Bild, anche i tedeschi si accorgono dell’autogol

Bild, anche i tedeschi si accorgono dell’autogol
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Un articolo sul quotidiano tedesco Bild si propone, come stiamo facendo noi da settimane, di fare chiarezza ai consumatori sulle tecnologie motoristiche senza allarmismi o illazioni
5 aprile 2018

Anche dalla Germania si alzano le prime voci contro la disinformazione sull’inquinamento ambientale. Un articolo sul quotidiano tedesco Bild si propone, come stiamo facendo noi da settimane, di fare chiarezza ai consumatori sulle tecnologie motoristiche senza allarmismi o illazioni.

La Bild parte da dati concreti. I livelli di NOx in Germania, si spiega nel pezzo, non stanno salendo, ma scendendo: stando ai dati diffusi dall’agenzia federale tedesca per l’ambiente, dal 1990 al 2015 si è registrata una flessione del 70%, e la tendenza attuale indica un ulteriore ribasso.

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, ricorda la Bild, non sono raggiungibili se non con l’aiuto dei diesel: la propaganda negativa su questa tipologia di propulsione non ha fatto altro che diminuirne le vendite e far aumentare al contempo quelle dei benzina, a discapito del raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2020.

La Bild, inoltre, lancia un altro allarme: i valori misurati di NOx in Germania in alcuni casi non sarebbero veritieri. Facendo l’esempio di Monaco, in alcuni casi i rilevatori sono installati in zone di forte traffico, il che falserebbe al rialzo le valutazioni sul tasso di inquinamento.

Il governo tedesco, sostiene la Bild, sta mettendo i bastoni alle ruote di una delle sue industrie più lucrative, quella automobilistica, da sempre all’avanguardia nello sviluppo dei diesel. Oltretutto, non è possibile effettuare il passaggio alle vetture elettriche da un giorno all’altro; queste auto al momento non sono più ecosostenibili di un buon diesel.

I livelli di emissioni di NOx sono più alti nelle fabbriche e negli uffici che per strada: l’aria per strada dovrebbe essere più pulita di quella di un ufficio, si chiede la Bild?

Il quotidiano tedesco ha poi raccolto le dichiarazioni di alcuni top manager del settore automotive in merito all’argomento. «Il nostro lavoro consiste nel trovare un punto di incontro tra le esigenze della mobilità e la difesa dell’ambiente – spiega Dieter Zetsche, CEO di Daimler - . Da ingegnere, punto sui miglioramenti tecnologici e non sui divieti burocratici. I diesel moderni hanno le proprie emissioni sotto controllo: lo dimostrano i fatti».

«Credo nel piacere di guida, non nei divieti alla circolazione – spiega il CEO di BMW, Harald Krüger. Dovremmo essere orgogliosi dei diesel moderni. La tecnologia diesel pulita è una dimostrazione dell’arte ingegneristica tedesca: unisce il piacere di guida all’efficienza. Vogliamo che le cose rimangano così».

Credo nel piacere di guida, non nei divieti alla circolazione. Dovremmo essere orgogliosi dei diesel moderni. La tecnologia diesel pulita è una dimostrazione dell’arte ingegneristica tedesca: unisce il piacere di guida all’efficienza. Vogliamo che le cose rimangano così

«Nel futuro si arriverà ad un mix intelligente delle tipologie di propulsione – dichiara Herbert Diess, CEO del brand Volkswagen -. Tra queste sarà irrinunciabile anche il motore diesel con tecnologie di riduzione delle emissioni all’avanguardia e nel massimo rispetto dell’ambiente».

«Stiamo investendo in maniera importante nella mobilità del futuro e nella propulsione elettrica – spiega Wolfgang Kopplin, CEO di Ford Germania -. È chiaro che i nuovi motori benzina e i diesel puliti garantiranno ancora per molti anni la nostra mobilità individuale. Ritengo poi che ci siano alternative più intelligenti dei divieti di circolazione per consentire il miglioramento della qualità dell’aria».

La campagna mediatica contro i diesel sta mietendo vittime anche in Germania: prendiamo ad esempio il comune di Homberg, nel quale sorge uno stabilimento Bosch che produce iniettori per diesel. A seguito del Dieselgate, ma soprattutto delle accuse gratuite verso questa tipologia di propulsione, la produzione della fabbrica è stata ridotta del 10%. Non solo: una seconda struttura, costruita in vista del raddoppiamento della produzione pianificato tempo addietro, è stata abbandonata ancora prima dell’inaugurazione.

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