Emissioni UE: l'Europarlamento diviso sui test RDE

Emissioni UE: l'Europarlamento diviso sui test RDE
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Daniele Pizzo
L'associazione europea dei costruttori: «L'industria dell'auto ha bisogno di chiarezza»
19 gennaio 2016

Punti chiave

Nella sessione plenaria del Parlamento Europeo che si è tenuta a Strasburgo nella giornata di ieri sono emerse posizioni contrastanti per quanto riguarda il varo dei nuovi test RDE, il test europeo sulle emissioni delle vetture in condizioni reali, che nell'ultima formulazione permetterebbe ai costruttori di sforare del 110% il limite degli 80 mg/km per i NOx previsto nelle prove al banco per i motori Diesel.

La commissione per l'ambiente ritiene che i deputati dovrebbero porre il veto a tale proposta poiché la sua approvazione minerebbe l'applicazione degli standard UE esistenti.

Alcuni deputati hanno invitato la Commissione europea a presentare una nuova proposta sui limiti alle emissioni dei motori Diesel e un'altra su un sistema più efficiente per omologare i veicoli nell'Unione Europea. Altri hanno invece sottolineato la necessità di implementare rapidamente la procedura dei test sulle emissioni in condizioni reali di guida, per ridurre i livelli di emissioni.

Nelle sue osservazioni conclusive, il Commissario Elzbieta Bieńkowska ha evidenziato che un veto sulle misure proposte non farebbe altro che prolungare l'odierno regime, insoddisfacente, di test sulle auto.

Chiede invece di procedere speditamente l'Acea, l'associazione europea dei costruttori. «Abbiamo urgentemente bisogno di un nuovo metodo che riduca la differenza tra i test sulle emissioni inquinanti condotti in laboratorio, come definito dalle leggi, e le condizioni molto differenti esistenti su strada», ha sottolineato il segretario generale Erik Jonnaert commentando il dibattito dell'Europarlamento. 

«Nonostante le sfide contenute nelle ultime proposte, l'industria ha bisogno di chiarezza in modo che i costruttori possano pianificare la sviluppo e la progettazione di veicoli in linea con i nuovi requisiti imposti dal test RDE. Ogni ritardo lascerà poco tempo per adottare i necessari cambiamenti. La nostra industria ha bisogno dei test RDE per recuperare la fiducia dei consumatori e dei legislatori sulle prestazioni ambientali dei nuovi veicoli», ha aggiunto Jonnaert. 

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