Cannabis legale: si può guidare dopo aver fumato?

Cannabis legale: si può guidare dopo aver fumato?
Pubblicità
Daniele Pizzo
La marijuana “light” dilaga grazie alla legge 242/16 che ne ha autorizzato la coltivazione, ma fumarla e mettersi al volante è ancora illegale ed il rischio di aver sospesa la patente e affrontare un processo è concreto
10 maggio 2018

Punti chiave

E' la moda del momento: in molti negozi dedicati, tabaccherie ed erboristerie da qualche mese si possono trovare in libera vendita fiori di cannabis legale, altrimenti nota come “cannabis light”, “marijuana legale” o “easy joint”. Anche J-Ax, il noto cantante rap che non ha mai fatto mistero di cedere ogni tanto ai piaceri della “ganja”, si è buttato a capofitto nel business, aprendo in centro a Milano un punto vendita di canapa legale col suo brand. 

Si tratta di varietà selezionate della pianta di cannabis le cui infiorescenze contengono un valore di tetraidrocannabinolo (THC) inferiore allo 0,6%, che è il limite fissato dalla legge 242 del 2016 che ha di fatto dato il via alla coltivazione della canapa in Italia. La Coldiretti l'ha chiamata la “New Canapa Economy”, un settore che nel giro di cinque anni ha visto aumentare di dieci volte i terreni coltivati, dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4.000 stimati per il 2018. 

La cannabis “light” è praticamente priva di THC, sostanza psicoattiva che rende fuorilegge la cannabis venduta dagli spacciatori, ma contiene il cannabidiolo (CBD), che è una sostanza che se assunta (fumata, ma anche ingerita o vaporizzata) ha effetti rilassanti, antinfiammatori, favorisce il sonno ed è utile contro ansia e dolori.

Attenzione però: la legge 242 promuove la coltivazione e la trasformazione della canapa presso gli agricoltori per scopi industriali (cosmetici, materiali isolanti o da costruzione, tessuti, oli e combustibili ad esempio), ma non autorizza a fumarli tali e quali come vengono venduti. In sostanza, il rivenditore può commercializzare liberamente i fiori di canapa legale, ma la responsabilità su come questi vengono usati ricade sull'acquirente. 

Non è certo un segreto che la maggior parte dei consumatori acquistino la marijuana legale per confezionare degli spinelli dagli effetti giudicati, a torto o a ragione, benefici e poco dannosi rispetto alla marijuana venduta dalle organizzazioni criminali, ma fumare una canna, anche se “legale”, rimane una pratica fuorilegge e mettersi al volante subito dopo può portare alla sospensione della patente e all'imputazione per guida in stato di ebbrezza, nonostante le rassicurazioni di qualche commerciante disonesto che pur di vendere la propria merce è disposto a sostenere il contrario. 

«Sono già stato contattato da alcuni automobilisti che si sono visti sospendere la patente dopo aver fumato canapa legale, questo è sufficiente a smentire ogni voce contraria. Chi dichiara che non esiste questo rischio è irresponsabile e se si tratta di un produttore o di un commerciante potrebbe anche essere accusato di frode in commercio ai sensi di legge», conferma l'avvocato Carlo Alberto Zaina a Dolce Vita Magazine, una delle pubblicazioni antiproibizioniste italiane più autorevoli. 

Se un automobilista viene trovato in possesso di marijuana, le forze di polizia possono infatti disporne il sequestro al fine di analizzarne la composizione e stabilire se si trovi in possesso di sostanza stupefacente o meno. Nel frattempo, possono sospendere la patente ed imporre al sospettato di sottoporsi agli esami tossicologici per accertare se si trovi in una situazione di guida in stato di ebbrezza, il cui esito è tutt'altro che scontato. Stessa cosa può accadere in caso di incidente con morti o feriti gravi: se se ne fa un uso abituale c'è la forte probabilità di risultare positivi. 

I test antidroga, infatti, mirano a quantificare il quantitativo non già di THC presente, ma del suo principale metabolita, il THC-COOH. Se risulta presente in concentrazioni superiori a 50 ng/ml si è positivi. Il risultato dei test tossicologici varia moltissimo in base a numerosi fattori, come il metabolismo individuale, la quantità di cannabis fumata e il tempo intercorso tra l'assunzione e il prelievo.

E' dunque possibile risultare positivi anche se non si è fumato poco prima di mettersi alla guida, così come è possibile che gli esami diano un risultato negativo. Intanto, però, la patente è già stata sospesa e probabilmente la rettifica del medico e successivamente della prefettura potrebbero arrivare a sospensione già scontata. 

«In caso di positività il rischio di ritrovarsi in un vicolo cieco è molto alto – spiega l’avvocato Zaina – visto che medici e prefetti ben di rado smentiscono il verbale compilato dagli agenti. Quindi spesso accade che la sospensione della patente venga annullata solo in sede di processo penale, quando ormai è già stata scontata».

Riassumendo, farsi una canna di “erba legale” non mette al riparo dalla sospensione della patente e dalle conseguenze penali che possono derivare dall'averla fumata. 

Argomenti

Pubblicità