Alitalia, quando a volare erano Lancia e Fiat [Video]

Alitalia, quando a volare erano Lancia e Fiat [Video]
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Daniele Pizzo
Oggi è nuovamente in crisi, ma ci fu un periodo in cui la “A” tricolore della compagnia di bandiera simboleggiava il successo. Era l'epoca d'oro della Lancia Stratos HF e della 131 Abarth, regine dei rally di metà anni '70 con la leggendaria livrea Alitalia
26 aprile 2017

Non c'è pace per Alitalia, che in queste settimane si trova a fronteggiare l'ennesima crisi. Per gli appassionati di automobili e di rally in particolare, i colori nazionali e lo storico logo della (ex) compagnia di bandiera riportano però alla mente un'epoca ben più gloriosa per la stessa Alitalia e per l'automobilismo italiano. 

Quella che tra il 1975 e il 1979 vide le Lancia Stratos e Beta Coupé e poi le Fiat 131 Abarth, le Fiat Ritmo ed in un'occasione anche la Fiat 127, conquistare numerose vittorie adornate del logo con la inconfondibile “A” stilizzata creato nel 1969 dallo studio Landor di San Francisco e ritoccato leggermente solo nel 2005.

La sponsorizzazione di Alitalia, allora azienda di Stato sotto il controllo dell'IRI, portò molta fortuna al reparto corse del Gruppo Fiat. In totale sono state 35 le vittorie, con tre titoli iridati marche e due piloti nel Campionato del Mondo Rally ed un titolo nel Campionato Italiano. 

La Stratos deve la sua fama soprattutto grazie alle gesta di Sandro Munari e Bjorn Waldegaard, mentre protagonisti sull'inconsueta ma sorprendentemente vittoriosa Fiat 131 Abarth furono Walter Rohrl e Markku Alen. Lancia Beta Coupé e Fiat Ritmo furono invece le vetture-palestra per Mauro Pregliasco, Tony Carello, Attilio Bettega, i migliori interpreti italiani della specialità dell'epoca e negli anni a venire. La Beta Montecarlo “griffata” Alitalia vinse invece il Giro d'Italia 1979 con una coppia strepitosa: Walter Rohrl e Gilles Villeneuve

«Quello con Alitalia era un accordo che precorreva i tempi e per la prima volta nella storia delle corse di automobili presentava in gara vetture totalmente identificate coi colori dello sponsor», spiega Cesare Fiorio, allora ds della squadra corse Fiat, in un bel libro scritto dal giornalista Andrea Cordovani intitolato “Quando Alitalia volava nei rally” dedicato proprio all'epopea del reparto corse Fiat nel fortunato periodo della sponsorizzazione di Alitalia.

«Questa moda – racconta Fiorio - è poi stata via via adottata da tutti diventando in seguito una costante. Anche Alitalia in quell’occasione precorreva i tempi insieme alla nostra squadra e inizialmente la Lancia con la Stratos e successivamente la Fiat con la 131 Abarth, ripagavano questa fiducia con la conquista dei titoli mondiali di quel periodo. Sicuramente si trattava di un approccio completamente nuovo delle sponsorizzazioni sportive che si dimostrarono talmente valide da essere poi universalmente adottate».

Alitalia è apparsa anche sulle carene dell’Aprilia RSV4 portata in gara da Max Biaggi nel biennio 2010/2011. Una partnership che ha riavvicinato alle origini la colorazione dell’Aprilia ufficiale – le livree con cui la Casa di Noale ha debuttato nel Mondiale 250 GP ricordavano abbastanza da vicino il logo della compagnia di bandiera – ed ha fruttato al team, ribattezzato per l’occasione Aprilia Alitalia Racing, il titolo mondiale in quello stesso anno.

Il team quell’anno sbancò la Superbike, conquistando il titolo marche e quello piloti – in entrambi i casi il primo nelle derivate di serie di Aprilia e Max Biaggi – dominando la stagione: il Corsaro arrivò alla vittoria con una gara d’anticipo grazie ai 75 punti di vantaggio su Leon Haslam.

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