Inverno e auto elettriche: perché la ricarica domestica è la soluzione migliore

Inverno e auto elettriche: perché la ricarica domestica è la soluzione migliore
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  • di Jacopo Brizzi
Nella stagione fredda ricaricare a casa l'auto elettrica è l'ideale per migliorare l’autonomia del veicolo.
  • di Jacopo Brizzi
15 dicembre 2022

È tutta una questione di chimica. Le temperature più rigide della stagione invernale incidono molto sull’efficienza generale dei veicoli elettrici. Il freddo è il “nemico” numero uno delle batterie perché aumenta la resistenza delle celle, comporta un’usura precoce delle stesse, rallentando il processo elettrochimico che avviene durante la ricarica. In poche parole, ci si mette più tempo a fare il “pieno” di elettricità.

In queste condizioni i costruttori preservano gli accumulatori riducendo la velocità di ricarica e utilizzando un sistema per mantenerli nell'intervallo di temperatura ideale, anche quando l'auto è ferma, nelle ore notturne. 

Ricaricare a casa è ideale per chi vuole ottimizzare il consumo di energia nel periodo dell'anno più "delicato" per le elettriche.

Juice Charger me 3 ricarica garage
Juice Charger me 3 ricarica garage

Freddo: come ricaricare meglio (e più velocemente)

Abbiamo citato l'importanza della finestra termica corretta per gli accumulatori: se si mette in carica il veicolo quando la batteria è ancora calda il processo richiederà molto meno tempo

Avendone la possibilità, l'ideale è caricare l'auto durante la notte, a casa, in modo che la batteria si mantenga a una buona temperatura e si riduca la perdita di autonomia. Parcheggiare l'auto all'aperto nei mesi più freddi significa dover utilizzare più energia durante la ricarica.

Quando le temperature sono molto rigide è inoltre vantaggioso utilizzare il sistema di riscaldamento dei sedili al posto di quello centralizzato per ridurre il consumo di energia.

Un altro consiglio, quando si programma un viaggio, è quello di sfruttare l'energia della stazione di ricarica prima della partenza. La soluzione migliore è quella di preriscaldare il veicolo mentre è collegato alla colonnina, perchè in questo modo l'energia verrà prelevata direttamente dalla rete e non dalla batteria.

Pianificare l'orario di partenza e di ricarica aiuta a massimizzare l'efficienza dell'elettrico quando si affrontano lunghi spostamenti, qualora non venga utilizzato un sistema di gestione della carica. Così facendo l'auto avrà già fatto il "pieno" di elettroni prima di partire, evitando che la batteria si raffreddi e necessiti di ulteriore energia.

Rimanendo in tema lunghi viaggi diventa fondamentale organizzare in anticipo il percorso, includendo eventuali soste di ricarica, se necessarie. L'interfaccia software del veicolo, comunque, avviserà il conducente, limitando, ad esempio, la velocità massima per preservare il più possibile l'autonomia in caso di batteria scarica.

Prima di ricaricare l'auto alle colonnine Hypercharger una mossa intelligente per diminuire i tempi di ricarica è quella di pre-condizionare la batteria, se il modello offre questa possibilità. Al momento solo Tesla, Porsche (con la Taycan) e Mercedes (con la serie EQ) consentono di preriscaldare gli accumulatori.

Juice Charger me 3 resiste fino a -30 gradi
Juice Charger me 3 resiste fino a -30 gradi

Wallbox affidabile e resistente

Come dicevamo in precedenza la ricarica domestica rappresenta sempre la soluzione migliore, a prescindere dalle stagioni, ma in inverno, quando le temperature scendono, la wallbox Juice Charger me 3 è il dispositivo ideale - specie per chi non ha un box auto coperto - perché può essere utilizzato fino a -30 gradi. Il caricatore è anche certificato IP67, quindi non teme acqua e polvere.

E a proposito, anche in condizioni di caldo torrido, la sicurezza della Charger me 3 è garantita dalla presenza di un sensore di temperatura interno per la riduzione della corrente di carico indipendentemente dalla temperatura ambiente. 

Alla durabilità contribuisce la realizzazione solida della wallbox: il frontalino è in vetro acrilico, antigraffio, i rivestimenti dell'alloggiamento sono realizzati in materiale plastico ed è presente anche la certificazione IK10 per la resistenza agli urti.

La wallbox Charger me 3 ricarica a una potenza standard di 11 kW, ma può arrivare fino a 22 kW tramite un aggiornamento software, senza alcun costo aggiuntivo.

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