Industria, Costo del lavoro Europa: dai soli 4,9 € orari in Bulgaria ai 42,5 della Danimarca

Industria, Costo del lavoro Europa: dai soli 4,9 € orari in Bulgaria ai 42,5 della Danimarca
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I dati Eurostat 2017 vedono una forbice ancora troppo estesa pensando a un’economia che si reputa potenzialmente unita a livello europeo. L’Italia è nel mezzo con 28,2 € l’ora di costo manodopera, ma sono troppi i costi non salariali che pesano rispetto alle nazioni vicine
10 aprile 2018

Sono stati divulgati i valori medi ufficiali del costo orario di manodopera a livello europeo, nello specifico € 26.8 per l’Unione (EU) e € 30.3 per l’area euro. Il Bel Paese è pienamente nella media, con il valore di 28,2 €, mentre il costo più elevato è quello danese, con ben 42,5 euro. Il trend generale non vede scossoni rispetto agli anni recenti, ma gli estremi sono davvero distanti, pensando che si parla sempre di Europa, in rapporto superiore alle otto volte addirittura, riferendosi ai picchi del nord (Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Svezia). Alcune nazioni come Bulgaria, Romania e Lituania, ma persino Polonia e Ungheria, stanno infatti ben sotto i dieci euro orari di costo.

Non viene difficile spiegarsi quindi perché molte automobili e parti di sistemi veicolistici siano assemblati lontano dalle sedi originarie di molti marchi, anche blasonati. Osservando meglio i numeri e banalmente anche il grafico che vi proponiamo qui, sulle pagine di Automoto.it, è chiaro come il totale del valore Italia sia composto da una fetta di costi non salariali che è sproporzionata rispetto a molti altri Paesi. In sintesi la tanto (auto)criticata resa delle attività industriali tricolori, in costante difficoltà causa anche costi del lavoro additati come troppo elevati, non pare troppo distanziata da parte del “vicinato” nel valore assoluto di costo manodopera orario. Francia e Germania hanno valori ben più alti, solo la Spagna tra i Paesi con una certa storia di industria automobilistica, è ben più economica, a quota 21,20 euro. Sono però i costi non salariali, come i contributi, che pesano più da noi che altrove: 27,5%, quarto valore più alto, con il minimo che si registra a Malta di solo 6,7%. A livello statistico, l’unico calo registrato è quello finlandese (-1,5%).

 

 

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