Dacia 2028: nuova Sandero, nuova Spring e un altro modello accanto alla Bigster

Dacia 2028: nuova Sandero, nuova Spring e un altro modello accanto alla Bigster
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Il boss di Dacia apre alle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi e conferma i progetti 2026-2028, ma sempre improntati ad una filosofia consolidata
28 maggio 2025

Denis Le Vot, il capo del marchio Dacia che è diventata un esempio per tutta l'industria europea per crescita e nuova identità, ha svelato qualcosa dei piani futuri: una nuova Sandero elettrica, la sostituta della Dacia Spring e gli ingredienti di una ricetta vincente che i rivali studiano e alcuni vorrebbero replicare, almeno nei numeri di vendita, che nel 2024 sono stati da record. E l'arrivo di un nuovo modello di segmento C.

Denis Le Vot, CEO Dacia
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Missione: auto accessibili per chi è stufo dei prezzi alti

Anche se il lancio più recente di Dacia è una C-Suv, la Bigster, Denis Le Vot non si monta la testa e delinea prima di tutto una gamma di auto elettriche. Il CEO del marchio, ospite del podcast britannico My Week in Cars, racconta all’editor di Autocar, Mark Tisshaw, la filosofia che sta dietro al boom di Dacia e offre uno spiraglio sulle prossime mosse.

Nel corso del 2025, Dacia presenterà un nuovo piano industriale quinquennale. Tra le novità annunciate: una Sandero completamente elettrica attesa tra il 2027 e il 2028, nuovi modelli del segmento C a supporto della Bigster, e una sostituta della Dacia Spring, sempre elettrica, ma costruita in Europa benché ingegnerizzazione e componentistica siano di origine cinese. L’obiettivo? Restare sotto i 18.000 euro anche se la nuova elettrica sarà più grande, con maggiori prestazioni e più moderna.

Le Vot insiste su un punto chiave: entrare nel mercato dopo che molti costruttori si sono dissanguati nei progetti elettrici significa intercettare le necessità di chi vuole i prezzi più bassi, evitando la corsa alla ipertecnologia che ha appesantito (e reso inaccessibili) molte EV. Per la Sandero elettrica, gli aspetti definitivi per meccanica, energia e stile sono attesi a fine 2025.

Non ci sono intenzioni, invece, di salire ulteriormente nelle dimensioni dei nuovi modelli: la Bigster resta il limite superiore della gamma, ma saranno affiancati da varianti di carrozzeria sempre all’interno del segmento C, che potrebbero prendere la forma di una berlina-crossover con motore termico e ibrido.

La semplicità si progetta a monte

Dacia ha un approccio all’ingegneria radicalmente opposto rispetto ai costruttori tradizionali. «Noi partiamo dal costo massimo accettabile per un componente e costruiamo il prodotto su quel vincolo», spiega Le Vot. Il contrario di ciò che fanno le Case generaliste, dove prima si disegna l’auto e poi si cerca di risparmiare su componenti e piattaforme. Il risultato? Auto sovrappeso, troppo complesse e troppo costose.

«Avremmo potuto prendere una Renault Austral e semplificarla per fare la Bigster, ma ci saremmo portati dietro peso e costi elevati», racconta. «Invece noi partiamo dal basso e aggiungiamo solo lo stretto indispensabile. I rivali, invece, devono partire da un prodotto premium e semplificarlo, renderlo più leggero sia in senso letterale (la Bigster pesa 250 kg in meno della crossover Renault) sia per i costi.

Piace la Bigster, anche in Italia

Per capire cosa serve davvero in una SUV di segmento C, Dacia ha svolto una ricerca sul campo in Germania, intervistando 400 clienti di SUV tedeschi. Da lì sono arrivate soluzioni come il portellone elettrico, il sedile guida regolabile elettricamente e il climatizzatore bizona: non erano mai stati messi su una Dacia, ma alla fine scelti perché realmente utili. Il gioco era semplice: «Lo compreresti con o senza questo optional?», spiega Le Vot. «Le risposte ci hanno sorpreso». In effetti il Bigster ha registrato la miglior prevendita della storia del marchio. Oltre l’80% dei clienti non aveva mai posseduto una Dacia prima, e oltre il 90% ha scelto l’allestimento più ricco da circa 30.000 euro, nonostante sia disponibile una versione base a 25.000. «Abbiamo bisogno che la gente attraversi la strada per venirci a scoprire. E se poi escono con un top di gamma, meglio per tutti».

Dacia cresce a due cifre

Nel 2024 Dacia ha venduto quasi 700.000 auto, più del doppio rispetto a sette anni fa. E i clienti sono fedeli: circa un terzo delle vendite viene da chi possedeva già una Dacia. Ma la sorpresa è che i nuovi clienti arrivano spesso da marchi “superiori”. Sono quelli che si sono stancati di auto troppo costose e troppo complicate, e che trovano nella semplicità una risposta concreta. La filosofia si riflette anche nel design e nell’immagine, che oggi è molto più curata e contemporanea, addirittura distintiva. «Prima eravamo solo “low cost”. Oggi offriamo versioni accessoriate, ma sempre senza arroganza. Solo con l’essenziale. Né di più, né di meno».

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