I vizi dei guidatori cinesi e le loro strade folli: Porsche li studia sul campo

I vizi dei guidatori cinesi e le loro strade folli: Porsche li studia sul campo
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Per tre decenni Porsche ha studiato come si guida in Cina, scoprendo cosa serve per produrre auto attrattive e funzionanti al meglio su quel fronte così diverso dall'Europa
17 settembre 2022

Sviluppare prodotti e servizi per la Cina non è banale, richiede un approccio dedicato. Soprattutto se si parla di auto, sportive. Per questo Porsche, con la sua divisione Porsche Enginnering, si dedica a fondo.

Per via delle circostanze legali e infrastrutturali, ma anche delle aspettative dei clienti cinesi, diverse rispetto all’Europa. Gli sviluppi per la Cina devono essere realizzati in gran parte a livello locale. Porsche Engineering è attiva in Cina da oltre 30 anni, non a caso.

Guida cinese

In primis guidare in Cina è già diverso che da noi. Non solo per il traffico. Le città sono attraversate da strade sopraelevate a più livelli e servono requisiti specifici ai navigatori. I segnali di stop a volte mancano della parola estesa (STOP) che di norma i programmi di riconoscimento usano. Ci sono poi vari servizi digitali di colossi della tecnologia in uso ma poco conosciuti in Europa. I veicoli devono essere adattati alle caratteristiche del mercato cinese, o sviluppati appositamente.

Questo è ciò su cui Porsche Engineering ha lavorato per anni, con una sede a Shanghai e tanto di reparto R&D. Oggi il lavoro è su più fronti, con anche le stazioni di ricarica dotate di spine e protocolli diversi dall’Europa.

Al momento, Porsche Engineering sta testando l’Infotainment per il mercato cinese, usando anche sistemi hardware-in-the-loop (HiL) con l’Infotainment collegato a una replica dell'ambiente reale del veicolo. Lo sviluppo di auto intelligenti e connesse, in Cina, segue una filosofia specifica. Come l’uso intenso dei dati, per anticipare i segnali ai semafori o il V2V, elementi diffusi molto più in Cina che da noi

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