Incentivi auto anche per benzina e diesel Euro 6, apertura del Mise all'emendamento

Incentivi auto anche per benzina e diesel Euro 6, apertura del Mise all'emendamento
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Arriva un'apertura del Ministero dello Sviluppo Economico agli incentivi all'acquisto di vetture endotermiche inclusi nell'emendamento al Decreto Rilancio proposto dal centrosinistra la scorsa settimana
8 giugno 2020

Arriva un'apertura del Mise agli incentivi auto anche per le vetture endotermiche contenuti nell'emendamento al Decreto Rilancio proposto dal centrosinistra la scorsa settimana: la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessia Morani, ha ribadito la necessità di implementare misure di sostegno al settore automotive che vadano oltre il rifinanziamento per 300 milioni di euro dell'Ecobonus per l'acquisto di auto elettriche e PHEV contenuto nel Dl Rilancio. 

«La proposta che abbiamo formulato, trovando un apertura anche presso il ministro Stefano Patuanelli - spiega Morani in un'intervista concessa a Il Nordest Quotidiano - prevede il mantenimento degli incentivi alla rottamazione auto fino a 6.000 euro per chi acquista un’auto elettrica o ibrida (incentivi che spesso sono incrementati dalle varie regioni), allargandolo con una soglia di 2.000 euro, che raddoppia con il contributo dei concessionari, per chi acquista un’automobile a standard Euro 6 con motori a benzina o diesel che prevede livelli di emissioni inquinanti grandemente inferiori rispetto ai livelli precedenti. Personalmente, sarei poi favorevole, in un’ottica di accompagnamento verso la transizione della mobilità elettrica, di inserire tra le agevolazioni anche i veicoli alimentati a Gpl o a gas metano, tecnologia dove l’Italia ha una forte tradizione e sviluppo».

Per sostenere il settore dell'auto, che contribuisce per il 6,2% al PIL totale, Morani ritiene necessario lavorare a misure che consentano di risolvere il problema dei veicoli a magazzino. «Dopo i due mesi di chiusura obbligatoria dell’attività manifatturiera e delle reti di vendita di auto, il settore si trova con i piazzali pieni di veicoli da smaltire per potere riavviare la produzione nella sua pienezza. Secondo Federauto, ci sono da smaltire quasi 900 mila veicoli», spiega Morani.

«Adesso, se non si prevede una qualche forma di sostegno al settore, difficilmente questo potrà riprendere rapidamente e, oltretutto, difficilmente si avvierà quell’azione di rinnovamento generalizzato del parco auto circolante italiano che ancora oggi annovera circa 13 milioni di veicoli a standard inferiori ad Euro 4, ovvero inquinanti e anche privi di quei dispositivi di sicurezza oggi di serie su tutte le auto moderne: dalla frenata di emergenza per evitare l’investimento di un pedone o il tamponamento di altri veicoli, al sistema antibloccaggio dei freni e antisbandamento, oltre a quelli di rilevazione dei segnali stradali e del mantenimento in carreggiata dei mezzi».

Lo stesso Ministro Patuanelli, pur ritenendo imprescindibile mantenere il rispetto degli obiettivi della riduzione delle emissioni di CO2, concede, vista «l'eccezionalità del momento», un'apertura verso tipi di incentivazione che vadano al di là delle vetture green. «C'è un grandissimo parco macchine prodotto ma non venduto a piazzale - riconosce Patuanelli - credo che obblighi a una riflessione su come incentivare la vendita».

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