Autostrade: polemica sui risarcimenti per le auto danneggiate dal Ponte Morandi

Autostrade: polemica sui risarcimenti per le auto danneggiate dal Ponte Morandi
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Una formula nel modulo di rimborso escluderebbe ulteriori azioni risarcitorie. La concessionaria replica: «Fattispecie "unica". Non chiediamo alcuna rinuncia»
24 settembre 2018

Chi ha avuto l'auto danneggiata dal crollo del Ponte Morandi ed ha chiesto ad Autostrade il risarcimento per il danno subito «dichiara al ricevimento di detta somma di non avere più nulla a che pretendere». Si scatena la polemica per una formula piuttosto ambigua riportata sul modulo di rimborso destinato da Autostrade ai danneggiati dei fatti del 14 agosto.

Così recita il testo del modulo: «Il sottoscritto… dichiara che per effetto degli eventi verificatisi in data 14 agosto 2018, relativi al cedimento di una sezione del Viadotto Polcevera, ha dovuto/dovrà sostenere urgenti spese per la perdita parziale/totale del veicolo… chiede il contributo economico per un importo di euro… dichiara al ricevimento di detta somma di non avere più nulla a che pretendere per il suindicato evento».

A rilevare la “trappola” nella richiesta risarcitoria, che impedirebbe altre pretese verso la società concessionaria della A10, è stata La Stampa. A svelare sulle colonne del quotidiano torinese quella che sembra essere una “furbata” legale, è stato l'avvocato Enrico Grego che assiste Fabio Ventrice, un lavoratore dell’AMIU, l'azienda per i rifiuti di Genova, che ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo. La AMIU è una delle aziende direttamente colpite dal crollo in quanto si trovano proprio sotto la parte della campata del Viadotto Polcevera crollata.

«Se il mio cliente avesse accettato, difficilmente avrebbe potuto rimanere nel processo. Ed è altrettanto prevedibile che a posteriori, e dopo i dubbi degli interlocutori, chi ha inserito frasi del genere ovvero Autostrade fornisca versioni correttive. Di sicuro chi ha firmato si è messo in una posizione sfavorevole», ha spiegato il legale.

Autostrade ha risposto a stretto giro, sottolineando che non c'è alcuna trappola: «Si tratta infatti di una ricevuta che la Società ha chiesto di firmare solo ed esclusivamente ai dipendenti di due aziende (Amiu e Tecnotatti) sottostanti al viadotto che hanno avuto la propria auto danneggiata o distrutta e hanno chiesto un indennizzo immediato. Trattandosi di un danno materiale ben identificato, è stato risarcito da Autostrade per l'Italia a titolo definitivo, versando alle persone danneggiate una somma di denaro equivalente al valore dell'autovettura. Quella descritta è dunque una situazione a se' stante. Non ha nulla a che vedere con tutti gli altri tipi di contributi, che sono stati erogati finora dalla società a fondo perduto, indipendentemente da qualsiasi eventuale indennizzo futuro e senza chiedere ai beneficiari alcuna rinuncia come è scritto chiaramente nei relativi moduli».

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