Brendon Hartley: “Max Verstappen alla 24 Ore di Le Mans? Sarebbe sicuramente competitivo”. E delle speranze di Toyota per la vittoria assoluta dice…

Brendon Hartley: “Max Verstappen alla 24 Ore di Le Mans? Sarebbe sicuramente competitivo”. E delle speranze di Toyota per la vittoria assoluta dice…
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Max Verstappen alla 24 Ore di Le Mans sarebbe sicuramente della partita: ne è convinto Brendon Hartley, pilota della Toyota GR010 n.8 nel WEC. E sulle possibilità di vittoria assoluta della casa nipponica nell'edizione 2025 dice...
13 giugno 2025

L’avvicinamento alla gara è andato liscio. Domenica abbiamo concluso al top della classifica, come è successo anche in altre sessioni, e questo ci fa capire che siamo in lizza per la vittoria. L’unico inciampo è stato un piccolo incidente nelle FP2. Ma a parte questo, credo che io, Sébastien e Rio siamo in ottima forma. Conosciamo bene il nostro team, abbiamo grande esperienza sia come scuderia che come line-up di piloti. Ci infonde grande sicurezza”. È nel giorno della quiete prima della tempesta della 24 Ore di Le Mans 2025 che incontriamo Brendon Hartley, pilota della Toyota GR010 n.8 nella classe Hypercar.

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L’unica GR010 approdata alla lotta per la Hyperpole – la gemella n.7 è rimasta invece esclusa – non ha mai dato idea di poter battersi davvero per la partenza al palo, e l’equipaggio ne era perfettamente consapevole. “Ci siamo resi conto subito di non avere ritmo sul giro singolo – ammette Hartley che è molto diverso dall’avere una vettura veloce nell’arco di 24 ore. Per la qualifica si può lavorare sull’assetto in un modo impossibile per la gara. E abbiamo capito immediatamente che aveva più senso focalizzarsi sulla gara, senza dare troppo peso alla qualifica”.

“Quest’ultima resta comunque la parte più stressante del weekend, ed è stato bello mettere la pressione da parte per un giro. Non sappiamo come siamo messi davvero in termini di passo. Siamo convinti di essere tra i team di testa, ma il gruppo è compatto come non mai, con costruttori e piloti per cui nutriamo un grande rispetto. L’obiettivo resta salire sul gradino più alto del podio. Non c’è dubbio che abbiamo fame di vittoria, dopo esserci arrivati così vicino negli ultimi anni, prima che tutto sfumasse all’ultimo”.

Speravamo in qualcosa di meglio per la qualifica – confessa il suo co-équipier, Sébastien Buemi - ma quello che conta davvero è il passo gara, il modo in cui si gestiscono le gomme. E sembra che siamo piuttosto competitivi. È molto difficile su una pista così lunga avere un’idea precisa, ma siamo fiduciosi. Stiamo discutendo con gli ingegneri gli ultimi aggiustamenti in termini di set-up per domani. Dobbiamo anche ricordarci di evitare penalità. Qui è complesso con la slow zone, il full-course yellow e molto altro”.

A Le Mans si sono vissute giornate bollenti, con temperature superiori ai 30 gradi e un asfalto incandescente. Per la 24 Ore, però, è previsto un clima più mite. Quanto possono influire delle condizioni così differenti sui valori in campo? “È difficile sapere se sia un bene o un male per noi. Lo scopriremo solo domani. Sicuramente cambia la gestione delle gomme, il modo in cui le manteniamo a vita. Quando la pista è molto calda, si ha maggior movimento per via dello scivolamento delle gomme, con un conseguente degrado maggiore. Ma abbiamo delle opzioni in merito alle gomme. La media e la soft ci consentono di coprire un’ampia gamma di condizioni in pista, e in fondo domani non sarà così freddo. Non credo stravolga i valori in campo”.

Tra gli ultimi ritocchi all’assetto e i briefing, il tempo scorre veloce, e presto sarà tempo per il momento più emozionante dell’intero weekend. “Quando ti ritrovi in griglia prima della partenza ti ricordi tutti i piccoli sacrifici che hai fatto per essere qui – spiega Buemi -. La voglia di fare bene è tanta, e c’è molta emozione. Ma è un evento fantastico. C’è tantissima storia, si vedono generazioni della stessa famiglia riunite sugli spalti, il che fa capire quanta storia ci sia qui. È quello che rende questa corsa così speciale”.

Sia Hartley che Buemi hanno una grande esperienza con i prototipi, e hanno vissuto in pista la loro metamorfosi nel tempo. “Con l’evoluzione tecnica delle vetture - spiega Hartley - le cose cambiano, ma in fondo è sempre questione di tirare fuori il massimo da quello che si ha a disposizione. Ci sono sfide simili durante la gara”. E, come ricorda Buemi con un sorriso, ci sono degli inconvenienti che non passano mai di moda: “Devi comunque guidare con le zanzare sul parabrezza alle tre del mattino”.

La 24 Ore di Le Mans affascina tutti i piloti, e anche il re della Formula 1 di oggi, Max Verstappen, non ha mai fatto mistero della sua voglia di mettersi alla prova all’iconico Circuit de la Sarthe. E secondo Hartley se la caverebbe alla grande. “Sicuramente avrebbe il passo giusto. È ovvio che sarebbe estremamente competitivo. Sarebbe fantastico vederlo qui a Le Mans. Ho sentito diverse voci sul suo interessamento per la 24 Ore, e averlo come parte del gruppo sarebbe incredibile”. E chissà che un giorno non lontano Buemi e Hartley non si trovino a lottare con una loro vecchia conoscenza di casa Red Bull.

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