Brungs: «Veyron quasi sold out. La futura Bugatti? Una nuova iconica sportiva»

Brungs: «Veyron quasi sold out. La futura Bugatti? Una nuova iconica sportiva»
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Stefan Brungs, Member of the Board, Sales, Marketing & Customer Service Bugatti, ci ha parlato non solo dell'arrivo della nuova collezione di abiti di alta moda, ma anche del presente e soprattutto del futuro della Casa alsaziana
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
23 settembre 2013

Milano - L'esclusiva presentazione della nuova Lifestyle Collection Bugatti, che per la prima volta porta il prestigioso marchio della Casa alsaziana su un'inedita collezione di capi di abbigliamento e di accessori di alta moda, non poteva che avvenire all'interno della Fashion Week di Milano, nella suggestiva cornice dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Un luogo scelto non a caso dal costruttore dal momento che proprio qui studiarono Carlo e Rembrandt Bugatti, rispettivamente padre e fratello di Ettore, fondatore dell’azienda, gettando le basi delle loro carriere di designer e artista.

 

L'obiettivo dell'azienda, che oggi gravita nell'orbita della galassia Volkswagen, è quello di aprire 35 boutique di lusso monomarca in tutto il mondo nell'arco di cinque anni, dove proporre ai clienti due differenti linee di vestiti, una più formale ed elegante battezzata Ettore Bugatti e l'altra, più sportiva, denominata Extreme Performance Macaron Line.

 

La linea di abbigliamento riprende i simboli cardine della gloriosa storia del marchio Bugatti. Oltre al classico logo Bugatti su fondo rosso, il cosiddetto Macaron, spicca l'iconico Dancing Elephant disegnato da Rembrandt, il già citato fratello minore di Ettore, nonché scultore di fama mondiale. Entrambe le collezioni inoltre sono integrate dal programma di personalizzazione Tailor Made, riservato ai clienti Bugatti.

 

Con una splendida Bugatti Type 57 Atalante di inestimabile valore ed una rarissima Royale che ci facevano da scenografia assieme ad una moderna Veyron, abbiamo avuto modo di intervistare Stefan Brungs, Member of the Board, Sales, Marketing & Customer Service per Bugatti Automobiles S.A.S., che ci ha parlato non solo dell'importanza dell'arrivo della nuova collezione di abiti e di accessori di alta moda, ma anche del presente e soprattutto del futuro della Casa alsaziana, impegnata a completare la vendita degli ultimi esemplari della sua iconica supercar quadri-turbo a 16 cilindri.

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Stefan Brungs, Member of the Board, Sales, Marketing & Customer Service per Bugatti Automobiles S.A.S.

 

Cosa lega la nuova collezione di abiti di alta moda al marchio Bugatti?
«Il link che lega il marchio Bugatti alla nostra nuova collezioni di abiti e accessori è senza dubbio il DNA del marchio Bugatti, fatto di eccellenza, performance ed esclusività. I nostri designer sono riusciti a carpire i segreti del design automobilistico del marchio e a imprimerli nei modelli della collezione. Ad esempio nelle giacche e nei colletti, le cui linee riproducono l’inconfondibile griglia del radiatore delle auto Bugatti si sono ispirati a macchine storiche come la Bugatti Royale e la Bugatti Atlantic. Alcuni simboli del brand inoltre, come il famoso Dancing Elephant, fanno ritorno sotto forma di spille. La linea Extreme Performance, oltre ad esibire il logo Bugatti, il cosiddetto Macaron, si serve di tessuti tecnici ad altissime prestazioni come il carbonio e materiali stretch con grafiche e tape rifrangente, che riprendono esplicitamente il DNA Bugatti».

 

Vi servite anche di designer italiani per dare vita ai vostri capi di abbigliamento?
«Sì, certamente. È proprio un italiano, Daniele Andretta, a coordinare tutta l'organizzazione che gravita intorno al design dei capi di abbigliamento».

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La splendida Bugatti Type 57 Atalante esposta all'interno dell'Accademia di Brera

 

Perché avete deciso di dare vita ad una linea di vestiti di alta moda a marchio Bugatti?
«Lo scopo di questa nuova ed inedita collezioni di vestiti è di rendere il marchio Bugatti più raggiungibile, più accessibile, più vicino alle persone ed agli appassionati. Bugatti produce non solo la migliore auto al mondo ma anche quella più esclusiva. Quello che costruiamo quindi è un sogno, quasi un illusione. Avete mai visto una Bugatti Veyron a Milano? Le persone e gli appassionati quindi non sono molto in contatto con il nostro marchio, che rimane riservato ad una ristrettissima nicchia di fortunati proprietari. Con la nostra linea di vestiti invece avviciniamo il nostro marchio esclusivo agli appassionati, ai nostri fan, a cui riusciamo a trasferire l'autentico spirito Bugatti».

