Aggressioni ad autisti, FAISA CISAL: "Servono azioni concrete"

Aggressioni ad autisti, FAISA CISAL: "Servono azioni concrete"
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Per il segretario Mongelli serve un tavolo nazionale per assicurare la sicurezza del tpl, percepito ormai come servizio a rischio
20 agosto 2020

Si alza il livello di allarme sulle aggressioni subite da autisti e personale del trasporto pubblico locale. Poche ore fa a farne le spese è stato un autista dell'azienda di Bari Amtab, preso a pugni da un malvivente che non voleva osservare le distanze anti-Covid.

Sulla questione interviene con forza il sindacato di categoria FAISA CISAL: «Le recenti e ripetute aggressioni al personale sia di terra che di bordo impiegato nei servizi di guida, di controllo e scorta delle aziende del Trasporto Pubblico Locale e Ferroviario, non sono più tollerabili», accusa una nota.

«Questi vili accadimenti – dichiara il Segretario Generale Mauro Mongelli – ma anche la colpevole indifferenza che si sta ingenerando rispetto a questi episodi, stanno trasformando i treni, metro, bus e stazioni in teatro di gravi atti di violenza che, oltre a compromettere la sicurezza e la serenità di chi viaggia e di chi lavora, crea la percezione di profondi disagi ed un generale senso di insicurezza del servizio offerto

E’ inaccettabile – tuona il dirigente della Federazione sindacale – che il personale ‘ front line’ debba continuare a subire angherie e violenze. Non possiamo permettere che si consolidi la falsa convinzione che sui mezzi di pubblico trasporto si possa agire indiscriminatamente restando impuniti pena la diffusa quanto mai errata percezione che quei luoghi non sono più presidi di sicurezza.

Non è più sufficiente la sola solidarietà per le vittime, servono atti, azioni al fine di mettere concretamente in atto, anche attraverso la costituzione di un tavolo nazionale permanente che non sia solo di osservazione del fenomeno in questione, ma anche di contrasto con azioni appropriate. Sarebbe inoltre auspicabile da parte delle aziende, quale segnale tangibile di difesa dei propri dipendenti e dei beni aziendali, innanzitutto costituirsi parte civile nei confronti degli aggressori», conclude Mongelli. 

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