Fase2, OK ripresa di mobilità e trasporti: c'è chi dice no (all'auto e lo scrive al presidente Conte)

Fase2, OK ripresa di mobilità e trasporti: c'è chi dice no (all'auto e lo scrive al presidente Conte)
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Ennesima divisione sulle idee per come riprendere a muoversi in Italia. Contro la riscossa dell'auto privata, gettonata e ritenuta più sicura, alcune associazioni e ONG scrivono al presidente del consiglio, Conte: la sostenibilità passa anche dalle biciclette
17 aprile 2020

Se dobbiamo assomigliare sempre più a certi mondi asiatici come pare “giusto” per combattere il Covid19, allora, converrà anche abituarsi a cambi di mezzo trasporto. Treni superveloci in lungo e in largo? No, non parliamo di quelli ma delle masse di biciclette che viaggiano ogni giorno per andare al lavoro o per fare commissioni, con i loro cittadini di piccole e grandi città.

Questa esagerazione per dire che l’idea di base, della bicicletta come mezzo principale, piace anche da noi, in voce della sostenibilità. Cosa giusta, sotto vari aspetti, ma anche forte quando si scontra con la sete di automobile che gli italiani stanno riscoprendo. L’auto privata tanto messa in disparte perché onerosa e inquinante, oggi sembra essere appetibile per la sua praticità e sicurezza sanitaria, rispetto al mezzi pubblici. In attesa di capire come e quando sarà la Fase2, arrivano sul tavolo della presidenza del consiglio, della protezione civile e anche della nuova task force, molti suggerimenti e proposte. Alcune sono da associazioni ciclistiche e ONG ambientaliste, che spingono verso nuove misure che nei prossimi Decreti del governo liberino la mobilità, ma solo se in modo “sostenibile”.

Se il settore automotive è lieto di veder rivitalizzata l’auto con uso gradito dal popolo, dopo mesi che la hanno quasi uccisa, la filiera automotive intera, altrove si teme che gli italiani riprendano l’auto talmente in massa da rendere difficile la situazione. I mezzi pubblici rimarrano semi-vuoti? La strade si riempiranno di auto in coda peggio di prima? Tra giuste ma forti limitazioni e timori per il contagio, probabile che si opti per l’auto privata, disponendone, salvo poi capire davvero quanto sia intenso il traffico e oneroso il parcheggio.

Proposte di mobilità attiva

Le associazioni che curano ambiente e salute, ricordando quanto fanno bene una pedalata o una camminata e come sia da promuovere la “mobilità attiva”, comunque non dicono di multare chi usi l’auto. Per carità, ma stimolano il governo verso la mobilità pedonale e ciclabile, al posto che verso l’auto privata. Quindi risorse non per incentivare le nuove rottamazioni anche delle auto Euro5, con 15mila euro di bonus per la nuova auto elettrica, ma soldi per nuove piste ciclabili, anche a doppio senso e “intermodalità” con i mezzi pubblici.

Sono elementi questi noti e già presenti in alcune grandi città, invero. Per sfruttarli a pieno le associazioni chiedono altri incentivi e poi la riattivazione di quanto spesso era stato sospeso in Fase1, nelle città. Ovvero tutte le ZTL, i limiti delle soste regolamentate e le corsie preferenziali. Per le sempre più diffuse e necessarie consegne a domicilio, poi, quelle che i costruttori auto definiscono di ultimo miglio e prevedono fatte con mezzi ibridi plug-in o elettrici, viene invece chiesto al governo di dare priorità solo a quelle fatte su bici, o cargo-bike.

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