Ferrari 365 GTB/4, ritrovata in Giappone la 'Daytona' di Carlo Ferruzzi

Ferrari 365 GTB/4, ritrovata in Giappone la 'Daytona' di Carlo Ferruzzi
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Dopo 40 anni tra galline e rastrelli ha rivisto la luce una delle Ferrari più uniche mai prodotte dal Cavallino. Guardate che storia
31 agosto 2017

Per trovare una Ferrari 365 GTB/4 “Daytona” in un fienile giapponese ci vuole una cospicua dose di fortuna. L’auto ritrovata non è un esemplare casuale degli oltre 1200 costruiti; si tratta dell'unica versione in alluminio omologata per la strada. Il 9 settembre parteciperà all’asta celebrativa per i 70 anni del Cavallino, organizzata da RM Sotheby’s. Questa 365 ha Il telaio numero 12653 che corrisponde all'auto numero 30 nella sequenza di numerazione delle Daytona e ha la carrozzeria Scaglietti numero 32.

Degli oltre 1.200 esemplari prodotti dal 69 al 73, solo cinque dedicati alle competizioni furono dotati della carrozzeria “leggera” interamente in alluminio, a cui venne aggiunta, una sola versione stradale. Prodotta nel giugno del 69, questa Ferrari Daytona era dotata di fanali coperti in plexiglas e finestrini elettrici, verniciata in Rosso Chiaro con interni in pelle nera.

Venne consegnata al concessionario bolognese Motor SpA di Carla Allegretti lo stesso settembre, per essere acquistata alla fine del mese da Luciano Conti, l'editore del Guerin Sportivo e di Autosprint. Nel 1970 viene ceduta a Guido Maran di Verona che, un mese dopo, la rivende a sua volta all'industriale Carlo Ferruzzi di Ravenna. L'anno successivo la Daytona 365 GTB/4 passa ancora di mano e nel mese di luglio viene cancellata dalla motorizzazione italiana per essere importata da una concessionaria giapponese tre mesi dopo.

L'auto diventa subito celebre in quanto protagonista di un report pubblicato sul fascicolo di gennaio 1972 della rivista Car Graphic. Nel maggio del 1975 i documenti di questa splendida berlinetta registrano l'acquisto da parte di Goro Guwa di Gifu e, nell'aprile del 1979, di Tateo Ito, di Nagoya. Quasi un anno più tardi finisce nelle mani di Makoto Takai, il collezionista che la terrà nascosta per quasi 40 anni in un magazzino nelle campagne giapponesi.

Marcel Massini, esperto del Cavallino, ha confermato la corrispondenza con i registri di fabbrica di motore e del gruppo cambio-differenziale. Nonostante i vari proprietari giapponesi abbiano apportato una serie di modifiche cosmetiche minori, secondo la celebre Casa d'aste Rm Sotheby's questo esemplare ha un valore di circa 1,7 milioni di euro, ma è probabile che verrà stabilito un nuovo record per la Daytona. 

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