Toyota alla 24 Ore di Le Mans 2025, Mike Conway: “Non siamo i più veloci, ma siamo della partita”

Toyota alla 24 Ore di Le Mans 2025, Mike Conway: “Non siamo i più veloci, ma siamo della partita”
Pubblicità
Mike Conway, pilota di casa Toyota, racconta le sue sensazioni a poche ore dall'inizio della 24 Ore di Le Mans 2025
14 giugno 2025

“La nostra auto non è passata alla seconda parte della qualifica, sfortunatamente, per via di quella bandiera gialla. Abbiamo perso la possibilità di fare il giro, ma sappiamo tutti che la qualifica non è la cosa più importante qui, dipende tutto dalla gara. Abbiamo cercato di lavorare al meglio in tutte le sessioni per rendere la vettura il più veloce possibile. Siamo messi bene, ma non siamo sicuramente i più veloci in pista”. Mike Conway è uno specialista dell’Endurance, e della 24 Ore di Le Mans in particolare. L’ha vinta una volta, e si è piazzato a podio in cinque occasioni. Ma la sfida al volante della Toyota GR010 n.7 che condivide con Kamui Kobayashi e Nyck De Vries non sarà facile.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

“La competizione sta diventando sempre più serrata e abbiamo un compito non semplice – ci racconta quando lo incontriamo al Circuit de la Sarthe alla vigilia del grande giorno -. Siamo fiduciosi del fatto di poterci tenere lontano dai guai. Farlo nella prima metà della gara è fondamentale, poi vedremo come andranno le cose. Sarà una gara logorante, come sempre. Faremo del nostro meglio”. Offrire delle valutazioni sui valori in campo, spiega Conway, è complesso. “È difficile capire che cosa fanno gli altri in alcune delle sessioni. Nel complesso, però, la Ferrari è sembrata molto competitiva con tutte le vetture, così come Porsche”.

“A livello numerico siamo meno di loro (Ferrari schiera tre auto, Porsche quattro, ndr), il che rende il tutto più difficile. La corsa sarà disputata in condizioni più fredde rispetto a quanto visto finora, soprattutto di notte. Ci saranno circa 10 gradi in meno, e questo potrebbe cambiare le strategie a livello di gomme. Ci sono ancora alcune incognite. Non siamo i più veloci, ma siamo della partita. Cadillac è sempre molto efficace in qualifica, ma in gara finora quest’anno non ha mostrato sempre un passo competitivo. Ma non possiamo escluderli dalla lotta. Alcune piccole differenze potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra, a seconda delle condizioni della pista”.

A Le Mans, in ogni caso, non c’è spazio per l’impulsività, soprattutto nelle prime fasi della corsa. “Se all’inizio della gara per qualsiasi ragione non dovessimo avere passo, non rischieremmo tutto per restare nelle prime posizioni. Se qualcuno dovesse passarci, resterebbero comunque venti ore e passa. Non c’è bisogno di essere eccessivamente aggressivi nelle prime ore di gara, ma se parlassimo delle ultime, la storia sarebbe diversa. Ci saranno sicuramente alcune fasi della corsa in cui dovremo prendere in considerazione quello che stanno facendo gli altri”.

Ma qual è l’aspetto più difficile delle operazioni in pista in una gara di 24 ore? Dal traffico ai doppiaggi, la lista è lunga. “È tutto complesso. Ci sono diverse categorie in pista, e i doppiaggi sono difficili da gestire. L’ideale è essere il più puliti possibile, senza perdere tempo. Oltretutto, guidare per così tanto tempo ovviamente è molto impegnativo e stancante. Bisogna idratarsi e nutrirsi con costanza e riposarsi quando si può. È una gara lunga. Abbiamo effettuato 36 ore di test, ma Le Mans è comunque molto difficile. La domenica mattina ti sembra di essere quasi arrivato alla fine, ma non è così. Mancano ancora 10 ore quando albeggia. Bisogna sbagliare il meno possibile”. Si giocherà sul filo dell’errore, la sfida sull’iconico Circuit de la Sarthe. E Toyota è della partita.

Argomenti

Pubblicità