Black Lives Matter: Amazon vuole interrompere la serie TV “Hazzard”

Black Lives Matter: Amazon vuole interrompere la serie TV “Hazzard”
Pubblicità
Daniele Pizzo
Il “Generale Lee” è razzista? Qualcuno si interroga dopo le proteste per l’uccisione di George Floyd
18 giugno 2020

L’ondata di proteste scatenate dall’uccisione di George Floyd, il cittadino di Minneapolis soffocato durante l’arresto da parte del poliziotto Derek Chauvin, sta scatenando negli USA un’ondata di misure da parte delle grandi corporation nel tentativo di fugare ogni dubbio di razzismo.

Pochi giorni fa la Nascar, campionato automobilistico tradizionalmente frequentato da fan dell’America più rurale e tradizionalista, ha annunciato che non ammetterà più sugli spalti la bandiera degli Stati Confederati, giudicata un simbolo dei suprematisti bianchi e pertanto razzista e associata allo schiavismo.

La stessa bandiera che si trova sul tetto del Generale Lee, la famosa Dodge Charger del ‘69 della popolarissima serie TV Dukes of Hazzard, l’auto sognata da tanti bambini degli anni ‘80 sulla quale i cugini Bo & Luke affrontavano le loro avventurose giornate nella immaginaria Contea di Hazzard, in Georgia, contro i disegni criminali di Boss Hogg e dello sceriffo Rosco, affiancati dal saggio e scaltro zio Jesse e dalla conturbante cugina Daisy.

Un’ambientazione tradizionalista, apprezzata dal pubblico globale per tantissimi anni (la serie andò in onda sulla CBS dal 1979 al 1985 per approdare sugli schermi di tutto il mondo) che ora però mette in imbarazzo i vertici di Amazon, i quali, secondo quanto riporta Bloomberg, stanno considerando di ritirare Dukes of Hazzard dai palinsesti di Amazon Prime e di IMDB TV.

Le controversie sul Generale Lee non sono una novità: nel 2005 la Warner Bros annunciò lo stop delle licenze alla produzione di merchandising ispirato dal Generale Lee dopo l'omicidio di massa compiuto in una chiesa del Sud Carolina da un suprematista bianco che si ritraeva in foto con la bandiera confederata.

Tra i personaggi più in vista, a prendere le difese della discussa Charger di Bo & Luke è stato il loro meccanico nel telefilm Cooter, al secolo Ben Jones, ex attore ed oggi politico nonché proprietario in Tennessee e Virginia di tre musei chiamati Cooter’s Place dedicati al telefilm di cui fu co-protagonista. Per Jones «Quella bandiera sul tetto del Generale Lee ha rappresentato un proclama per il Sud rurale richiamando i valori di coraggio, il senso di famiglia e i bei tempi. Il nostro amato simbolo è stato attaccato in un'ondata di “politically correct” in un paese in cui vigono libertà di pensiero e libertà di parola. Attivisti e politici vogliono svilire la cultura del Sud e l'eredità che ci portiamo dietro dipingendoci come bigotti e razzisti, ma noi sappiamo che non è così. E sappiamo che nella Contea di Hazzard non c'è mai stato razzismo».

Argomenti

Pubblicità