Coronavirus, Mobilità rallentata: metropolitane, treni e mezzi pubblici semivuoti a Milano e non solo [manco fosse agosto]

Eppure fino a venerdì, tutti quanti a dire, specie nel mondo automotive, che la mobilità è tutto che la dobbiamo incentivare, regolamentare meglio, sviluppare in modo eco-sostenibile. Economico pure, visto che è sinonimo di libertà, dovuta.

Ma basta una propaganda mediatica fuori controllo, unita poco raziocinio di molti, privi delle giuste conoscenze in materia sanitarie o economica… Ed ecco: si rivoluziona il mondo, della mobilità. Parliamo ovviamente di alcune zone d’Italia, non di tutte. Esempio principe? La grande Milano con tutta la sua area metropolitana.

La stazione Cadorna, in foto, era quasi deserta rispetto alla norma stamane. Anche in Centrale sembra quasi la settimana di ferragosto e non fine febbraio; i mezzi dell’alta velocità sono molto “scarichi” e tante trasferte di lavoro, incluse quelle della nostra redazione, sono state rimandate dalle organizzazioni. Fenomeno inedito questo della mobilità in frenata netta, se non tornando indietro nei decenni.

Tutte le metropolitane e anche i vari treni, pendolari verso Milano, erano mezzi vuoti anche in orari dove solitamente è caos da troppo flusso. Insomma, non sono spaventosi come quelli sanitari (la paura di star male o peggio morire) ma i primi effetti di mobilità causati dal coronavirus pesano eccome. Cambia anche il comportamento dei soggetti in movimento, su mezzo pubblico: a volte si vedono modi sospettosi, movimenti preda di nervosismo e non il pieno rispetto degli altri. Molte le mascherine con pure i guanti e, addirittura, l’avvolgimento empirico di emergenza con quanto si abbia a disposizione (es. sciarpa, bavero o fazzoletto, tesi sulla bocca).