseguirla è stata una Alpine A110, vettura compatta, leggerissima e progettata proprio per rispondere con rapidità a situazioni di alto rischio. Nonostante la differenza di potenza, gli agenti sono riusciti a ridurre rapidamente il distacco, approfittando dell’agilità della sportiva francese e delle condizioni favorevoli del traffico. L’inseguimento si è concluso sul margine dell’autostrada, dove il conducente dell’Audi R8 è stato fermato e sottoposto alle procedure previste: ritiro immediato della patente, sequestro del veicolo e compilazione dei verbali necessari per quello che è stato, a tutti gli effetti, uno degli eccessi di velocità più eclatanti del 2025.

Un episodio che mostra quanto sia fragile il confine tra prestazioni e imprudenza

Il momento successivo allo stop è stato ancora più surreale dell’inseguimento stesso. Il conducente dell’Audi R8, secondo quanto riferito dagli agenti, avrebbe rifiutato di firmare la documentazione, contestando la ricostruzione e arrivando persino a negare di essere lui alla guida al momento della registrazione dei 227 km/h. Una posizione difficile da sostenere davanti ai rilievi tecnici e alle immagini raccolte dalla Polizia, che hanno comunque confermato l’eccesso di velocità e reso inevitabili le sanzioni.

Episodi come questo spiegano perché le forze dell’ordine francesi investano nella formazione di piloti specializzati e nell’utilizzo di vetture come l’Alpine A110: non per una “caccia al trasgressore”, ma per garantire interventi rapidi e mirati in situazioni dove la potenza meccanica può trasformarsi in un pericolo collettivo. Il caso dell’A11 ricorda quanto sia sottile e fragile il confine tra ammirazione per le prestazioni di una supercar e imprudenza pura, perché nessuna tecnologia e nessun numero di cavalli può compensare i rischi generati da comportamenti irresponsabili che mettono a repentaglio la vita degli altri

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