Abolire il superbollo: il ministro Salvini all'ADD 2025 ci crede, ma in due fasi. E sull'elettrico...

Abolire il superbollo: il ministro Salvini all'ADD 2025 ci crede, ma in due fasi. E sull'elettrico...
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Il Vicepremier rilancia la sua visione pragmatica sulla mobilità del futuro, criticando l'approccio rigido di Bruxelles e promettendo l'eliminazione di tasse impopolari.
14 maggio 2025

Matteo Salvini torna a far sentire la sua voce su uno dei temi più caldi per il futuro dell'automotive: la transizione elettrica. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si schiera apertamente contro l'approccio imposto da Bruxelles, chiedendo di "azzerare modi, tempi e obiettivi del Green Deal". Un messaggio chiaro: l'elettrico deve essere una possibilità, non un obbligo.

Parlando di scelte politiche, Salvini non risparmia critiche al Governo su un tema molto concreto: le flotte aziendali. A suo dire, l'esecutivo avrebbe "sbagliato" e dovrebbe fare dietrofront, sebbene non abbia specificato quali misure vadano riviste. Le sue dichiarazioni suggeriscono la volontà di riconsiderare le strategie fiscali e gli incentivi per la mobilità aziendale.

Uno dei punti più significativi del suo intervento riguarda il superbollo, la controversa tassa aggiuntiva che colpisce le auto con potenza superiore ai 185 kW. Salvini promette che l'eliminazione di questa imposta è già prevista nella delega fiscale e potrebbe concretizzarsi prima della legge di bilancio, attraverso un processo graduale articolato in "diversi step, fino all'eliminazione completa". Secondo il ministro, questa tassa porta "più svantaggi che vantaggi, soprattutto alle casse dello Stato". Un primo passo potrebbe essere quello di alzare i limiti di potenza oltre i quali si paga la sovrattassa, portandoli per esempio a 200 kW (272 CV) e con questo esentando molti modelli che erano "al limite" del superbollo. Questo balzello, va ricordato, ha un'impatto del tutto trascurabile sulle finanze statali (circa 250 milioni di euro l'anno) e in compenso ha devastato un settore, quello delle auto potenti e costose di seconda mano che generava forti incassi e lavoro per chi opera nel settore. Il superbollo attuale prevede una riduzione progressiva con gli anni d'età fino ad annullarsi dopo vent'anni.

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