Ferrari contro Philipp Plein: stilista diffidato per una foto su social

Ferrari contro Philipp Plein: stilista diffidato per una foto su social
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Lo stilista tedesco è stato diffidato dalla Ferrari all'utilizzo del brand della casa di Maranello per pubblicizzare i propri prodotti
2 agosto 2019

Philipp Plein è stato diffidato dalla Ferrari: ad annunciarlo è stato lo stesso stilista tedesco, diffondendo su Instagram la lettera inviatagli dai legali della casa di Maranello. Nel documento si legge che Plein avrebbe sfruttato la notorietà della casa di Maranello per pubblicizzare i propri prodotti in una maniera non in linea con i valori della Ferrari.

A scatenare il tutto è stata una foto postata da Plein su Instagram: nell'immagine si vede un paio di Moneybeast, sneakers dello stilista in edizione limitata in vendita al prezzo di 5.000 euro. Le scarpe sono poggiate su di una Ferrari di colore verde, in pendant con le calzature. 

Non solo: nel documento diffuso da Plein, i legali della Ferrari asseriscono anche che la casa di Maranello non gradisce «la strumentalizzazione del corpo femminile» da parte di Plein nelle sue foto sui social, che ritraggono donne con bikini succinti e pose ammiccanti accanto a delle vetture Ferrari. 

«La Ferrari mi ha dato un ultimatum di 48 ore per rimuovere una mia foto personale della mia Ferrari», scrive, aggiungendo diverse emoticon a forma di clown, Plein su Instagram, prima di rivolgersi direttamente al CEO della casa di Maranello, Louis Camilleri. «L'ad di Ferrari dovrebbe pensarci due volte prima di permettere ai suoi avvocati di scrivere una lettera di questo genere ad un cliente prezioso che ha acquistato quattro Ferrari negli ultimi 10 anni».

"Resto senza parole di fronte al comportamento non professionale e aggressivo dell'azienda Ferrari nei confronti dei propri clienti - continua Plein -. Questo è un vero e proprio ricatto! Non rimuoverò la foto e intraprenderò un'azione legale contro la Ferrari per questo comportamento non professionale. Mi aspetto delle scuse formali dal Signor Camilleri».

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