FaceApp, la tecnologia che sull’auto c’è già (o quasi)

FaceApp, la tecnologia che sull’auto c’è già (o quasi)
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Daniele Pizzo
L’intelligenza artificiale per l’elaborazione dei volti non serve solo a creare un’app divertente, ma sta per arrivare sulle nostre auto per aiutarci a stare più comodi, ad evitare gli incidenti e non solo
19 luglio 2019

E’ l’app del momento: scatti una foto e in pochi secondi ti rivedi da vecchio. Si chiama FaceApp ed ha colpito i social network come un’epidemia di volti con rughe e capelli bianchi. In realtà FaceApp non sa solo invecchiare un viso, ma anche ringiovanirlo, cambiare genere, oppure addirittura farlo più bello. 

Il suo funzionamento si basa sull’intelligenza artificiale: la foto viene uploadata su un server su cui gira un software che elabora i dati biometrici del viso dell’utente e restituisce l’immagine con le modifiche desiderate generate dagli algoritmi sottostanti. Si tratta dunque di molto di più di un semplice fotoritocco. 

Quello della “lettura” dei volti da parte del computer è un fronte molto promettente. La biometrica viene già utilizzata ad esempio nel campo della sicurezza da alcune forze di polizia, oppure da alcuni produttori come Apple o Samsung come sistema per sbloccare lo smartphone, mentre in campo automobilistico il suo impiego su larga scala appare imminente.

Apple ad esempio ha già brevettato il riconoscimento facciale per sbloccare la portiera quando stava lavorando alla sua automobile. Il progetto di un’auto “Made in Cupertino” pare per il momento accantonato da parte del colosso californiano, però questa funzionalità è stata già annunciata da diversi costruttori per la prossima generazione di vetture. Ma c’è di più.

Il Gruppo Jaguar Land Rover sta mettendo a punto un’intelligenza artificiale che capisce lo stato d'animo di chi guida attraverso le espressioni del volto e regola in base ad esso le impostazioni dell’abitacolo come riscaldamento, ventilazione e condizionamento, media e illuminazione ambientale per migliorare il benessere di chi è a bordo.

BMW sta invece sfruttando il riconoscimento facciale per identificare le intenzioni del conducente nella fase più precoce possibile e fare in modo che il veicolo risponda di conseguenza.

Volvo ritiene che le distrazioni e la guida in stato di ebbrezza possano essere evitate installando videocamere a riconoscimento facciale e altri sensori che monitorano il conducente e consentono all'auto in casi estremi di rallentare e parcheggiarsi autonomamente se un guidatore chiaramente ubriaco o distratto non risponde ai segnali di allarme e rischia un incidente.

Bosch ha invece già presentato una tecnologia di riconoscimento facciale che sistema il volante, gli specchietti, la temperatura interna e la stazione radio in base alle specifiche preferenze del guidatore non appena questi si siede al posto guida.

Il volto è anche la chiave per prelevare le auto a noleggio di Hertz in alcuni aeroporti. La compagnia di noleggio ha da poco lanciato il servizio Hertz Fast Lane che permette di prelevare l’auto preferita e lasciare il parcheggio soltanto facendosi riconoscere da una videocamera posizionata ai varchi di uscita. Contratto e pagamento del servizio avvengono automaticamente. 

 

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