Disco orario in auto: normativa e regole per un parcheggio senza multa

Disco orario in auto: normativa e regole per un parcheggio senza multa
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Disco orario fai da te, automatico, persino elettronico. Che conta per essere in regola, senza prendere la multa, è rispettare la normativa di parcheggio. Ecco come funziona in Italia il disco orario
23 gennaio 2021

Tutti gli automobilisti sanno che in alcuni parcheggi serve disporre, ben visibile, il disco orario. Come è precisamente descritto e regolato in Italia il disco orario? In primis occorre ricordare che si tratta di uno strumento che serve a controllare la sosta dell’auto, in termini di durata. Il disco orario ovviamente è obbligatorio per alcuni parcheggi, mentre in altri non serve.

I cartelli di segnalazione su strada indicano, insieme al colore delle strisce, che vige l’obbligo di esporlo, nella cosiddetta zona a disco. Il disco orario, un tempo omaggiato da concessionari o assicuratori, oggi è realizzato in vari formati ma mediamente è rimasto il classico colore blu e bianco, con la possibilità di ruotare appunto “il disco” delle ore. Proprio le ore devono essere tutte presenti e visibili, affinché lo strumento sia valido per utilizzo nei parcheggi.

Il noto segnale stradale che indica l’obbligo di esporre il disco orario, è quello recante la lettera P con tanto di freccia e numeri, oltre che testo. Indicati anche i giorni e gli orari, in cui vige l’obbligo del disco orario. Qualora si rientra nei momenti in cui è obbligo esporlo, il disco orario va “regolato” indicando l’orario di arrivo e quindi l’inizio della sosta. La normativa di riferimento per il disco orario, è quella del 157 CdS che ricorda come il disco orario vada sempre esposto, anche se il perimetro del parcheggio non è delimitato da strisce blu, in presenza del segnale stradale verticale che indica l’obbligo e la relativa icona.

Ci sono infatti aree di sosta gratuita, con strisce bianche, dove il disco orario serve per rientrare nel limite consentito. La multa per mancata esposizione del disco orario e per superamento del limite, varia dai circa 40 euro a oltre 150 euro. In caso di veicoli per servizio disabili, non vige l’obbligo di rispetto del limite di tempo. 

Questione a volte dibattuta è quella del disco orario la domenica, o nei festivi. La norma è che in quanto segnale, come gli altri, il disco orario si intende sempre valido, anche la domenica. Ovviamente sono moltissimi i casi dove invece, con dovuta segnalazione visibile agli automobilisti (es. martelletti incrociati e/o croce, piuttosto che testo e fasce orarie) si limita la zona a disco solo per alcuni giorni feriali o in certo orari diurni.

Quando ci si trova di fronte a un parcheggio con disco orario, ma se ne è sprovvisti, il disco orario molto spesso è un “Fai da te”. Si tratta di un oggetto relativamente semplice da realizzare, basta che sia coerente alla norma. Quindi piuttosto che commettere errori grossolani, è meglio premunirsi e, se non lo si vuole o può comprare, è possibile ritagliare un cartoncino. Secondo istruzioni liberamente scaricabili sul web, piuttosto che a pagamento se con elementi particolari e personalizzati.

Dopo il disco orario fai-da-te, il più noto è il disco orario automatico o automatizzato. Si tratta di un disco alimentato, che conosce l’ora e che spostando l’orario d’arrivo automaticamente, allunga la sosta. Ovviamente non è legale, con multa salata possibile anche a tre zeri, secondo i casi. Diverso è il disco orario elettronico, regolare, che in sostanza integra la funzione di orologio digitale e serve per comodità di corretta impostazione inizio sosta (essendo sempre all’ora esatta ma non modificando l’inizio sosta).

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