Audi taglia 9.500 dipendenti entro il 2025, nella spinta all'elettrificazione

Audi taglia 9.500 dipendenti entro il 2025, nella spinta all'elettrificazione
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L'azienda specifica che saranno perlopiù pensionamenti senza licenziamenti e che ci saranno anche assunzioni di nuove professionalità
27 novembre 2019

Audi ha ufficializzato i propri piani per un taglio del personale entro il 2025: gli esuberi da parte della casa di Ingolstadt saranno 9.500. Tra questi rientreranno anche dei meccanismi di pre-pensionamento. Si tratta di una cifra che corrisponde circa all'11% degli impiegati totali di Audi. «La società deve diventare snella e pronta per il futuro, il che implica che alcuni profili in azienda non saranno più necessari, mentre ne saranno creati dei nuovi», spiegano da Audi. 

L'operazione, che comporterà un risparmio quantificato in 6 miliardi di euro, si inserisce nella spinta verso l'elettrificazione da parte di Audi: saranno infatti contestualmente creati circa 2.000 nuovi posti di lavoro nell'ambito della digitalizzazione e della mobilità elettrica, due capisaldi fondamentali del futuro del settore automotive. Al resto dei 50.000 dipendenti di Audi saranno fornite garanzie lavorative fino al 2029. 

Questo accordo tra direzione e lavoratori di Audi dovrebbe portare la capacità produttiva degli stabilimenti di Neckarsulm e Ingolstadt a 225.000 e 450.000 unità annuali, rispettivamente. Per quanto riguarda la prima fabbrica, inoltre, sarà istituito un fondo di 300 milioni di euro per adeguare l'impianto all'assemblaggio di veicoli elettrici. 

Gli esuberi annunciati da Audi sono parte di un progetto di riorganizzazione aziendale che comincia dal vertice, visto che a partire dal prossimo primo aprile, l'ex BMW Markus Duesmann sostituirà l'attuale CEO della casa dei Quattro Anelli, Bram Schot. La scelta di Duesmann, esperto nello sviluppo di propulsori non è casuale: questo settore ha accusato una battuta di arresto con il licenziamento degli ingegneri coinvolti nel Dieselgate. 

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