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C'è chi colleziona francobolli, chi figurine, chi vinili d'epoca. E poi c'è il nostro protagonista di Como che ha deciso di specializzarsi in una collezione decisamente più originale: i fermi amministrativi. Ben quindici, accumulati con costanza dal 2020. Un vero record che meriterebbe quasi un posto nel Guinness dei Primati, se non fosse per il piccolo dettaglio che rappresenta un pericolo pubblico su quattro ruote.
Era un tranquillo pomeriggio del 17 settembre quando la Polizia Locale di Como ha fermato quello che sembrava un normale controllo di routine in via Tibaldi. Peccato che di "normale" non ci fosse assolutamente nulla. Gli agenti si sono trovati davanti a un caso che ha dell'incredibile: un 29enne che ha trasformato la guida in una vera e propria arte dell'illegalità.
Quando gli è stato chiesto di esibire la patente di guida, il nostro "virtuoso" della strada ha iniziato a mostrare segni di nervosismo. La sua giustificazione? Un fantomatico documento francese smarrito. Una storia così originale che neanche i migliori sceneggiatori di Hollywood avrebbero osato scrivere.
Qui arriva il colpo di scena degno dei migliori thriller: il 29enne non aveva mai conseguito alcuna patente di guida. Mai. Nemmeno quella francese di cui parlava, ovviamente. Ma aspettate, perché la storia si fa ancora più interessante. L'automobile non solo viaggiava con un conducente "creativo" alla guida, ma circolava anche senza assicurazione. Perché preoccuparsi di coprire i rischi quando si può semplicemente ignorare che esistano, giusto?
Se pensavate che fosse finita qui, vi sbagliate di grosso. Il veicolo aveva accumulato la bellezza di 15 fermi amministrativi dal 2020. Una collezione che testimonia una dedizione quasi commovente alla violazione sistematica del codice della strada. È come se il nostro protagonista avesse fatto della trasgressione una missione di vita.
Per completare il quadro, mancavano anche la revisione periodica obbligatoria. Una volta accompagnato in questura per l'identificazione, era ovviamente sprovvisto di documenti, è emerso il vero curriculum del nostro "campione": precedenti penali per truffa e spaccio di stupefacenti. Perché limitarsi a una sola specializzazione illegale quando si può essere versatili?
Il risultato di questa performance stradale? Un festival di sanzioni che include multe per guida senza patente mai conseguita, circolazione senza assicurazione e revisione, violazione dei fermi amministrativi e, ciliegina sulla torta, il sequestro immediato del veicolo.
Al di là del sarcasmo che questo caso merita abbondantemente, la vicenda solleva questioni serie sulla sicurezza delle nostre strade. Non si tratta di un episodio isolato: i dati nazionali confermano che troppi veicoli circolano ancora privi di assicurazione, revisione o con conducenti senza patente. La sua "collezione" di infrazioni è la dimostrazione lampante di come il sistema dei controlli debba essere rafforzato per intercettare questi casi prima che possano causare danni irreparabili.
La strada non è un videogioco dove si può resettare la partita quando qualcosa va storto. È un luogo dove la responsabilità di ciascuno determina la sicurezza di tutti. E mentre il nostro protagonista riflette sulle conseguenze delle sue scelte, speriamo che il suo esempio serva da monito per chiunque consideri le regole del traffico come semplici "suggerimenti" opzionali.