De Vita: «I sindaci vogliono tanti autovelox e ZTL»

De Vita: «I sindaci vogliono tanti autovelox e ZTL»
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Il nostro editorialista, Enrico De Vita, torna a parlare di autovelox all’indomani delle dichiarazioni contrastanti fra il presidente dell’Aci e il presidente di Anci
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
14 giugno 2017

Dopo le dichiarazioni al vetriolo del presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani, sugli autovelox seminascosti – li ha definiti «trappole» - il nostro editorialista, Enrico De Vita, è stato invitato da Emanuela Falcetti, nella trasmissione “Italia sotto inchiesta” su Radio Rai, a ribattere alle dichiarazioni di Antonio Decaro, presidente dell’associazione dei Comini d’Italia.

De Vita si è limitato a citare un esempio eloquente delle abitudini di molti Comuni. «Qualche sera fa ho parlato con il comandante di una Polizia locale – spiega De Vita -; mi ha confessato che il sindaco gli stava imponendo di comminare più multe installando nuovi autovelox. A montare questi dispositivi sono delle ditte che li noleggiano a basso costo e che suggeriscono anche dove metterli, cioè in tratti di strada ove la ditta ha la certezza di staccare un numero maggiore di sanzioni. Si tratta di zone in cui gli autovelox sono parzialmente nascosti o dove i conducenti non sono portati a rallentare».

Quanto raccontato da De Vita rispecchia le dichiarazioni a La Repubblica di Sticchi Damiani, che, facendo l’esempio di un comune in provincia di Verona, ha spiegato il modus operandi per comminare multe a iosa: «disseminare i comuni di falsi cartelli di controllo elettronico della velocità per rendere invisibile quello che poi ti falcia o piazzare l'autovelox a tre metri di altezza su un palo mezzo nascosto a bordo carreggiata».

Qualche sera fa ho parlato con il comandante di una Polizia locale; mi ha confessato che il sindaco gli stava imponendo di comminare più multe installando nuovi autovelox

E chi pensasse ad una correlazione tra il premio assegnato ai vigili a fine anno e il numero di multe non sbaglierebbe. «Il comandante mi spiegava che due anni fa aveva perso il premio di produzione perché aveva comminato un numero di sanzioni corrispondenti ad una somma inferiore di 20.000 euro rispetto a quanto messo a bilancio preventivo. Non è vero, quindi, che non esiste una correlazione tra il numero di sanzioni emesse e il premio di risultato. La previsione di bilancio viene fatta ad inizio anno, e solo in caso in cui venga rispettata scatta il premio», racconta De Vita.

Parte quindi la difesa di Antonio Decaro, presidente di Anci nonché sindaco di Bari che smentisce i dati Aci secondo cui nel 2015  le sanzioni al Codice hanno fruttato 1,7 miliardi di Euro, con un incremento del 45,6% rispetto al 2014. 

«Non so dove Sticchi Damiani abbia preso questo dato. La struttura del Ministero dell’Economia e delle Finanze parla di 1,5 miliardi e non 1,7. Le multe sono esattamente le stesse degli ultimi quattro anni; l’importo delle sanzioni è legato al fatto che molte persone pagano più velocemente oggi, proprio per avere il beneficio della riduzione della somma del 30% nel caso in cui la cifra venga corrisposta subito», spiega Decaro. 

«I sindaci non hanno alcuna intenzione di fare cassa con le multe, perché le sanzioni si comminano ai cittadini, che sono anche degli elettori, e quindi non sono interessati a perdere consensi. Il 44% degli incidenti stradali avviene nelle grandi città; è chiaro il motivo per cui sono i Comuni ad effettuare più multe», continua Decaro. 

All’obiezione di Falcetti sull’aumento delle multe, Decaro si oppone:  «E’ solo una percezione, non è la realtà. Io ho anche i numeri di quest’anno, oltre a quelli dell’ACI. Aumentano le multe nel centro cittadino perché sono state incrementate le zone a traffico limitato – per salvaguardare la salute dei cittadini - e le aree a pagamento per la sosta. È chiaro che se aumentano quelle zone,crescono anche le multe. Riscontriamo invece una diminuzione delle multe per la sicurezza stradale: oggi nei centri cittadini è difficile trovare qualcuno senza il casco o senza la cintura».

Ma allora, chi intende lucrare sulle multe? Incalza Emanuela Falcetti. «Io non so chi vuole fare cassa con gli autovelox – spiega Decaro - l’installazione di un autovelox non è decisa certo un sindaco; la stabilisce il gestore della strada. A prendere la decisione sono le aree metropolitane, le province e l’ANAS, perché sono strade più importanti; il sindaco può fare la richiesta, ma è il prefetto a decidere».

Non intendiamo commentare le dichiarazioni di Decaro: gli automobilisti conoscono perfettamente – perché lo sperimentano tutti i giorni sulle proprie tasche e sui punti della patente, se e quanto quelle affermazioni siano aderenti alla realtà. Chiediamo a voi di commentarle.

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