BMW, entro il 2022 taglio dei bonus. Niente esuberi

BMW, entro il 2022 taglio dei bonus. Niente esuberi
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La riduzione dei costi di BMW - 12 miliardi di euro entro il 2022 - sarà perfezionata attraverso il taglio dei bonus
29 novembre 2019

BMW ha annunciato un piano di contenimento dei costi quantificato in 12 miliardi di euro entro il 2022: la casa dell'Elica ha deciso di effettuare una spending review non passando dal taglio di posti di lavoro, ma da quello dei bonus di partecipazione agli utili. Questo è l'accordo raggiunto da BMW con le organizzazioni sindacali tedesche. 

A partire dal 2020, i dipendenti tedeschi non riceveranno più dell'80% dei bonus erogati in precedenza sulla base delle performance finanziarie registrate nel corso dell'anno. Pur con questo taglio, i premi saranno comunque più alti di quelli assegnati dalla concorrenza: il bonus di quest'anno era di 9.175 euro, contro i 4.965 euro della Mercedes. 

Tra le misure implementate per ridurre i costi ci sono anche la modifica dei criteri per il calcolo del bonus natalizio, stabilito in base ad una settimana da 35 ore e non 40. Saranno anche variate le modalità di assegnazione degli incentivi per diversi ruoli e dei contributi pensionistici. 

Il contenimento dei bonus rappresenta una soluzione diversa rispetto al taglio del personale, opzione scelta invece da altri costruttori, come Audi, Daimler e Volkswagen. Misure, queste, implementate per facilitare la transizione alla mobilità elettrica, cercando di privilegiare forme di pre-pensionamento rispetto a licenziamenti. 

Per la verità, anche la casa dell'Elica aveva proposto la stessa soluzione, ma ha trovato un compromesso con le organizzazioni sindacali al tavolo delle negoziazioni. Lo spiega il CEO di BMW, Oliver Zipse: «Abbiamo individuato e concordato con il comitato aziendale una soluzione solidale che ci permetterà di evitare delle misure drastiche che altri costruttori stanno mettendo in pratica per contenere i propri costi».

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