Contrabbando di auto di lusso in affitto: Porsche, McLaren, Lamborghini, Mercedes

Contrabbando di auto di lusso in affitto: Porsche, McLaren, Lamborghini, Mercedes
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Simone Lelli
  • di Simone Lelli
La Guardia di Finanza di Varese blocca cinque veicoli di alta gamma con targa svizzera, evitando l'evasione di oltre 250.000 euro in diritti doganali.
  • Simone Lelli
  • di Simone Lelli
27 maggio 2024

In una raffica di controlli sul rispetto delle norme doganali e del Codice della Strada, i finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno posto sotto sequestro cinque autovetture di lusso, per un valore complessivo di 800mila euro. Le operazioni hanno riguardato veicoli con targa svizzera, utilizzati da diverse società di autonoleggio locali, tra cui Porsche Macan, Porsche 911 Carrera 4s, Mercedes Classe G63 AMG V8, Lamborghini Huracan e McLaren 570S.

Le indagini condotte dalla Compagnia di Gallarate hanno rivelato che le auto circolavano senza adeguata documentazione doganale, configurando un chiaro caso di contrabbando aggravato. A seguito delle verifiche, è emerso che non era stato presentato alcun documento alla dogana competente da parte delle società di autonoleggio che gestivano tali veicoli, permettendo loro di circolare evadendo diritti di confine quantificati in oltre 250 mila euro.

La legge italiana prevede norme stringenti per la circolazione di veicoli con targa estera, specialmente quando conducenti residenti in Italia, che non sono intestatari dei veicoli, li utilizzano oltre i termini temporali consentiti senza le dovute registrazioni. Questi veicoli avrebbero dovuto essere registrati nel Registro Veicoli Esteri (REVE) e dichiarati alla dogana per una temporanea esportazione, misure che non sono state rispettate.

Queste violazioni non solo distorcono il mercato a favore delle società di autonoleggio che eludono il pagamento dei diritti, ma configurano anche un danno per l'erario e per gli operatori economici che rispettano le normative, compromettendo la lealtà competitiva.

I veicoli sono stati sequestrati e i responsabili sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per i necessari provvedimenti giudiziari. La Guardia di Finanza di Varese continua a monitorare il fenomeno, garantendo il rispetto delle normative in vigore e proteggendo l'integrità del sistema economico e fiscale italiano.

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