Auto ibride, significato: come funzionano i modelli a motore ibrido [MHEV, FHEV e PHEV]

Auto ibride, significato: come funzionano i modelli a motore ibrido [MHEV, FHEV e PHEV]
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Quali sono i tipi di auto ibrida attualmente in vendita e come funzionano. I consumi e i vantaggi di Mild, Full e Plugin hybrid
16 gennaio 2022

Sono le motorizzazioni del presente sotto i cofani di gran parte delle auto prodotte, eppure ancora si possono confondere quei termini, quelle sigle dietro alla semplice definizione di auto con “motorizzazione ibrida”. Le auto ibride, sommariamente, possono “avere” due tipologie di motore invece del classico motore termico come è quasi sempre stato.

Nel caso di cui parliamo, per le auto in strada, uno è il classico motore a scoppio, per esempio a benzina e l’altro è quello elettrico privo di emissioni allo scarico e soprattutto capace di ridurre, spegnendo il termico, sia i consumi sia le emissioni.

Significato e tipi di auto ibrida

Le auto ibride a loro volta sono classificate con acronimo inglese: MHEV, le mild hybrid, FHEV, le full hybrid e PHEV, le plug-in hybrid. Al momento le auto ibride più diffuse nei listini prezzi, in rapida sostituzione delle prime termiche divenute Euro6 sono le ibride leggere, o Mild Hybrid (qualcuno inizialmente le definì anche Micro-hybrid).

MILD-HYBRID. Qui l’elettrificazione è minima (rete a 12V/24V o altro, più comunemente 48V). L’aiuto della parte elettrica, nelle ibride mild, è soprattutto in avvio e accelerazione. In sostanza per il conducente nulla cambia e nulla occorre fare, sono brevi e automatici gli istanti in cui arriva il supporto elettrico. Ci sono fasi ottimali di Start&Stop, dove l’elettrico lavora spingendo o recuperando (dalle frenate) e nelle più evolute Mild hybrid, anche le cosiddette fasi di veleggiamento

FULL HYBRID. Il secondo tipo di auto ibrida, FHEV, è quello detto anche classico, o Full. Questo genere di auto ibrida è stato reso popolare in molti mercati dalle Case auto asiatiche, come Toyota. A differenza delle auto ibride mild, quelle full hybrid si possono muovere alcuni km (pochi) in modalità elettrica, anche quando partono da ferme. Questo sistema ovviamente occupa maggiore spazio e implica maggiori elementi, per la parte elettrica, inclusa una batteria di volume comunque usualmente contenuto e “ben nascoto”: la ibrida full, quasi come la Mild, non genera grandi compromessi di spazio a bordo o rendimento del termico, per via di pesi o spazi rispetto alla normale termica. Si tratta dell’ibrido più concreto secondo molti per via della reale staffetta permessa, tra i due motori, senza però complicare troppo l’auto nativa termica e, ovviamente, senza necessità di ricarica tramite presa esterna.

PLUG-IN. Infine ci sono le auto ibride Plugin, dette PHEV. Qui il sistema elettrico cresce in tutti i sensi, per far andare l’auto solo i elettrico decine di chilometri, alcuni casi addirittura superano i 100 Km in EV. Ovviamente la batterie sono molto più prestanti e voluminose, dotate di presa per ricaricare alla spina, anche su colonnina rapida. Le auto ibride plug-in sono quelle più prestanti in genere, spesso anche di grande potenza abbinando cavallerie da ambo le parti e sposando modelli anche premium. Se native in questo formato non hanno diversità di spazi e carico rispetto alle sorelle di gamma, mentre se l’auto ibrida plugin debutta in gamma a una nativa termica, spesso ne varia (peggiorandoli) i volumi interni e la massa, a vantaggio però dei consumi e delle emissioni, a loro volta traducibili in risparmi fiscali e libertà viabilistiche (es. ZTL o parcheggi).

auto ibrida plugin
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Consumo auto ibride

Il tema del consumo reale di un’auto ibrida è giustamente molto dibattuto, specialmente per le auto ibride plug-in, quelle con grande batteria e spina. In linea teorica tutte riducono i consumi carburante rispetto alle corrispondenti auto termiche, con piccoli ma certi vantaggi per le mild-hybrid (a volte inferiori al 10%) e per le full hybrid (secondo i casi almeno il 20%).

Per ii consumi delle auto plug-in hybrid ci sono dati dichiarati da record, visto che si possono contare decine di Km a motore termico spento. Tutto però dipende dalla guida, dalle condizioni di vettura (percorso, carico e “piede”) ma soprattutto dallo stato di ricarica della batteria, da poter sfruttare. È quindi relativo dare delle cifre.

Ricarica auto ibride

Ogni tipi di auto ibrida si ricarica in modo diverso. Le mild hybrid gestiscono tutto automaticamente, essendo minima la parte. Per le full hybrid ci possono essere settaggi utili (es. regolazione di frenata rigenerativa) ma la ricarica comunque senza spina esterna ed autonomamente. Sono solo le plug-in hybrid, quelle auto ibride per cui spremendo tutta la batteria si perde quella gran parte di prestazione elettrica e occorre quindi collegare la spina a una fonte (o selezionare il driving mode di massima rigenerazione batteria, attendendo). Maggiore è la dimensione della batteria, maggiore è anche il tempo o la corrente dovuta, per la ricarica.

Anche i SUV sportivi premium diventano ibridi
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Incentivi e nuove auto ibride

Il tema degli incentivi economici per le auto ibride è sempre discusso dalla politica e nel corso degli anni vengono rinnovati aiuti economici anche sostanziosi, per comprarne una. Nuova o anche usata, ma data la variabilità del tema presso il governo e i tecnici consulenti, impossibile dare una cifra fissa, di “sconto” secondo la note fascia di emissioni dichiarate.

Ovviamente, tra tutte le auto ibride, sono quelle con la spina, plug-in, ad avere i valori più bassi di CO2 e quindi a beneficiare, almeno fino al 2021, di varie migliaia di euro anche senza rottamare una vecchia auto.

Tra le auto ibride più popolari nel Bel Paese, di certo si contano le piccole Fiat, 500 e Panda hybrid (70CV) ma anche Lancia Ypsilon che usa la medesima motorizzazione mild-hybrid con motore a tre cilindri. Icone dell’ibrido Full sono invece le giapponesi Toyota (Yaris e non solo) mentre per il plugin ci sono molte auto tedesche e francesi, anche prestanti e sportive in formato sia berlina sia SUV: dalla Peugeot 3008 alla Mercedes Classe C passando per la sempre verde VW Golf.

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