Bugatti Bolide: perché lo scoop ha quelle fossette e cosa c'entra una palla da golf

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Daniele Pizzo
Ha una “pelle” che si trasforma alle alte velocità, migliorando l'efficienza aerodinamica. Una trovata nata studiando... i freni
17 dicembre 2020

Qualcuno tra i più attenti lo avrà notato: tra le “stranezze” della Bugatti Bolide, mai nome fu più azzeccato per la Bugatti da oltre 500 km/h e 1.850 CV, vi è lo scoop sul tetto che a prima vista sembrerebbe liscio, ma che ha una superficie che riesce a trasformarsi a seconda della velocità.

Detta brevemente, la sua forma esterna cambia forma in funzione del flusso d'aria che vi scorre all'interno. Internamente è infatti rivestito di uno speciale tessuto elastico che gonfiandosi forma delle “gobbette” sulla superficie forata della presa che convoglia l'aria verso il motore.

Perché? Il principio è simile, ma in maniera rovesciata, a quello di una pallina da golf, la cui superficie è tempestata di fossette. Nel caso della pallina da golf, il flusso d'aria scorre su una superficie inferiore a quelle di una pallina liscia e queste cavità aiutano il flusso d'aria a staccarsi meglio dalla pallina. Come risultato, la velocità è doppia rispetto a quanto si otterrebbe con una palla dalla superficie regolare.

Lo scoop della Bolide funziona al contrario: i 60 avvallamenti alti 1 cm che si formano a partire dalla velocità di 120 km/h creano uno strato d'aria più turbolento che aderisce alla superficie della vettura più a lungo staccandosene più tardi, permettendo ai flussi di scorrere sulla pinna e raggiungere l'ala posteriore. Di conseguenza, le aree di distacco e ricircolo vengono ridotte e il valore di resistenza all'avanzamento diminuisce. Il disegno seguente è più eloquente di qualsiasi spiegazione. 

Come funziona quello che Bugatti ha battezzato "Dimple Airscoop"
Come funziona quello che Bugatti ha battezzato "Dimple Airscoop"

Nella Bolide, questa trovata si traduce in una riduzione della resistenza all'avanzamento del 10% e del 17% della portanza (la forza che solleva l'auto).

Come sono arrivati a questa soluzione a Molsheim ? L'origine ha a che fare con i freni. Un giovane ingegnere, Nils Ballerstein, nel 2019 stava preparando la tesi del suo master mentre studiava il modo di far lavorare meglio pinze freno raffreddate a liquido. Intuì che una superficie irregolare dei canali, realizzata per l'appunto con dei piccoli avvallamenti, aiutava il liquido refrigerante a mescolarsi meglio migliorando di conseguenza la dissipazione del calore.

«Sono rimasto positivamente sorpreso quando ho visto i risultati con i modelli digitali e mi sono chiesto se non fosse possibile ottenere lo stesso effetto con il flusso d'aria», spiega Ballerstein. Un'evoluzione nata quasi per caso, che oggi è stata depositata come brevetto da Ballerstein, adottata per la prima volta al mondo da Bugatti e che apre nuove possibilità nel campo dell'areodinamica.

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