F1. “Non sono affari miei”: Carlos Sainz non vuole commentare le parole di Elkann su Leclerc e Hamilton

F1. “Non sono affari miei”: Carlos Sainz non vuole commentare le parole di Elkann su Leclerc e Hamilton
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L'ex pilota della Ferrari, Carlos Sainz, sceglie di non commentare le parole del presidente John Elkann su Charles Leclerc e Lewis Hamilton. E sulla gestione dei contatti in Formula 1 dice...
20 novembre 2025

“Hai presente il meme della rana che beve il tè? Ecco. Non sono affari miei”: così Carlos Sainz a Las Vegas ha risposto a una domanda del giornalista di Sky Sport Uk, Ted Kravitz, in merito ai recenti commenti di John Elkann su Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Era inevitabile che a Sainz, pilota della Ferrari dal 2021 al 2024, venisse chiesto un parere sulle dichiarazioni che hanno fatto non solo il giro dell’ambiente, ma anche quello del mondo. “Devono parlare di meno e concentrarsi sulla guida”, aveva tuonato il presidente della Ferrari dopo il doppio zero rimediato in Brasile. 

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Leclerc e Hamilton, ovviamente bombardati di domande a riguardo nelle loro media session a Las Vegas, hanno risposto con eleganza, costituendo un fronte compatto con il team. “John mi aveva chiamato prima, come fa dopo ogni gara, per aggiornarmi e anche per dirmi che il messaggio che voleva trasmettere era positivo: dobbiamo fare meglio, ed è chiaro a tutti”, ha spiegato Leclerc. “Siamo tutti pienamente impegnati a cambiare le cose, e io sono totalmente dedicato ad aiutare la squadra a ricostruirsi e crescere. Ogni sfida è un’opportunità per migliorare e credo fermamente che arriveremo dove vogliamo”, ha sottolineato invece Hamilton.

Sainz, dal canto suo, ha scelto di sorseggiare metaforicamente il suo tè - come Kermit, la rana dei Muppets, nel meme a cui si è riferito per illustrare il suo no comment - limitandosi a comunicare con uno sguardo piuttosto eloquente. È stato invece esaustivo riguardo al suo disappunto per il metro di giudizio dei commissari. “Credo che sia necessario trovare una soluzione, perché a mio avviso la penalità di Oscar in Brasile è inaccettabile per la categoria in cui militiamo, la vetta del motorsport”, ha spiegato, come riporta The Race.

Piastri si è visto comminare 10 secondi di penalità a Interlagos per aver avuto la responsabilità del contatto con Kimi Antonelli che ha causato il ritiro dell’incolpevole Charles Leclerc. “Penso che chiunque abbia corso sappia che non è colpa di Oscar. Sanno che non avrebbe potuto fare nulla per evitare un incidente”. La sanzione comminata a Piastri, tuttavia, è conforme alle normative sui contatti di gara che vigono oggi in F1. E di cui Sainz si lamenta da tempo, a cominciare da quella penalità che gli toccò a Zandvoort per un contatto con Liam Lawson e che gli fu poi tolta in seguito alla richiesta di revisione da parte della Wiliams. “Non so quale sia la soluzione al problema. Dobbiamo discuterne”, aggiunge Sainz, direttore della GPDA insieme a George Russell. Lo faranno in Qatar, occasione in cui sarà organizzata una riunione con la FIA sull’argomento. 

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