Bugatti produce non solo la migliore auto al mondo ma anche quella più esclusiva. Quello che costruiamo quindi è un sogno, quasi un illusione. Avete mai visto una Bugatti Veyron a Milano?

 

Qual è attualmente il mercato più importante per Bugatti, quello dove sono state vendute il maggior numero di Veyron? Il resto delle vendite invece in quali Paesi è distribuito?
«Il mercato più importante per Bugatti è senza dubbio l'Europa, che rappresenta il 50% delle nostre vendite globali. Il 23-24% delle restanti Veyron vendute è destinato ai mercati del Middle-East, mentre le rimanenti vengono vendute negli Stati Uniti. In particolare, moltissime delle nostre vetture finiscono con l'essere commercializzate a Londra e in Svizzera, anche perché qui molti collezionisti che provengono dalla Russia, dalla Cina o dal Medio Oriente possiedono delle abitazioni dove trascorrono parte dell'anno».

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A Milano il costruttore di Molsheim ha portato anche un imponente Bugatti Royale, un'auto di inestimabile valore prodotta in soli sei esemplari

 

A Londra infatti avete il concessionario che ha venduto il maggior numero di Veyron, grazie all'abilità di una donna...
«Sì, esattamente. A Londra si trova Jack Barclay, il concessionario che ha venduto il maggior numero di Veyron grazie ad Anita Krizsan, la migliore venditrice di Bugatti in tutto il mondo». (Solamente nel 2012 Anita Krizsan ha venduto 11 Bugatti Veyron, per una valore di oltre 15 milioni di euro, ndr).

 

Quante Bugatti Veyron avete venduto dal 2005, anno in cui è ufficialmente iniziata la produzione nella Maison di Molsheim?
«Fino ad oggi abbiamo prodotto 300 Veyron in versione coupé, che sono state tutte vendute. La produzione poi prevede 150 Veyron Grand Sport in versione targa con tetto removibile. Di queste ne abbiamo già vendute 100, quindi rimangono solo le ultime 50».

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I capi di alta moda della nuova collezione Bugatti vogliono avvicinare il marchio della Casa alsaziana ad un pubblico più vasto

 

Ci può parlare dell'ultima vostra creazione, presentata al Salone di Francoforte, la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Jean Bugatti?
«La Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Jean Bugatti fa parte delle Bugatti Legends, con cui noi vogliamo rendere omaggio alle personalità più importanti che hanno reso così grande la storia della Bugatti. Per questo abbiamo creato sei diverse “Legends”, ognuna delle quali sarà composta esclusivamente da sei esemplari. Abbiamo iniziato con la Veyron Jean-Pierre Wimille presentata a Pebble Beach, di cui abbiamo già venduto due dei tre esemplari disponibili. La seconda Legend è la Jean Bugatti presentata a Francoforte, mentre la prossima, che debutterà a Dubai, sarà dedicata a Meo Costantini. Arriverà un'altra Legend poi a Ginevra, il prossimo marzo, ed un'altra al Salone di Pechino, mentre l'ultima sarà svelata ad agosto nuovamente a Pebble Beach, andando a chiudere il ciclo delle Legends».

La nuova automobile della Bugatti sarà qualcosa di completamente nuovo, qualcosa di assolutamente unico e speciale, com'è oggi la Veyron

 

Cosa ci sarà dopo la Bugatti Veyron?
«Prima dobbiamo finire di vendere le ultime 50 Veyron Grand Sport rimaste. Davanti a noi abbiamo diverse strade da poter percorrere dobbiamo ancora decidere quale direzione prendere esattamente».

 

Sarà un'evoluzione dell'attuale Veyron?
«Assolutamente no. La Veyron, con il suo inimitabile design e il suo iconico motore a 16 cilindri rimarrà un'auto a sé stante. La nuova automobile della Bugatti sarà qualcosa di completamente nuovo, qualcosa di assolutamente unico e speciale, com'è oggi la Veyron».

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Il Dancing Elephant disegnato da Rembrandt Bugatti 

 

Alcuni anni fa avete presentato il prototipo di un'auto a quattro porte di nome Galibier. La nuova auto della Bugatti si ispirerà a questo concept?
«Trovo la Bugatti Galibier concept un'auto favolosa, ma posso già dire che la prossima nostra auto non sarà ispirata a questo prototipo a quattro porte. Sarà un nuova vettura supersportiva».

 

Perché non un SUV come per Lamborghini o Bentley, altri due marchi di extra-lusso del Gruppo VW?
«Non pensiamo ad un SUV nel futuro di Bugatti, perché questo tipo di vettura non fa parte della tradizione del nostro marchio. Lamborghini lo può fare (con il concept Urus, ndr) perché uno Sport Utility fa parte della sua tradizione e della sua storia dal momento che nel 1986 presentò l'LM002.  

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